I dati forniti da OpenPolis, piattaforma che si occupa di politica nazionale, sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche
NordEst – Sono passati circa 90 giorni dalle elezioni dello scorso 4 marzo. Un’attesa record, considerando che mai dal 1948 erano stati necessari così tanti giorni per la formazione di un esecutivo.
L’ultimo governo della scorsa legislatura, guidato da Paolo Gentiloni, ha ufficialmente presentato le sue dimissioni lo scorso 24 marzo. Sono 61 gli organi bloccati in Parlamento. Lo registra il portale OpenPolis che si occupa di politica italiana.
La prolungata mancanza di un Governo ha impedito la costituzione di molti organi parlamentari: 28 commissioni permanenti, 10 commissioni bicamerali, 5 giunte, 4 delegazioni presso organi internazionali, 1 comitato legislativo e 13 commissioni d’inchiesta (una media tra bicamerali e monocamerali). Vedi gli organi del parlamento
Sono invece 5 le sedute della commissione speciale. Tra camera e senato sono solo 2 le commissioni già costituite. Trattasi della commissione speciale, presente in entrambi i rami. Nell’ultima settimana è stata convocata 3 volte quella di Montecitorio e 2 quella di Palazzo Madama, per un totale di 5 incontri. Vedi la composizione
Una invece la legge approvata. In 71 giorni di legislatura il Parlamento italiano ha approvato una sola legge. Il testo approvato è il decreto sull’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), deliberato dal dimissionario governo Gentiloni. Vedi l’iter dell’atto
Il primo voto ribelle sul decreto Alitalia è del senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini ha espresso parere favorevole. In tre voti finali da inizio legislatura è il primo caso di voto ribelle. Il suo gruppo parlamentare infatti ha deciso di astenersi, a differenza del resto dell’aula che come Zaffini ha votato a favore. Vedi il resoconto del voto
Sono 4 i decreti legge nell’ultima settimana. Il dimissionario governo Gentiloni ha deliberato un decreto legge per le zone terremotate del centro Italia. Si tratta del quarto provvedimento d’urgenza che l’attuale parlamento dovrà discutere ed eventualmente approvare. Situazione resa particolare dalla presenza di una maggioranza fortemente avversa al governo uscente.