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Marmolada, ritiro ghiacciaio inesorabile: in 100 anni perso 90%

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La fronte del gigante è arretrata di 6 metri rispetto al 2020

NordEst – L’agonia climatica della Marmolada non ha tregua: quest’anno la fronte del ghiacciaio a cavallo tra Veneto e Trentino Alto Adige è arretrata di 6 metri rispetto al 2020, hanno accertato le misurazioni condotte da geografi e glaciologi dell’Università di Padova. Ma il dato più preoccupante è che, secondo gli studiosi, il volume perduto in cent’anni arriva quasi al 90% La superficie e il volume del ghiacciaio più grande delle Dolomiti continuano a ridursi.

“Nonostante la candida apparenza dovuta a precoci nevicate tardo estive e un’annata tra le più nevose degli ultimi trent’anni – dice Mauro Varotto, responsabile delle misurazioni per il Comitato Glaciologico Italiano – il ghiacciaio della Marmolada continua il suo inesorabile ritiro: le misure effettuate in questi giorni sui 9 segnali frontali registrano infatti un arretramento medio di oltre 6 metri rispetto allo scorso anno”. “Nel caso della Marmolada – aggiunge Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto – quello che registriamo è che il volume perduto in cent’anni arriva quasi al 90%, è un dato estremamente significativo”.

“Che i ghiacciai delle Dolomiti siano in ritiro è sotto gli occhi di tutti. Misurare l’evoluzione dei ghiacciai è importante sia dal punto di vista numerico, scientifico, che storico e culturale – spiega Mauro Valt, tecnico ricercatore Arpav – ma anche per dare una giusta e corretta informazione al pubblico che osserva questi ghiacciai in arretramento sempre più piccoli, segnale di qualcosa che sta cambiando nel nostro ambiente”.

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