NordEst

‘Ndrangheta, blitz contro 7 cosche: decine di arresti e 250 indagati in quattro regioni

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Nordest/ ‘ndrangheta per gli affari illeciti –  Oltre 60 arresti in Calabria, Lombardia, Lazio e Veneto, sette cosche di ‘ndrangheta smantellate e beni per quindici milioni di euro messi sotto sequestro. E’ questo il bilancio di una maxi operazioni contro la criminalità organizzata calabrese scattata all’alba di oggi in tutta Italia e che ha visto l’esecuzione di 63 ordinanze di misura cautelare nei confronti di esponenti mafiosi attivi a Cosenza e sul Tirreno cosentino, con interessi in varie regioni d’Italia. Ben 250, invece, gli indagati. Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, omicidi, tentati omicidi, usura ed estorsione.

L’operazione, denominata ‘Tela del ragno‘, è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e del Ros ed è coordinata dalla Dda di Catanzaro. In particolare sono state colpite le cosche Lanzino-Locicero di Cosenza (subentrata a quella dei Perna-Ruà), Muto di Cetraro, Scofano-Mastallo-Ditto-La Rosa e Serpa di Paola, Calvano e Carbone di San Lucido, e Gentile-Besalvo di Amantea.

Sono stati scoperti gli autori di diversi omicidi maturati durante la guerra di ‘ndrangheta che ha visto contrapposte negli ultimi 30 anni diverse cosche del cosentino per il controllo delle attività illecite sul territorio. In particolare le indagini hanno fatto luce su una dozzina di omicidi e tre tentati omicidi, dando una chiave di lettura completa sugli episodi che si sono verificati più frequentemente tra il 1993 e il 2004. Scoperte anche infiltrazioni negli appalti pubblici.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori le cosche del capoluogo cosentino avevano deciso di chiudere la guerra di mafia che aveva sparso tanto sangue tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90 e provato a stabilire una pax mafiosa. Tuttavia alcuni sodali si sono opposti a questo disegno e la tregua è durata poco. Anche perché era stata decretata l’eliminazione fisica di chi di opponeva a questo progetto. Così le cosche di Cosenza che fanno capo ai Perna, Cicero, Lanzino, Ruà, avevano disegnato l’assetto del territorio e stabilito chi comandava sulla costa tirrenica cosentino, indicando espressamente le cosche di riferimento. Era stato inoltre individuato un  capo locale unico e i proventi delle attività illecite confluivano in una ‘bacinella’ comune. 

Trento/Droga in città  – Spaccio di eroina, cocaina e marijuana a Trento, soprattutto in piazza Dante, con rifornimento da Vicenza, Verona, Brescia e Milano: sono le accuse che pendono su nove stranieri, otto magrebini e un albanese, dopo le indagini della squadra mobile di Trento. Quattro degli indagati – marocchini – sono stati arrestati, mentre altri cinque sono ricercati all’estero. I clienti sono un centinaio di studenti universitari, in leggera maggioranza donne. Nel corso dell’operazione la polizia ha sequestrato un kg di marijuana, 30 grammi di eroina e 15 grammi di cocaina.

Trieste/Sala giochi abusiva – Una sala giochi e scommesse non autorizzata, ricavata all’interno di un negozio per il noleggio di Dvd, e’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Trieste. E’ stato accertato un giro d’affari illecito per 800 mila euro. I finanzieri hanno accertato che erano state installate, senza autorizzazione, sei postazioni per il gioco on line che consentivano di effettuare scommesse collegandosi a un sito estero privo di concessione. Tre persone dovranno rispondere in sede penale per reati specifici, che prevedono la reclusione fino a tre anni.

Padova/Assicuratore truffa clienti per le slot – Ha sperperato le polizze assicurative dei propri clienti al tavolo verde del Casino’ di Venezia truffando cosi’ una quarantina di persone. Protagonista della vicenda, scoperta dalla Guardia di finanza di Padova, un agente assicurativo denunciato per truffa e appropriazione indebita. L’agente faceva sottoscrivere polizze assicurative dirottando su conti correnti personali i premi destinati alla compagnia assicuratrice che rappresentava. In sei anni avrebbe illecitamente intascato una cifra stimata in oltre 700mila euro.

Verona/Romeni fermati –
Due romeni, padre e figlio, sono stati fermati dalla polizia a Verona nell’ambito delle indagini sull’uccisione di un pensionato di 80 anni, Orazio Di Bella, trovato morto il 22 marzo scorso, con la testa fracassata, nel suo appartamento di Acireale, nel Catanese. I due sono stati identificati e individuati grazie a indagini della squadra mobile della Questura di Catania. Il Gip di Verona ha gia’ convalidato il loro fermo per omicidio volontario. il movente del delitto non e’ ancora noto.

Verona/Marocchino si dà fuoco: da 4 mesi senza stipendio –
Un cittadino marocchino si è dato fuoco stamane in Piazza Bra, a Verona, davanti alla sede del municipio. Da quattro mesi l’immigrato non riceveva lo stipendio. Proprio la difficile situazione economica sarebbe all’origine del gesto. L’uomo è stato trasportato in ospedale. E’ in osservazione nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Borgo Trento il marocchino di 27 anni che, dopo essersi versato addosso della benzina, si è dato fuoco davanti al municipio di Verona sostenendo di non ricevere da quattro mesi lo stipendio, nel corso di un presidio. Il giovane, operaio edile in un consorzio cooperativo, subito soccorso da un carabiniere presente, è stato portato prima al pronto soccorso dove i medici hanno curato l’ustione non grave causata dal fuoco appiccato con un accendino.

Stranieri a Nordest – Le 100mila imprese condotte da stranieri presenti nel Nordest producono il 6,4% del Pil del territorio su cui gravitano, pari a 19 mld di euro, e risultano essere un’autentica risorsa. E’ quanto emerge da una ricerca dalla Fondazione veneziana Leone Moressa che rileva come il dato sia particolarmente significativo per il settore delle costruzioni dove il peso dell’attivita’ immigrata e’ del 18,4%.

 

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