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Operazione “Ultimo Botto” a Mezzano, Graziano Romagna si difende: “L’esplosivo non è mio” (VIDEO)

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Il barista 52enne sostiene di vivere in uno dei due appartamenti e di avere invece concesso l’altro a due nordafricani che avrebbero abitato in quella casa. Dei due però si sarebbero perse le tracce da alcuni mesi

Il materiale sequestrato dai Carabinieri di Imèr

Trento – Il 52enne di Mezzano di Primiero, Graziano Romagna, per ora resta in carcere dopo la convalida dell’arresto da parte del magistrato. L’accusa è di detenzione di materiale esplodente, ma il primierotto durante l’interrogatorio ha respinto tutte le accuse: “Quel materiale – ha riferito – non è mio”.

Assistito dal suo avvocato Lorenzo Eccher, il primierotto è stato interrogato dal giudice Claudia Miori. Romagna sostiene infatti di non essere il proprietario dell’arsenale rinvenuto dai militari della stazione di Imèr nella sua abitazione il 31 dicembre.  Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’immobile in cui vive, farebbe parte di una eredità e sarebbe nella sua disponibilità, ma è composto da due appartamenti. Il barista 52enne sostiene di vivere in uno dei due appartamenti e di avere invece concesso l’altro a due nordafricani che avrebbero abitato in quella casa. Dei due però si sarebbero perse le tracce da alcuni mesi.

Il barista primierotto si è detto quindi stupito del ritrovamento del materiale pericoloso. Ma “Non c’era affatto esplosivo”, ha precisato l’avvocato. Romagna avrebbe notato che erano rimaste alcune cose, ma pensava che prima o poi i due stranieri sarebbero venuti a riprendersele.

La difesa del 52enne di Primiero è al lavoro per fornire agli inquirenti tutti gli elementi utili per identificare i due soggetti, puntando ad un ricorso al Tribunale del riesame contro la misura cautelare.

L’arresto di Romagna

Da alcuni giorni, i vicini di casa dell’uomo – in via della chiesa, a poche centinaia di metri dalla coop locale e dalla farmacia del paese  – confermano di aver udito in varie occasioni, rumori molto forti. Il materiale esplosivo è stato sequestrato dai militari della stazione di Imèr all’interno di un’abitazione di Mezzano, poco lontano dal centro del paese. Il proprietario, Graziano Romagna, un cinquantaduenne del posto, è stato arrestato. L’operazione è stata portata a termine dai Carabinieri di Imèr coordinati dal comandante Roberto Di Franco con il supporto del Comando di Cavalese.

La preoccupazione dei vicini

I militari, che avevano il sospetto che all’interno della sua abitazione l’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine, detenesse abusivamente armi o materiale esplodente, hanno trovato in un ripostiglio della casa un notevole quantitativo di materiale di fabbricazione in parte balcanica ed in parte estera, fra cui micce e detonatori di vario tipo.

L’uomo non ha voluto fornire nessuna indicazione su provenienza e motivo della detenzione di questo materiale, che è risultato in ottimo stato di conservazione, di fabbricazione risalente ad una trentina di anni fa e solitamente impiegato nel settore delle cave.

“L’arrestato – confermano i militari – non risulta avere particolari connessioni con il mondo della criminalità organizzata né con ambienti riconducibili all’area eversiva”.

Gestiva un bar fra Trentino e Bellunese

Graziano Romagna, gestiva da qualche tempo il bar Val Rosna, nel comune di Sovramonte (Belluno), fra Trentino e Veneto, precedentemente aveva lavorato come artigiano ma anche come operaio in varie aziende della zona di Primiero e Feltrino.

Le perquisizioni dei Carabinieri

“La notte del 31 dicembre – hanno spiegato in una conferenza stampa i militari della Stazione Carabinieri di Imer (Trento) – nell’ambito dei specifici controlli predisposti al fine di garantire la Pubblica Sicurezza in occasione dei festeggiamenti di fine anno, procedevano alla perquisizione dell’abitazione di Romagna Graziano, cinquantaduenne residente a Mezzano (Tn) già noto agli inquirenti, ritenendo che all’interno della sua abitazione detenesse abusivamente armi o materiale esplodente.

I sospetti degli operatori trovava sin da subito ampio riscontro – confermano i militari – poiché quanto all’interno della sua residenza di Mezzano, ben occultato all’interno di un ripostiglio, veniva rinvenuto un importante quantitativo materiale esplodente di fabbricazione in parte balcanica ed in parte estera, ovvero:

  • 1 cordone detonante lungo 118 mt. contenente dell’esplosivo detonante,
  • 2 spezzoni di miccia a lenta combustione contenente della polvere nera flemmatizzata,
  • 1 una matassa di miccia a lenta combustione catramata, uno spezzone di miccia a lenta combustione catramata contenente della polvere nera flemmatizzata,
  • 6 detonatori elettrici con micro ritardo,
  • 88 detonatori ordinari a miccia di varia potenza,
  • 2 detonatori a miccia innescati con spezzone di miccia a lenta combustione ; unitamente a  diversi detonatori elettronici e detonatori a miccia.

Alle domande dei militari riguardo la provenienza dell’esplosivo ed al motivo della sua detenzione  l’uomo si  trincerava in un assoluto silenzio”.

Il servizio TGR

Esplosivo dai Balcani al Primiero

96 detonatori innescati e decine di metri di miccia. Una casa trasformata in un deposito di esplosivo a Mezzano, nel Primiero. In carcere un cinquantenne.Tiziana Raffaelli

Publiée par TGR RAI – Trentino sur Mardi 2 janvier 2018

Arresto in flagranza per il 52enne

Di seguito, in ordine al rinvenimento del materiale sopra descritto, il cinquantaduenne veniva tratto in arresto in flagranza per il reato di detenzione di materiale esplodente dando partecipazione al Magistrato di turno, dr. Alessandra Liverani Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Trento che  disponeva la traduzione dell’indagato presso la casa circondariale di Trento.

Gli accertamenti sul materiale esplodente, esperiti dalla Sezione Artificieri  del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bolzano, confermavano la sua pericolosità e l’ottimo stato di conservazione dello stesso nonché  la fabbricazione  risalente ad una trentina di anni fa.

Materiale molto pericoloso

Il materiale, solitamente impiegato nel settore delle cave, se utilizzato per scopi diversi, può provocare gravi danni ad infrastrutture e parti di edifici ed avere esiti devastanti e mortali sulla persona.

Sono in corso specifici approfondimenti al fine di identificare il fornitore dell’esplosivo ed acclarare il motivo della detenzione, stante al fatto che l’arrestato non risulta avere particolari connessioni con il mondo della criminalità organizzata né con ambienti riconducibili all’area eversiva.

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