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Sparatoria al Tribunale di Milano, tre morti. Catturato il killer: ‘Volevo vendicarmi’

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Il killer era già accusato di bancarotta. Tra le vittime il giudice Fernando Ciampi e un avvocato

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Milano (Adnkronos) –   E’ successo al terzo piano del palazzo di giustizia del capoluogo lombardo (FOTO). Sparati tredici colpi, sotto i quali sono caduti l’ex avvocato dell’uomo, uno dei due coimputati al processo in corso e il giudice fallimentare Ciampi (VIDEO). La moglie del magistrato lascia il palazzo di giustizia(VIDEO) . La cattura a Vimercate annunciata su Twitter dal ministro Alfano. Mattarella: “Fare luce su quanto accaduto”. L’autore della strage è Claudio Giardiello, imputato in un processo per il crac dell’immobiliare Magenta. Valerio Maraniello, ex legale: “Era una persona particolare, inquietante ma non avrei mai immaginato che fosse capace di una cosa del genere”. Immobiliare Magenta fallita nel 2008, Giardiello aveva due soci.La reazione su Twitter La conferenza stampa dei ministri Alfano e Orlando

“Poteva colpire ancora”

Il bilancio confermato dalla Procura del capoluogo lombardo, è di tre morti e di due feriti. “Pronto ad uccidere anche altre persone”, con una pistola che aveva inspiegabilmente varcato i metal detector – tutti funzionanti secondo le ultime indiscrezioni – ed ha esploso 13 colpi seminando morte al tribunale di Milano, dove si susseguono è shock per la morte di tre persone, tra cui un avvocato e il giudice Fernando Ciampi, ucciso a colpi di pistola da un imputato all’interno della sua stanza.

L’uomo che ha aperto il fuoco è Claudio Giardiello, 57 anni, immobiliarista accusato di bancarotta: “Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato”, ha poi detto ai carabinieri che lo hanno arrestato. Dopo essere fuggito in moto,  è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza).

L’uomo, fermato in un centro commerciale, ha avuto un malore ed è stato trasportato via in ambulanza. Prima di uccidere, Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all’accesso di magistrati, avvocati e cronisti.

Giardiello ha sparato in aula durante il suo processo, colpendo a morte l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani ed un suo coimputato, Giorgio Erba, e ferendo un suo altro socio. Poi ha sparato al giudice Fernando Ciampi nella sua stanza, uccidendolo.

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Il ferito è Davide Limongelli, socio di Giardiello nella società “Magenta Immobiliare” di Milano, presente in aula a sua volta come coimputato. Giardiello ha esploso 13 colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65.

Giardiello “era armato, con sé aveva una pistola Beretta due caricatori, parte dei quali pieni e sembrava molto agitato”. Ai militari di Vimercate che lo hanno fermato, racconta il generale Maurizio Stefanizzi, nel corso di un incontro con la stampa a Milano, “ha detto che stava andando a cercare un’altra persona, che riteneva responsabile del fallimento della sua azienda, per ucciderla”. Portato in caserma a Vimercate, “ha avuto un malore ed è stato trasferito in ospedale”.

 

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