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Mare Nostrum: altri profughi in Veneto, Zaia “Da governo e UE gnobile scaricabarile sulle regioni”

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Il presidente della regione: ” Diciamo no, fintanto che non ci sia un piano e un tavolo europeo dove ogni nazione faccia la sua parte”

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Venezia – “Scaricare sui territori un’emergenza la aggrava, non la risolve. Mare Nostrum rischia di far naufragare nel caos Istituzioni, Amministrazioni locali, mondo del volontariato, semplici cittadini. Diciamo no all’arrivo di altri profughi in Veneto non per pregiudizio o indifferenza per la sorte di queste persone, ma nella convinzione che continuando a dire di sì il problema non verrà mai affrontato seriamente da chi ha il dovere di farlo, con in testa il Governo nazionale e un’Unione Europea colpevolmente sorda, cieca, distante, che ci ha lasciati soli sin dall’inizio, salvo l’elemosina di qualche milione di euro del programma Frontex. Così non si può andare avanti, diciamo no a questo ignobile scaricabarile”.

Con queste parole il Presidente Luca Zaia ribadisce la contrarietà della Regione del Veneto all’arrivo di altre centinaia di profughi che verrebbero distribuiti in vari Comuni del territorio.

“Ci sarà pure un motivo – continua il Governatore – se adesso è sempre più numeroso il coro di ‘non ce la facciamo’; ‘non abbiamo le strutture’ che sale da tutto il territorio, indipendentemente dal colore delle Amministrazioni locali. E c’è anche un motivo di seria preoccupazione: queste persone che arrivano, nella stragrande maggioranza non vogliono fermarsi, ma raggiungere altri Paesi Europei, e quando capiscono che non è questo il loro futuro, fuggono e si danno alla clandestinità. C’è un problema anche di allarme sociale e di ordine pubblico”.

“Un tentativo di risolvere il problema – conclude il Presidente del Veneto – non può prescindere da un intervento serio dell’Europa: per prima cosa va aperto un tavolo tra Stati (segnatamente quelli che i profughi vorrebbero raggiungere) dove ognuno si assuma senza se e senza ma il carico della questione per quota parte; contestualmente vanno stanziati per l’Italia e per le Amministrazioni locali chiamate ad occuparsi della questione tutti, ma proprio tutti i fondi necessari e devono essere Euro europei, non italiani, veneti, del Comune o dell’associazione di volontariato di turno”.

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