NordEst

NordEst, tassare l’uso del contante per fermare l’evasione fiscale

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"La soluzione più semplice per cancellare l’evasione fiscale diffusa? Eliminare il denaro fisico. Se lo Stato abolisse il denaro cartaceo e metallico tutte le transazioni diventerebbero tracciabili" esordisce così Angelo Grasso responsabile del Triveneto dell’Ardep, Associazione apartitica di professionisti, docenti universitari ed economisti che ha assunto l’obiettivo di promuovere e favorire la riduzione del debito pubblico nazionale "gli Stati sono riusciti a far accettare la circolazione della cartamoneta dal valore intrinseco nullo al posto di metallo prezioso, sarà allora ancor più facile sostituire carta di nessun valore con file elettronici".
 
Questa è solo la punta dell’icerberg economico che l’associazione si propone di smuovere non pensando solo ad una proposta generica, ma sono stati valutati anche gli aspetti più dettagliati. Ogni prelievo di denaro contante effettuato da un cittadino sarebbe tassato dallo Stato con una imposta fissa del 10%, ad eccezione di una piccola franchigia mensile per ogni codice fiscale con un supplemento per ogni minore a carico, che consentirebbe ai cittadini di fare tutti quei piccoli acquisti che sarebbero troppo scomodi da effettuare con il Bancomat e aiuterebbe quanti sono poco avvezzi alle nuove tecnologie, come gli anziani. Al contempo si introdurrebbe una legge limitativa al possesso del contante, fissando una somma massima detenibile pari a poche migliaia di euro. L’obiettivo di questa proposta è di limitare l’utilizzo del contante e favorire l’uso di bancomat e assegni, garantendo così la totale tracciabilità di ogni transazione.
Ovviamente il conto corrente, a cui collegare uno o più Bancomat personali, dovrebbe essere totalmente privo di costi ed esente dal bollo, integrando il rilevamento dei prelievi in tutto il territorio nazionale collegando il circuito delle Banche ABI con quello del BancoPosta.
 
Questo sistema è semplice nel concetto e relativamente di facile attuazione. Con la soppressione del denaro cartaceo sarebbe eliminata la piccola evasione diffusa, ma rimarrebbero escluse le evasioni dei gruppi industrial-finanziari e della criminalità organizzata che di solito utilizzano accorgimenti di ingegneria finanziaria: false fatturazioni, false sponsorizzazioni e paradisi fiscali off-shore.
 
Rimarrebbero alcuni punti critici da risolvere come l’accettazione di questa nuova modalità e l’uso del denaro in viaggi turistici di in-coming e out-going oltre ad un possibile commercio di denaro ad opera della malavita. L’Associazione crede nelle reali potenzialità di questo piano e negli indubbi vantaggi tanto che il Presidente Nazionale Avv. Nicola Paglietti lo ha veicolato a vari organi istituzionali e la stessa Emma Marcegaglia sta valutando questa soluzione. Se l’operazione avesse successo potrebbe essere replicata in sede europea, viatico ad una progressiva eliminazione del denaro fisico, togliendo l’ultimo "alibi" ai Governi che indicano l’evasione come unica responsabile dei dissesti statali e non tengono in giusta considerazione gli eccessi della spesa pubblica. Per maggiori informazioni è possibile visitare il ARDeP www.ardep.it e l’ARDeP Google Groups online.
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