Trentino Alto Adige

Presena, operaio muore mentre era di servizio sulla telecabina di arrivo

Share Button

Infortunio sul lavoro mortale sul ghiacciaio Presena

NordEst – Secondo le prime notizie, l’operaio di 58 anni avrebbe perso la vita rimanendo schiacciato da una cabina alla stazione di arrivo, degli impianti di risalita del Presena. Indagini in corso, sull’esatta dinamica.

L’uomo, lavorava da 30 anni come operaio alla cabinovia “Paradiso”, che dal passo Tonale sale al ghiacciaio Presena. Proprio sul lavoro ha trovato la morte Giovanni Delpero, 58enne di Vermiglio.

Vano l’intervento dei soccorritori: l’operaio, trasportato con l’elicottero del ‘118’ all’ospedale S.Chiara di Trento, è deceduto in seguito ai gravi traumi riportati. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri.


In breve

Un contadino di 56 anni ha perso la vita in un incidente sul lavoro sopra Vernurio in val Passiria, in Alto Adige. Per cause ancora in via di accertamento, l’uomo è precipitato durante lavori su un terreno ripido, forse dopo essere stato colpito da un albero, riportando ferite mortali. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, il soccorso alpino e l’elisoccorso Pelikan con il medico d’urgenza che ha solo potuto constatare la morte dell’uomo.


Lodato sui social ma igiene scadente, chiuso locale a Merano. I militari delle compagnie carabinieri di Merano e Bressanone, congiuntamente a quelli del Nas di Trento hanno eseguito due mirati controlli ad altrettanti esercizi pubblici, determinandone la chiusura. Il primo a Merano, presso un ristorante-trattoria, i militari hanno trovato la cucina e il deposito per gli alimenti in pessime condizioni igienico-sanitarie, pareti ingiallite dai fumi di cottura, attrezzi sporchi, unto percolante dalla cappa di aspirazione e la cella frigo in cortile in una struttura fatiscente mai ristrutturata. La cosa davvero incredibile è che su diversi social network in tema “culinario” tale esercizio è valutato più di 4/5. Al titolare sono state contestate le previste sanzioni amministrative e l’Azienda sanitaria ha già ordinato la sospensione dell’esercizio, contestualmente eseguita dai carabinieri.
Stessa sorte per un alimentari etnico in centro a Bressanone, che però ha scampato la chiusura non avendo irregolarità talmente gravi da imporla. I carabinieri non hanno trovato l’atto autorizzativo per il commercio di alimenti (ma probabilmente lo aveva solo perso poiché appare impossibile che sia riuscito ad aprire senza) né il manuale Haccp, inoltre la temperatura del frigo non veniva registrata. Nel complesso però i locali erano tenuti puliti. Infine mancavano le etichette in lingua italiana sui prodotti di provenienza straniera. Pertanto i militari hanno contestato al titolare, un giovane pakistano, le violazioni amministrative per i documenti e controlli mancanti e per le etichette irregolari.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *