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Orchestra Haydn a Primiero: omaggio a Gershwin, Bernstein e Led Zeppelin, mercoledì 14 novembre alle 20.30

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Appuntamento da non perdere con un repertorio inedito, pensato per valorizzare un programma travolgente, che attraversa brani di due tra i più grandi compositori del Novecento: Bernstein e Gershwin. Sorprendente il tributo a Led Zeppelin

“Questo programma – spiega il trombettista Marco Pierobon (nella foto) – racchiude brani di alcuni fra i miei autori preferiti, in una contaminazione di stili e di suoni”

 

Primiero (Trento) – Ritorna anche in questa edizione del Primiero Dolomiti Festival, mercoledì 14 novembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium di Primiero, la prestigiosa Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, che vuole stupire il pubblico con un repertorio inedito, pensato per valorizzare un programma travolgente, che attraversa brani di due tra i più grandi compositori del Novecento: Bernstein e Gershwin.

Sorprendente sarà anche il tributo a Led Zeppelin in forma classica dei compositori Robert Plant e Jimmy Page. Le esecuzioni saranno guidate dalla bacchetta e sostenute dalla tromba solista del Marco Pierobon, già prima tromba del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Orchestra di Santa Cecilia, componente del quintetto d’ottoni Gomalan Brass e attualmente insegnante di Tromba presso il Conservatorio di Bolzano.

Torna protagonista il bolzanino Marco Pierobon

Il trombettista bolzanino sarà impegnato in un nuovo tour regionale che farà tappa a Cles, Fiera di Primiero (mercoledì 14 novembre, Auditorium, ore 20.30) e Vipiteno (giovedì 15 novembre, Teatro Comunale, ore 20.30). “Questo programma – spiega Marco Pierobon (nella foto) – racchiude brani di alcuni fra i miei autori preferiti, in una modalità che mi attira moltissimo: una contaminazione di stili e di suoni, una sintesi fra mondi apparentemente molto distanti come l’orchestra classica, il jazz, la musica latino-americana, addirittura l’heavy metal. Come in precedenti occasioni, ho sempre ammirato molto la capacità dell’Orchestra Haydn di adattarsi a situazioni inusuali, percorrendo vie e repertori non tradizionali, mettendosi in gioco (con gran divertimento) in ambiti poco frequentati da un’orchestra di grande tradizione “classica”.

Ecco allora che le scelte del repertorio sono cadute su George Gershwin (probabilmente il capostipite della contaminazione reciproca di stili, sempre in bilico fra il suono sinfonico, lo swing e il jazz), Bernstein (che mischia sapientemente ritmi latino-americani e scrittura classica), e i Led Zeppelin (gruppo rock inglese nato nel 1968). I Tre Preludi sono stati composti da George Gershwin per pianoforte solo, ma l’arrangiamento odierno è frutto di una sintesi fra la versione originale e la revisione per big band (nel senso più ampio del termine, con archi, fiati e ottoni) che Ella Fitzgerald inserisce nella sua monumentale raccolta del 1959 intitolata Ella sings the Gershwin Songbook. I Preludi hanno caratteri molto contrastanti: allegro e brillante il primo, sognante il secondo (con un languido solo di oboe seguito da un’incursione molto jazzistica del corno), il terzo in stile rag-time, con l’agile tema principale affidato al clarinetto prima e agli archi tutti in conclusione.

Nella stessa raccolta è presente anche Ambulatory Suite, suite di tre brani che comprende, in una versione ampliata dalle percussioni e dalla batteria jazz, Walking the dog, una riuscitissima descrizione (esposta dal clarinetto solo) di una tranquilla passeggiata con il proprio animale preferito, March of the Swiss Soldiers, una sarcastica marcetta, in cui alcune note “stonate” descrivono la visione “gershwiniana” dei soldati elvetici, e Fidgety Feet (letteralmente “piedi irrequieti”), che si apre con un tema morbidamente esposto dagli archi contrappuntati dal clarinetto, ma che si evolve rapidamente in uno swing sempre più rapido, in cui l’orchestra viene “interrotta” dalle frase solistiche del Glockenspiel.

La contaminazione fra generi differenti è altrettanto protagonista nella suite tratta da West Side Story di Leonard Bernstein. La versione originale è stata varie volte “saccheggiata” delle sue più belle pagine, e persino l’autore stesso ne ha tratto una suite di Danze sinfoniche. L’arrangiamento in programma è frutto di una nuova sintesi fra le versioni originali operistiche e le versioni “sinfoniche” riscritte da Bernstein. Pagine immortali come Maria, America, Tonight o la straziante Somewhere sono note a tutti, affiancate da brani, talvolta brevissimi, magari un pochino meno noti.

La conclusione del programma è affidata a un esperimento molto particolare, in quanto Led Zeppelin Classical Tribute vuole essere un omaggio alla celebre band inglese, fautrice di un’evoluzione del rock fino a poter essere considerata la progenitrice di tutto il filone heavy metal, e, a detta di molti, semplicemente “il più importante gruppo rock della storia”. Formato da quattro musicisti tecnicamente straordinari, Robert Plant (voce), Jimmy Page (chitarre), John Paul Jones (basso) e John Bonham (batteria), il gruppo dei Led Zeppelin è esso stesso una sintesi di influenze molto differenti, in equilibrio fra blues, rock e psichedelia. Il tutto condito da amplificatori, batterie gigantesche e capelli lunghi. Anche in questo caso i tredici brani che compongono questa raccolta sono pagine che hanno cambiato la storia della musica leggera, dall’intro di Stairway to heaven a Black dog, dal riff di Whole lotta love alle melodie orientaleggianti di Kashmir, alla famosissima Moby Dick, concatenate in questo arrangiamento in modo molto serrato, talvolta addirittura sovrapposte. Sono anche io molto curioso di sentire come suona l’heavy metal dell’Orchestra Haydn”.

 

MARCO PIEROBON – Primo Premio nei concorsi internazionali di Passau (Germania), Imperia ed Aqui Terme, Marco Pierobon è stato per quasi dieci anni prima tromba delle Orchestre del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Accademia di S. Cecilia collaborando nello stesso ruolo con la Chicago Symphony Orchestra e l’Orchestra Filarmonica della Scala. Si è esibito come solista in Giappone, Russia, Argentina, Cina, Europa e Stati Uniti con direttori quali Mehta, Karabtchevsky, Siebens, Heider, Neuhold, Gothoni. Nel 2014 ha debuttato come direttore, collaborando con l’Orchestra “Haydn” di Bolzano e Trento. Marco Pierobon ha all’attivo tre CD solistici ed un DVD didattico sugli ottoni. Ha tenuto MasterClass in America, Asia ed Europa. Dal 2007 è titolare della cattedra di tromba presso il Conservatorio di Bolzano.

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