Nello stesso tempo una “tassa” privata su questo genere di attività penalizza soprattutto gli utenti che hanno meno possibilità di accesso tecnologico, ovvero le fasce più anziane e quelle a più basso reddito, alle quali semmai – ha concluso l’assessore – bisognerebbe dare alternative possibili, semplici e convenienti”.
“E’ una commissione assurda, costosa oltre misura, che non copre i cosiddetti costi: l’impiegato allo sportello lo si paga anche se non si fanno operazioni – sottolinea Manzato – a meno che questo tipo di pesante scoraggiamento non sia anche il preludio ad una forzosa riduzione del personale. Comprendo la necessità di supportare il passaggio dalle operazioni manuali a quelle telematiche da gestire interamente online, ma questo si può fare con incentivi anziché con penalizzazioni, mentre vi sono operazioni comunque obbligate, come quelle con assegni.
La posizione di Manzato è condivisa anche da Ermes Coletto, presidente regionale di Federconsumatori: “la moneta elettronica è il presente e il futuro, ma un sistema che va incontro ai risparmiatori e ne protegge i risparmi non può essere un mezzo improprio per ingrassare le banche. Se sommiamo i vari passaggi che una decisione del genere comporta, possiamo arrivare infatti a milionate colanti nelle casse degli istituti di credito a scapito dei clienti, che invece giustamente pretendono la trasparenza delle operazioni”.