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Maltempo a NordEst, neve a bassa quota e forti raffiche di vento: migliora da martedì, attenzione alle gelate

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In Alto Adige già neve come a febbraio tra i 20 e i 50 centimetri a quota duemila metri, fiocchi a bassa quota anche in Trentino e nel Bellunese. Pioggia e forti raffiche di vento nel Veneziano con alberi sradicati. Allerta anche a Pordenone, bora a 110 km/h in Friuli e neve sul sul Carso

NordEst –  Il vento in Trentino, che dalla tarda serata di domenica ha interessato il territorio ha prodotto raffiche anche superiori ai 100 km all’ora in alta quota e fino a 70-90 km/ora in alcune zone di fondovalle, in particolare nella Val d’Adige. Contestualmente, il territorio provinciale è stato interessato da nuove nevicate: gli spessori di neve fresca, oltre i 1500 metri di quota, variano dai 15 ai 20 centimetri circa, mentre alle quote inferiori le precipitazioni hanno assunto carattere nevoso solo al termine della fase perturbata, con il deposito di limitate quantità di neve.

Da parte dei Vigili del Fuoco trentini sono stati effettuati numerosi interventi sul territorio provinciale, in generale di lieve entità, una cinquantina quelli effettuati nella città di Trento; fra gli interventi di rilievo si segnala un tetto scoperchiato a Calliano e un parziale scoperchiamento alla scuola Arcivescovile; a Volano in questo momento è in corso un altro intervento per parziale scoperchiamento del tetto di un capannone. È stata inoltre chiusa la strada provinciale n. 2 – Folgaria diramazione Parisa, tra Fondo Grande e Serrada a causa della caduta di alberi.

Le condizioni di vento forte si protrarranno nelle prossime 18-24 ore, anche se probabilmente con intensità leggermente inferiori a quelle della scorsa notte. I fenomeni si attenueranno a partire dalla mattinata di domani per esaurirsi nella giornata di mercoledì.

Sul fronte delle nevicate: ovunque la neve ha subito un forte trasporto eolico, che ha determinato una disomogenea distribuzione al suolo; a tutte le quote versanti sottovento innevati si alternano a zone completamente erose.

Per quanto riguarda il pericolo valanghe, la situazione è delicata in alta quota, specie sugli apparati glaciali, dove è presente un manto nevoso continuo, con spessore totale di 60-80 cm e che si presenta talora stratificato, in virtù di alcuni eventi di precipitazione del mese di settembre, che avevano già portato neve con limiti di quota molto variabili.

Per i prossimi giorni saranno pertanto possibili piccoli e medi scaricamenti di neve fresca da tutti i pendii ripidi in quota. Non si prevedono valanghe spontanee di dimensioni significative, ma specie lungo le zone di cresta e nei canaloni più incisi, dove la neve è stata trasportata ed accumulata maggiormente dal vento, distacchi di lastroni potranno essere provocati già con debole sovraccarico, ovvero con il passaggio di un singolo sciatore.

In Alto Adige novembre in netta controtendenza rispetto agli anni passati: a duemila metri di quota attualmente ci sono già tra i 20 e i 50 cm di neve, un valore raggiunto lo scorso inverno solo ad inizio febbraio, informa il meteorologo della Provincia di Bolzano Dieter Peterlin.

Mentre nel 2016 a metà novembre l’estate di San Martino fece registrare temperature record (con 23,6 gradi a Silandro), quest’anno le montagne si presentano già innevate. Dopo la prima ondata di neve una settimana fa, nelle scorse ore si sono aggiunti altri 19 centimetri a Casere in valle Aurina, 16 cm a Selva di val Gardena, 10 cm a Pennes ed 8 cm a San Candido. Alle precipitazioni è seguito il vento forte con raffiche di 80 km/h a Salorno a sud di Bolzano, fino ai 120 km/h a Punta di Dan (2.806 m).

Pioggia e vento anche su tutto il Veneto. A Venezia la marea ha toccato, alle 6.21, una massima di 81 cm mentre a Chioggia, alle 6.45, è giunta fino a 121 cm. Le previsioni del Centro Maree indicano una punta massima di 60 cm. Il resto della regione è interessata da precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio od occasionale temporale. Il limite della neve sarà in calo fino a 500-700 metri e temporaneamente anche più in basso.

Temporali e bora sulla costa triestina, con raffiche fino a cento kmh; neve in Carnia a partire dai 500-600 metri; una casa parzialmente scoperchiata dal vento in Friuli, a Malnisio di Montereale Valcellina (Pordenone): è il primo provvisorio bilancio dell’ondata di maltempo che da ieri sera sta investendo il Friuli Venezia Giulia. Sono decine le richieste d’intervento ai vigili del fuoco, soprattutto a Trieste, per rami spezzati, infissi divelti, locali e strade invase dall’acqua. Da domenica notte – si apprende dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia – sono al lavoro oltre una quarantina di volontari dei vari gruppi comunali. Alberi sono caduti a Frisanco, Forgaria, Sedegliano, Cavasso Nuovo, Faedis, Meduno, Attimis, Savogna, Brugnera, Taipana, Torreano, Vito D’Asio.

Le previsioni meteo

Il vento si attenuerà parzialmente martedì 14 novembre,e tornerà “normale” mercoledì 15. Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì cielo sereno o al massimo poco nuvoloso. Attenzione alle gelate sopra i 500 metri (localmente a quote inferiori) nelle prime ore del mattino di martedì.

Gelate quasi ovunque (anche in piena Val d’Adige) probabili all’alba di mercoledì e di giovedì. Successivamente, nelle ore centrali del giorno, il sole scalderà un po’ l’atmosfera. In quota il picco del freddo lo avremo questa sera, mentre già domani (martedì) e ancor più mercoledì il gelo invernale in quota tenderà ad attenuarsi.

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