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Pakistan, portati in salvo gli alpinisti italiani: recuperati martedì mattina con l’elicottero

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Portati in salvo i quattro alpinisti italiani e le due guide pachistane travolti da una valanga mentre si preparavano all’ascesa di una cima nell’area dell’Hindu Kush, nel nord del Pakistan

NordEst – “Sono stati salvati tutti e stanno raggiungendo il primo centro abitato della valle – ha confermato Isabella Bellò moglie di Tarcisio Bellò il 57enne capo spedizione.
– è stato raggiunto dall’elicottero direttamente al campo 2 della spedizione a 4.800 metri quota”.Tarcisio Bellò, ha riferito la moglie, ha riportato nell’incidente fratture a un piede e un braccio, ma anche alcuni altri componenti della spedizione sono rimasti contusi o feriti.

Una spedizione di solidarietà

“Voglio che si sappia però – ha aggiunto Isabella Bellò – che sono tutti alpinisti molto esperti e prendevano parte a questa spedizione di loro iniziativa, non era una spedizione commerciale ma con obiettivo di solidarietà verso la popolazione locale. Mio marito è stato il primo a portare un vero ponte in acciaio in quella zona del Pakistan”.

Il gruppo di alpinisti

E’ guidato da Tarcisio Bellò (che ha riportato alcune fratture) e composta da Luca Morellato – entrambi di Quinto Vicentino -, David Bergamin – di Castelfranco (Treviso) – e Tino Toldo (Vicentino). I pachistani sono Nadeem, Shakeel e Imtiaz (quest’ultimo risulta disperso). I quattro, assieme alle guide, dovevano raggiungere la cima, inviolata, di una montagna di 5.800 metri, nell’area Hindu Kush, che doveva essere ribattezza Lions Melvin Jones peak, in onore del fondatore del Lions Club.

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