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Mutui casa agevolati: con la rinegoziazione risparmiati 38 milioni

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L’operazione di rinegoziazione coinvolge circa 4.400 mutui casa agevolati  e farà risparmiare ai mutuatari circa 10 milioni di euro

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Trento – Si tratta di quei mutui – sia a tasso fisso che a tasso variabile con rata semestrale – finalizzati al finanziamento della costruzione e dell’acquisto e/o del risanamento di edifici destinati a prima casa, sui quali la Provincia, in attuazione dei Piani provinciali di edilizia abitativa agevolata, eroga dei contributi sugli interessi.
Gli effetti della rinegoziazione avranno inizio già a partire dal pagamento della seconda rata in scadenza il prossimo 31 dicembre. I dati sono stati presentati oggi alla Giunta dall’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss.

In attuazione dei Piani provinciali di edilizia abitativa agevolata che si sono susseguiti nel tempo la Provincia eroga contributi sugli interessi in favore di circa 8.700 mutui finalizzati al finanziamento della costruzione e dell’acquisto e/o del risanamento di edifici destinati a prima casa. Si tratta di mutui sia a tasso fisso che a tasso variabile con rata semestrale. La misura del contributo provinciale varia a seconda del Piano e dei casi.

La Provincia ha avviato all’inizio di ottobre un’operazione straordinaria di rinegoziazione con le banche convenzionate di tutti i mutui agevolati con tassi d’interesse superiori ai valori di seguito indicati al fine di ridurli ai medesimi valori. La proposta di rinegoziazione fatta dalla Provincia prevede la riduzione dei tassi di interesse, l’eliminazione dei tassi floor e l’effetto della rinegoziazione a partire dalla seconda semestralità 2016 (rata in pagamento il 31 dicembre 2016).

I mutui rinegoziati

In Trentino sono 8.700 i mutui casa agevolati dalla Provincia. 5.800 è il numero di quelli che la Provincia ha cercato di rinegoziare con le banche. 4.400 i mutui effettivamente rinegoziati.

Le banche che hanno accettato la rinegoziazione (intestatarie dei 4.400 contratti rinegoziati) sono: le Casse Rurali, la Cassa di Risparmio di Bolzano, la Banca Popolare dell’Alto Adige, il Banco Popolare, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, la Banca Valsabbina, il Credito Valtellinese, la Banca Nazionale del Lavoro, la Banca Popolare di Sondrio e la Banca Popolare di Vicenza.

Si evidenzia peraltro che alcune delle banche che hanno accettato la proposta di rinegoziazione dei mutui da loro stipulati, hanno anche accettato di surrogare i mutui delle banche che non hanno accettato la rinegoziazione. Si tratta in particolare delle Casse Rurali di Trento, Alto Garda, Valsugana e Tesino, Valle dei Laghi, Olle-Samone-Scurelle, Alta Valsugana, Roncegno e la Banca Valsabbina.

I mutuatari (circa 1.400) delle banche che non hanno accettato la riduzione dei tassi di interesse proposta dalla Provincia hanno comunque l’opportunità di rivolgersi presso una delle predette banche per eventualmente spostare il mutuo al fine di ottenere l’applicazione dei tassi ridotti in sede di rinegoziazione.

Il risparmio conseguito dalla Provincia con riferimento ai prossimi 20 anni è di circa 28 milioni di euro. 1,4 milioni di euro saranno risparmiati già con la seconda rata semestrale il scadenza il 31 dicembre 2016. Nel 2017 saranno invece 2,6 i milioni di euro risparmiati.

Per quanto riguarda il risparmio dei mutuatari si stimano 10 milioni di euro nei prossimi 20 anni. 500 mila euro saranno risparmiati già con la seconda rata semestrale il scadenza il 31 dicembre 2016. Nel 2017 saranno invece 900 mila gli euro risparmiati.

In Breve

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