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Marmolada: meno impianti e più “rete” per uno sviluppo sostenibile

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Su proposta dell’assessore Daldoss, adottato in via preliminare il programma

marmolada

Trento – Su proposta dell’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, la Giunta provinciale ha adottato preliminarmente il programma degli interventi per uno sviluppo sostenibile della Marmolada attraverso in particolare la manutenzione e la razionalizzazione degli impianti e delle strutture legati alla pratica dello sci e per la valorizzazione ambientale e culturale anche a fini turistici.

L’obbiettivo centrale del programma, previsto dalle Norme di attuazione del PUP, è quello di riqualificare l’esistente, anche attraverso un’azione di riordino e di rimozione di impianti e infrastrutture abbandonate, e mettere in rete il massiccio della Marmolada, anche tenendo conto delle intese con la Regione del Veneto. Infatti, attraverso una serie di interventi integrati, finalizzati a creare nuovi elementi di valorizzazione delle risorse ambientali e culturali che il massiccio esprime e alla razionalizzazione degli accessi alla montagna nell’ottica della gestione dei flussi e degli impatti, si punta a qualificare e a destagionalizzare l’offerta turistica della zona. Non solo sci, quindi, ma valorizzazione delle risorse geologiche, ambientali, storiche e paesaggistiche della Marmolada tutto l’anno secondo un modello di sviluppo orientato alla sostenibilità nel lungo periodo e al riconoscimento internazionale.

Tutto questo, a partire dalla consapevolezza del valore generale che assume il massiccio della Marmolada e, quindi, ponendo particolare attenzione alla tutela degli elementi che costituiscono il “Sito Natura 2000 – ZSC “Ghiacciaio Marmolada” – e a quelli che fanno da presupposto all’iscrizione della Marmolada nel Patrimonio Dolomiti-UNESCO.

Nel perseguimento dell’obbiettivo della razionalizzazione e del riordino degli impianti esistenti, il documento prevede l’ammodernamento dell’impianto sul versante nord, tra Passo Fedaia e Pian dei Fiacchi con il collegamento al Sass Bianchet, assieme allo smantellamento dell’impianto Passo Fedaia-Sass de Mul e al rifacimento dell’impianto Sass de Mul – Serrauta. Il tutto accompagnato obbligatoriamente dallo smantellamento e dal ripristino ambientale e paesaggistico di tutte le infrastrutture abbandonate ancora oggi presenti in zona. In quest’ottica il programma risponde anche alla richiesta, presentata dalla Regione del Veneto a questa Provincia, di avviare un tavolo tecnico che valuti la compatibilità del miglioramento e ammodernamento delle infrastrutture funiviarie che interessano anche il territorio veneto rispetto alle politiche di gestione del territorio.

Alla qualificazione complessiva dell’area secondo un nuovo modello di sviluppo, concorrono, sulla base del Programma, un progetto complessivo di valorizzazione della rete dei sentieri escursionistici, la riqualificazione di parcheggi e rifugi, la valorizzazione di siti (geologici, glaciologici e storici) e infrastrutture esistenti, nell’ottica di ampliare la fruizione sostenibile della montagna su più stagioni e puntare alla sua valorizzazione turistica anche in chiave escursionistica e culturale.

Ora al provvedimento sarà data pubblicità, come previsto dalle norme, per permettere a chiunque di fare osservazioni; sarà inoltre trasmesso alla Fondazione Dolomiti-Unesco, ai servizi provinciali competenti ad esprimere un parere e inoltre al comune di Canazei e al Comun General de Fascia. Il programma rappresenta una proposta preliminare necessaria per attivare i processi partecipativi previsti, al termine dei quali dovrà tornare all’esame definitivo della Giunta provinciale.

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