I pesticidi riconosciuti causa dei tumori del sangue
Bolzano – E’ iniziata la raccolta firme per chiedere agli agricoltori che producono le mele dellAlto Adige/Südtirol, e alle istituzioni, di vietare l’uso di pesticidi pericolosi. E’ possibile firmare qui la petizione. L’obiettivo è raggiungere almeno 1000 adesioni nei prossimi mesi. Dopodiché, la richiesta sarà inviata formalmente ai Consorzi di produttori di mele dell’Alto Adige, all’Assessore provinciale all’Agricoltura e al Ministero dell’Agricoltura.
E’ di questi giorni l’annuncio shock che arriva dalla Francia: l’utilizzo di pesticidi in agricoltura può portare all’insorgere di patologie tumorali tra gli ignari agricoltori. L’Alto Commissariato francese per le Patologie Professionali in Agricoltura (Cosmap) ha chiesto di includere nella lista delle patologie professionali agricole il nesso di causalità tra tumori maligni del sangue, le emopatie, ed esposizione ai pesticidi. E poi c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di sostenere che i pesticidi non fanno male.
All’origine c’è uno studio dell’Istituto nazionale francese della salute e della ricerca medica INSERM che ha incaricato un gruppo di esperti, di epidemiologi, di specialisti di sanità ambientale e sul lavoro, di biologi di tossicologia cellulare e molecolare. Il risultato lascia senza fiato: i pesticidi sono una causa concreta che aumenta il rischio di tumori e l’insorgere della malattia di Parkinson.
Secondo gli esperti proprio la via cutanea rappresenta il veicolo di rischio più pericolo di tutti, una vera e propria spada di Damocle su migliaia di agricoltori e addetti del settore che maneggiano questi veleni quotidianamente. Per non parlare di chi questi veleni se li trova poi sulla tavola, bambini compresi.
Anzi a dire il vero in alcune parti d’Italia i pesticidi le persone se li trovano addirittura sulla testa, come in provincia di Treviso, dove persiste l’incredibile abitudine di irrorarli con l’elicottero sulle colline del prosecco. Un’assurdità contro la quale ho presentato due interrogazioni alla Commissione europea per chiedere di verificare la possibile violazione della Direttiva 2009/128/CE per la deroga concessa al divieto di irrorazione di pesticidi mediante mezzi aerei in provincia di Treviso.
La verità è che ci stiamo avvelenando da soli silenziosamente. E intanto la verità su questi “toccasana” dell’agricoltura viene fuori piano piano, oggi tumori e Parkinson, domani chissà. L’ultimo Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2013 realizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale italiano ISPRA ha rivelato come la metà dell’acqua superficiale e in un terzo di quella sotterranea monitorata sia avvelenata dai pesticidi. Nel 34,4% dei punti delle acque superficiali e nel 12,3% dei punti di quelle sotterranee i livelli risultano superiori ai limiti delle acque potabili. La contaminazione appare più diffusa proprio nella pianura padano-veneta, a causa delle caratteristiche idrologiche di quest’area, del suo intenso utilizzo agricolo e al fatto che le autorità locali e regionali non si sono mai occupate seriamente di questo problema.
A questo terribile quadro si aggiunge il risultato della ricerca francese che evidenzia come gli stessi agricoltori siano sotto grave rischio visto che questi veleni, con consapevolezza o meno, si trovano a maneggiarli tutti i giorni.
Eppure ridurre l’utilizzo di pesticidi in Europa e nel mondo si può. Ne va dell’ambiente, della qualità dei prodotti alimentari e della nostra salute. Agricoltori e consumatori sono accomunati dallo stesso destino: essere avvelenati per soddisfare gli interessi delle grandi multinazionali dei pesticidi. Questo, in Europa, non possiamo più permetterlo. E’ arrivata l’ora di invertire la rotta verso un’agricoltura pulita e sostenibile.