Primiero Vanoi

IL DIBATTITO/Lettere alla Redazione: “Sudditi o cittadini?”

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“Come ogni estate torno al paese d’origine, Canal San Bovo, per trascorrere le vacanze…”

canalsanbovo

Canal San Bovo (Trento) – Ogni anno mi rendo conto che il paese sta scivolando, in termini di servizi, a livelli da terzo mondo…

L’ufficio postale apre dalle 8 alle 13.45 tre giorni la settimana (e se c’è una vacanza si perde il turno di apertura). L’unico negozio di alimentari apre solo al mattino 5 giorni su 7. Uno dei due bar del paese alle 20 chiude. I canali Rai disponibili sono 4 sui 13 totali. LA 7 non si vede. E, ciliegina sulla torta, ora che il medico condotto titolare è in ferie, il sostituto è presente due pomeriggi la settimana, dalle 14.30 alle 16.30.

Tutto il comune ha 1530 abitanti, suddivisi in più frazioni, ma d’estate la popolazione quasi raddoppia sia per il turismo sia per il rientro di coloro che, come me, per motivi di lavoro se se sono andati.

Com’è possibile mettere a disposizione un medico per un paese popolato di turisti per sole 4 ore la settimana?

Già prevedo, quando il prossimo anno si motiverà l’aumento dei decessi del 2016 rispetto agli anni precedenti (che – sono disposta a scommettere – ci sarà), si darà la colpa al caldo e al freddo per paura di dire la verità: l’assistenza sanitaria ormai ridotta all’osso che obbliga l’utenza verso la sanità privata, ovviamente solo per chi se la può permettere.

Siamo sudditi quando abbiamo bisogno dei servizi essenziali, ma siamo cittadini di serie A quando dobbiamo pagare le tasse: paghiamo il canone per intero senza aver accesso a tutti i canali come gli altri. Le nostre aliquote IRPEF sono le stesse pur avendo a disposizione il medico 4 ore la settimana e l’ufficio postale a giorni alterni.

Se i paesi di montagna si stanno spopolando, credo che la responsabilità non sia tutta da attribuire alla mancanza di opportunità di lavoro, ma anche al disinteresse delle autorità di Trento nei confronti dei Sudditi delle valli.

Mi piange davvero il cuore vedere il mio paese natio ridotto ad uno sportello Bancomat dal quale prelevare soldi veri (basti pensare all’IMU sulle seconde case, chiuse per 10 mesi l’anno) senza mai restituire nulla in termini di servizi e prestazioni.

Annalisa Pasqualetto

Canal San Bovo

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27 Replies to “IL DIBATTITO/Lettere alla Redazione: “Sudditi o cittadini?”

  1. Cara Annalisa,
    hai ragione nel dire che i tagli alla sanità non dovrebbero esserci. La sanità è un servizio primario come la scuola, i trasporti pubblici ecc…però ti assicuro che la sanità locale è sempre stata presente e premurosa nei confronti delle persone con problemi. Io ne ho avuto la prova con mia mamma, allettata per dieci anni e le mie sorelle. Gli operatori sanitari sono sempre intervenuti in caso di necessità. Quando l’operatore è impossibilitato a venire ci siamo sempre arrangiati con l’aiuto di parenti, amici e vicini disponibili che ti assicuro si sono sempre prestati con molta generosità (questa ovviamente è la mia esperienza).
    Per tutte le altre polemiche non intervengo. Molte sono pura “aria fritta”, altre come la chiusura delle imprese, il problema dei giovani, degli anziani ecc… sono problemi non facili da risolvere ed a livello non solo locale. Chi ha qualche idea risolutiva ed innovativa si faccia avanti e vada a parlare con gli amministratori, credo siano disponibili all’ascolto. Chi invece vuole seminare solo zizzania si ricordi che raccoglie tempesta.
    Ti auguro di guarire in fretta e ritrovare ottimismo. Con la tua determinazione puoi dare tanto al Vanoi. Ciao, in salute
    Rosella

  2. …e mentre voi gufate…arredo urbano, parchi giochi, malghe, grandi iniziative culturali e sport all’aria aperta, in mezzo alla natura… https://www.youtube.com/watch?v=jHi9nolpT0I
    I disoccupati con la valigia in mano lasciano la famiglia… artigiani e turismo sono al palo… alla bisogna,
    come ci conferma @Giorgio Vanoi, pronto a criticare Sempre e Comunque!?
    Tanto lui la sicurezza ce l’ha vero? Lo spieghi a chi se ne va la domenica sera dalla valle e torna il venerdì!
    Ecco il vero problema…
    Intanto, solo per darvi un esempio concreto, i costi della nostra
    mostra locale crescono ancora…ma questo e’ fuori tema, scusa Annalisa! Buona estate e Buon Vanoi!!!!
    http://giscoservice.it/albOnline/canalsanbovo/upload/20160138G.PDF

  3. Credo che questo sarà il mio ultimo intervento anche perchè sono convinto che questa lunga chiacchierata non cambierà le cose. Rileggendo i commenti sembra quasi che Annalisa faccia la parte del gufo, seguita da me. Un eventuale turista che abbia seguito questo dibattito deve essersi convinto che a parte noi due, che non vogliamo riconoscere tutte le doti nascoste della nostra vallata, tutto il resto nel Vanoi sia un fiorire di iniziative in ogni loco, una Valle in pieno sviluppo, con attività che sorgono ovunque come i funghi, dove la Cultura regna sovrana.

    A me sembra invece che il saldo fra nuove attività e attività cessate sia purtroppo in negativo. Ho già citato la ditta Grisotto, ma anche la ditta edile F.lli Fabbris ha chiuso i battenti e da quello che so ci saranno altre chiusure. Se, negando l’esistenza del problema ” Servizi”, riusciamo anche a mettere in crisi la vita quotidiana del pensionato che comunque dispone di un reddito sicuro, avremo perfino l’emigrazione degli anziani oltre che dei giovani. Quando ogni funzione quotidiana, far la spesa, recarsi in qualche ufficio, andare dal dottore, diventa un problema per le difficoltà di trasporto e compatibilità con orari ridotti ai minimi termini, i nostri cari vecchi ovviamente cercheranno di avvicinarsi ai figli dai quali potranno avere l’aiuto necessario. Così la loro pensione non sarà spesa in Valle ma nel luogo dove andranno ad abitare. E allora la situazione sarà ancora più difficile per coloro che hanno una attività o che vorrebbero iniziarla.

    Un ultimo appunto riguarda la mia diretta esperienza personale. Ho letto una critica perchè si è osato dire che non vediamo tutti i canali della TV come gli altri (chiacchiere da bar). Gran parte dei canali che non vediamo sono proprio i canali culturali. RAI Storia, RAI 5 ecc. Le TV commerciali le vediamo tutte e a tutte le ore del giorno e della notte. Io comunque la TV l’ho sempre guardata poco e ho cercato di dare il mio contributo ” Culturale” nel campo della Musica. Oltre al” Coro Vanoi ” ho fondato in loco anche il coro “Salvète Flores” con il quale, fra le altre cose, accompagnato da un quartetto d’archi, siano andati a cantare una Messa Solenne nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Non credo che sia mai accaduto nel Vanoi. Ho potuto far questo soprattutto grazie a cantori miei amici di Venezia e a cantori del vicino Primiero. Nella mia vallata di circa 1.500 e più abitanti, non sono riuscito in 13 anni a trovare un sola voce maschile (tenore o basso) oltre a quei 2 che avevo già e che ringrazio per la loro tenacia e perseveranza. Neanche una sola persona in pratica. Inevitabilmente sono stato costretto a sciogliere il coro per mancanza del numero minimo di cantori. Il nostro Coro, cantava di tutto: Mozart, Bach, Polifonia Rinascimentale, Canto Gregoriano e molto altro. Proprio quello che viene universalmente nel mondo riconosciuto come “Cultura”. Non mi sembra di aver trovato nella nostra Valle che, dai commenti letti, sprizza entusiasmo e dinamismo da tutti i pori, un così gran seguito.

    In Africa sicuramente avrei fatto meno fatica a fare un coro.

  4. @annalisa
    Non ti conosco ma ho riso con il giorno del Canalin! E così come molti altri, ho seguito il dibattito con attenzione in questi giorni!

    Spero tanto che i ns amministratori, vecchi o giovani che siano – vi leggano – se non sono troppo impegnati…

    Basta vedere in quanti sono intervenuti nel dibattito o per rispondere ai dubbi locali…visto che la durata dei Consigli comunali ormai è sempre più limitata…quando si fanno! A proposito le assemblee di paese si fanno ancora?
    Ci spiegheranno prima o poi cosa sono ste gestioni associative?

    Rispondo al commento che attacca i social…perchè chi insulta i nuovi media (social o altri…) il più delle volte non ascolta nemmeno il vicino di casa…altro che sale vuote…

    Meditate Canalini…e continuate a tenere sott’occhio con attenzione l’albo comunale…uno strumento democratico che ci aiuta a capire e ad informarci!

    Grazie Annalisa, guarisci presto…e continua a solleticarci!

    Ps: W la Betty…che sarebbe il Vanoi senza la tua ricarica di energia naturale alla Coop? Se tu non ci fossi dovremmo inventarti! 😉

  5. Finalmente!;
    a prescindere da legittimi pareri,visioni, opinioni, sentimenti, esperienze e da tutto quanto personalmente si possa pensare , dire o controbattere, ringrazio Annalisa per la pacata, chiara e puntuale analisi della nostra realtà. Condivido le amare considerazioni di Piero,ma non rimpiango il il mondo “de sti ani”. Ogni stagione porta i propri frutti. Dopo l’incanto dell’abbondanza ( quasi “strabbondanza”)ora è giunto l’amaro disincanto e si torna indietro.Le motivazioni, le cause gli errori,certo tanti e lungo è l’elenco, ma a che serve il confronto, anche vivace, se non per capire, ove possibile, e magari tentare di rimettersi in cammino, che intravvedo tuttavia irto e faticoso. Fantasie senili?- forse. Anche per me, Fate Vobis

  6. Caro Giorgio , fa piacere che tu legga l’albo telematico , ma l’albo va letto da gennaio a dicembre e poi tira le tue conclusioni… Vai a vederti il link sul commento di Alex e poi ne parliamo, tanto per non citare la manutenzione alla scuola di Canale o affidi diretti dalla APSP ad aziende fuori valle, per non parlare di appalti. Ricordatevi che senza una economia stabile non si va da nessuna parte (una macchina senza benzina non va molto lontano) e tutto gravita attorno a questo. Se continuiamo a perdere tutte queste economie è logico che il paese ne risenta su tutti i vari settori…
    Il vanoi è bello.. Salviamolo..
    Meditate gente ….

  7. (…) Mi sento di dire che abbiamo una società moderna italiana (in generale) regredita. Che si sfoga sui social e per le strade nemmeno si saluta o si ferma a chiacchierare.
    Che si lamenta ovunque, tranne che presso le sedi o gli uffici competenti; che parla per slogan e per sentito dire, salvo poi scoprire che il mondo reale è un po’ diverso dalle chiacchiere da Bar (per fortuna!). Con tutte le considerazioni che ne derivano in termini di senso civico, cittadinanza (Sic!) e rispetto.
    Io preferivo il mondo di ‘sti ani. molto più genuino ed immediato, rispetto alla porcheria attuale. Oggi vedo, in generale, Sale vuote, assemblee vuote, bar vuoti, piazze vuote, e social strapieni! Manca la gente o la gente, che c’è, si sta rimbambendo? Mah.. Fate vobis 🙂

  8. Ho lasciato sedare gli animi e, con calma, ho letto tutte le risposte, molte delle quali decisamente off-topics: cosa c’entrano i lavori assegnati a ditte esterne, le mostre, le associazioni di volontariato, le feste, le attività culturali, il fiorire di iniziative individuali e private con l’argomento della mia lettera… ops… pardon! lagna, cioè con la denuncia dello smantellamento dei servizi “pubblici” (non privati) essenziali?

    Io credo che i servizi pubblici (ambulatorio medico, ufficio postale) e marginalmente i servizi che, seppur privati (Famiglia Cooperativa e Casse Rurali) offrono comunque un servizio al pubblico, che è – appunto – l’aspetto che li ha sempre caratterizzati (non per niente sono “cooperative”, cioè società costituite non a fini di lucro ma per garantire ai soci una maggiore equità economica rispetto a quella del mercato), in uno Stato di diritto, laico e democratico, debbano SEMPRE essere garantiti, indipendentemente dalla crisi, dal calo demografico, dalle difficoltà economiche.

    Dove trovare i soldi? Ad esempio nel taglio ai privilegi: chissà perché, questi nei tempi di crisi, vengono raramente scalfiti o intaccati, o agli sprechi che anche qui abbondano – ad esempio il pannello informativo sul traffico all’ingresso del paese, sempre spento, di cui mi sono chiesta spesso l’utilità.

    Senza considerare un dato incontrovertibile: ad ogni decesso e ad ogni casa che si chiude, gli introiti per il Comune aumentano perché da prima casa l’immobile, per gli eredi, diventa quasi sempre seconda casa, con conseguente pagamento dell’IMU e tassa immondizia con tariffa raddoppiata.

    Credo inoltre vi sia una sorta di miopia nel non capire che i servizi pubblici essenziali possono anche avere una influenza negativa sui flussi turistici, soprattutto sull’utenza anziana che, generalmente, vuole ritrovare in vacanza gli stessi servizi a cui è abituata nelle città di residenza e difficilmente rinuncia alle ormai radicate abitudini.

    Perché una persona di una certa età dovrebbe scegliere per le vacanze un ridente paese del Trentino orientale, a 30 km dal più vicino ospedale, con una guardia medica a 15 km, con un servizio medico garantito 4 ore la settimana, con un ufficio postale aperto a giorni alterni – nella speranza che sopravviva ai tagli – e con l’impossibilità di seguire le trasmissioni televisive che predilige (un esempio banale: il TG delle 20 di Mentana)?

    Ora però mi permetto di replicare sui vari punti toccati negli interventi dei lettori.

    Il gatto che si morde la coda

    Se esco per andare in ufficio postale o dal medico, poi vado a fare la spesa, vado in farmacia, passo dal bar, prendo il giornale e magari anche un libro allegato al giornale. Magari passo anche in sartoria (visto che a quanto pare ne hanno aperta una) o nel negozietto di Claudia.

    In pratica faccio girare l’economia in valle. Ma se l’ufficio postale o l’ambulatorio medico sono chiusi, prendo l’auto, vado a Fiera (o a Feltre) e tutti i soldi che avrei speso qui li lascio altrove. Ovvio che poi i pochi servizi sopravvissuti in paese e le poche attività commerciali abbiano un’inevitabile calo di utenza.

    Ci si auto-dirotta masochisticamente a prescindere (senza consultare tabelle di giorni e orari di apertura) verso i comuni limitrofi dove si ha la certezza di trovare aperto. Non serve una laurea in Economia per arrivarci: ci arriva anche un bambino.

    E non riduciamo la distanza dal centro del paese alla cooperativa di Lausen a “poche centinaia di metri”, perché un anziano di 85 anni con difficoltà di deambulazione per rifornirsi di tutto quotidianamente presso il supermercato di Lausen, dovrebbe affrontare 2300 metri fra andata e ritorno (appesantito dalle provviste).

    Ovvio che – senza mezzi di trasporto propri – debba ricorrere necessariamente all’aiuto di qualche famigliare o vicino di casa.

    Ferie

    Il diritto alle ferie è sacrosanto (ci mancherebbe altro).
    Ma se un autista della Trentino Trasporti è in ferie, non si riducono le corse giornaliere a due corse settimanali: semplicemente lo si sostituisce con un altro autista.
    Tagliare sulla sanità significa obbligare l’utenza (che se lo può permettere) a rivolgersi al settore privato. E la Provincia ha dimostrato che questo è il suo obiettivo: basti pensare a Sanifonds!

    Più chiaro di così….
    A proposito, come mai non è ancora stato reso pubblico il dato ufficiale di disdette a Sanifond, nonostante circa tre interrogazioni in consiglio Provinciale?

    Mostre, eventi, volontariato, imprenditoria locale (off-topic)

    Come già accennato, io non mi sono mai permessa di criticare le iniziative messe in atto per allietare turisti e valligiani, per “aprire le nostre menti” ed acculturare la popolazione locale (manco i Canalini fossero dei cavernicoli), per rivitalizzare una Valle, e via dicendo.

    Tutte lodevoli iniziative, che meritano un plauso ed un ringraziamento, soprattutto rivolto verso quei tanti volontari che da sempre offrono i loro servizi gratuitamente a tutta la popolazione autoctona e non.

    Ma se l’iniziativa del Sabato dei Popoli (giusto per citarne una) è sicuramente un’ottima idea, io avrei anche piacere ad assistere all’iniziativa “EL LUNEDÌ DEL CANALIN” in tutte le stagioni.

    E se un bar, privato, decide di chiudere alle 20 per mancanza di utenza, ne ha tutto il diritto. Non è un servizio pubblico, e non vive di contributi e sovvenzioni. È un’impresa il cui scopo è avere utili, non perdite.

    E se sorgono imprese private, ben vengano (e complimenti agli intrepidi che osano), ma se i servizi essenziali chiudono… potrebbero rallentare se non ostacolare il loro sviluppo.

    Critiche, lagne, sfoghi, aria fritta ed altro

    Lamentarsi è un primo passo al quale dovrebbero seguirne altri, se la popolazione locale, unita e compatta, anziché essere entusiasta di come funzionano le cose “tutto va bene Madama la Marchesa” – da quanto leggo dai commenti – provasse la mia stessa rabbia. Probabilmente i meno entusiasti del decadimento di questa valle sono o troppo anziani o poco avvezzi ai mezzi telematici per poter testimoniare il proprio dissenso e disagio.

    Ed i valligiani – pochi o tanti che siano – non euforisticamente entusiasti dello status quo, anziché criticare chi, pur vivendo un mese e mezzo all’anno in paese si prende la briga di segnalare questo senso di abbandono, dovrebbero loro, in primis, bombardare quotidianamente i Mass media con e-mail e lettere di denuncia e scendere in piazza a Trento a protestare.

    Quando ero precaria mi sono messa alla testa di un comitato di insegnanti nelle mie stesse condizioni ed ho incontrato Assessori all’Istruzione, consiglieri provinciali, studi legali della PAT, sono stata audita dalla Commissione cultura, ho scritto lettere ai giornali, rilasciato interviste televisive, stampato manifestini, fatto scioperi e manifestazioni a Milano e Roma: non ho delegato nessuno – men che meno i sindacati – a rappresentare le mie istanze ma mi sono auto rappresentata in prima persona firmandomi sempre con NOME E COGNOME (senza nascondermi dietro nickname o nomi di fantasia).

    Io non so se avrei raggiunto ciò che oggi sono senza darmi da fare, ma una cosa è certa: io ho la coscienza a posto perché ho lottato.

    Qualcuno ha scritto VANOI, ALZATI E CAMMINA: condivido! Non rassegnarti, reagisci e fai sentire che ci sei!

    PS. Ho guardato il video e l’intervista di Betty. Grazie perché traspare tutto l’amore – vero – che provi per questa valle.

  9. Panificio nuovo non menzionato, famiglia cooperativa eccellente, la posta basta e avanza.
    La sanitá é un argomento troppo personale.
    L’unica pecca a parer mio é che ci sia ancora, nel 2016, una comunità di recupero come l’ecomuseo.
    Personale pagato per raggiungere obbiettivi confusi o inesistenti, scarsa competenza e tutto questo una gran spesa che potrebbe essere indirizzata altrove.
    Per il Primiero direi uguale, in maniera ancora peggiore, il parco.
    Un peccato, perché gli enti che dovrebbero trainare sono i primi a non funzionare.
    Inefficienza anche per consorzio Vanoi e Apt S.mart.

  10. @Ugo
    Controllo regolarmente gli albi comunali di APSP e Comune. Quanto dici non è vero.
    E’ tutto pubblico, e si vede che i due enti affidano la stragrande maggioranza di lavoro a ditte e tecnici di Primiero-Vanoi.
    Apro l’albo comunale ora… e leggo: affidati lavori ad un lattoniere di canale, ad un falegname ronco, approvati progetti dati a progettisti del Vanoi, centraline a tecnici di Mezzano, fiori comprati in vanoi, pannelli dati a promo project primiero ecc…
    APSP: non mi pare che al centro diurno o nei giardini di APSP stiano lavorando ditte della Valsugana.
    Meditate canalini, meditate 🙂

  11. Caro Alex, non dimentichiamoci di tutti i lavori che il buon Comune affida ad aziende della Valsugana… Per non parlare della Casa di riposo azienda numero 1 in Vanoi che sembra avere l’allergia per le aziende del posto.

    Ma non capiscono che tutte queste speculazioni economiche alla fine impoveriscono il paese???
    Meditate canalini meditate..

  12. Cara Ambra, è bello parlare di mettersi in gioco, io ho fatto la mia parte in questi ultimi 30 anni con i risultati che sai. Mi sembra che non sono stato seguito da molte persone in questo gioco. Me ne bastavano 3 o 4 ma evidentemente quando il gioco richiede un minimo di impegno non si trova nessuno. Quindi per me il gioco è chiuso. Ho fatto la mia parte, adesso tocca agli altri. I tuoi nonni sono emigrati? Una volta era così, anche mia mamma per un periodo è stata in Svizzera, poi per fortuna negli anni 6o c’è stato il boom economico, mio padre ha trovato lavoro e i miei hanno potuto rimanere e vivere in questa nostra bella Valle. I nostri figli torneranno ad emigrare. Torneranno l’estate, magari non tutti, e saranno sicuramente contenti di trovare iniziative e manifestazioni, ma per quelli che rimangono anche dopo l’estate la vita sarà sempre più difficile. Una volta si diceva che il VANOI era il posto adatto per i pensionati e per i bambini. Di questo passo i bambini saranno portati a Primiero e i pensionati dovranno trasferirsi dove possono sperare di trovare quei servizi minimi che nel giro di pochi anni non saranno più garantiti in loco.

  13. Per aprire le menti, creare idee, condivisioni, confronti,… La cultura serve. Anzi è essenziale. Quindi ben venga la mostra. E spero ce ne siano tante… Anche per allargare il bacino d’utenza del Vanoi ed incrementare i passatempi presenti oltre alle nostre splendide montagne. Credo manchi la sensibilità molte volte per questo tipo di iniziative…. Le persone non si costruiscono solo con “”il lavoro”” …l”uomo è a 360gradi, nel lavoro, nella conoscenza, nella religione. Si parla sempre di creare lavoro… Ma perché non ci mettiamo in gioco tutti? facendo girare l’economia privata della valle, acquistando nelle nostre attività, adoperandoci per far restare i turisti e per farli venire, inventarci… È già, questo è propio populismo di bassa lega vero? Invece credo sia necessità di vedere che oltre al nostro naso c’è il buono ed il necessario. Canal San Bovo non è l’ultima ruota del carro o il paese trattato peggio nel mondo… È’ il periodo storico che fa cambiare tutta l’economia e necessariamente ci richiede spirito d’adattamento. Personalmente anche i miei nonni da giovani sono emigrati all’estero per il lavoro… Quindi non è una novità questa.

  14. A me sembra che in crisi non sia tanto l’apparato pubblico, l’APSP come ha scritto Michela è la prima azienda del Vanoi, seguita dal Comune ecc.Il problema in questo momento tocca molto pesantemente il settore ” Privato”. La chiusura della ditta GRISOTTO è stata una grande e grave perdita per la nostra valle e non solo come posti di lavoro ma anche come importanza e testimonianza storica. E non mi sembra che qualcuno sia intervenuto in tempo per portare un aiuto, nè la Provincia (che è sempre pronta ad aiutare agricoltori, e altre categorie varie vittime di calamità) nè purtroppo il Comune soggetto anch’esso a tagli e limitazioni sempre più pesanti. Quante di quelle persone che hanno perso il lavoro dovranno emigrare? E con loro anche le famiglie? Ulteriore spopolamento di persone giovani. E ulteriori pretesti per ridurre ancora i servizi. Non possiamo accettare questa logica puramente economica e numerica. Altrimenti devono aver il coraggio di parlar chiaro” SIETE INVITATI AD ANDARVENE IL PRIMA POSSIBILE, PERCHE’ SIETE SOLO UN COSTO ED IL NUMERO DEI VOSTRI VOTI UTILI E’ ININFLUENTE” Non lo hanno ancora detto, ma ce lo fanno capire tutti i giorni chiudendo o riducendo qualcosa. Credo che saranno pochi, quelli che fra qualche anno quando saremo anziani, avranno la fortuna di avere un figlio che lavora in valle.

  15. La discussione è interessante, ma visto che per alcuni il problema non esiste, vi segnalo questo servizio di qualche tempo fa sul Vanoi… W la Betty e tutti i suoi colleghi… Grazie x quel che fate! 😉

    Guarda il servizio del tg3 fare la spesa in montagna nel Vanoi
    https://youtu.be/KBK3JSSOdiY

  16. Rispondo ad
    @ENRICO V e altri…
    Il disservizio sanitario non c’è? Aria fritta? Si vede che state bene, e che non siete stati in qualche ambulatorio negli ultimi 4 o 5 anni. Già, data la vostra età e familiarità con internet deduco che il problema riguarda quelli più avanti con gli anni e siccome generalmente queste persone non sono in grado di dire la loro e di accedere ai servizi telematici, va bene così. E poi guarda che permalosi, sembra che dire queste cose sia una specie di lesa Maestà, un vile attacco alla classe politica locale che a quanto pare viene difesa (o si difende) a spada tratta. Peccato che nessuno ha accusato i nostri amministratori e la lettera era di un altro tenore. Ma vedendo l’effetto che ha suscitato mi vien da pensare che forse qualcuno ha la coda di paglia. Magari fra qualche anno o mese chiuderanno anche la scuola, ma di che ci preoccupiamo? Sicuramente metteranno una navetta che porterà i nostri ragazzi nel Primiero, Cosa volete che siano bazzeccole come queste. Volete paragonare questi insignificanti problemi di orari d’ufficio, chiusure, ridimensionamenti, sanità part time con il grande numero di eventi culturali, sportivi e folcloristici che in questi due mesi estivi inondano il Vanoi? A me non sembra che denunciare questa perdita di servizi sistematica, corrisponda ad un mancato riconoscimento del volontariato nella nostra valle o ad un non riconoscimento delle attività che molte persone onestamente fanno spesso gratis in questo periodo.

  17. Sono un’anziana di 80 anni circa. I miei nipoti mi hanno regalato un tablet e da quel giorno mi si è aperto il mondo.
    Mi permetto quindi di intromettermi nella polemica suscitata dalla lettera scritta dalla sig.ra Pasqualetto.

    Ho letto le varie opinioni pro e contro e poiché siamo in democrazia penso di poter dire anch’io la mia (naturalmente da persona anziana un po’ all’antica) che pensa che “si stava meglio quando si stava peggio”.

    Premesso che di “aria fritta” e ottusità ne ho rilevate di più nelle lettere e più buon senso e realismo nelle lettere .

    Rispondo a Giorgio.
    Sembra quasi che sia scontato e “giusto” che (dal momento che la popolazione del Vanoi diminuisce) si diminuiscano in proporzione anche i servizi, e che noi ci si debba rassegnare a vederceli ridurre sempre più.
    Quando noi anziani non ci saremo più (non ci vorranno molti anni) e la popolazione sarà ulteriormente diminuita forse anche la Farmacia aprirà a giorni alterni, forse anche il Comune ed altre strutture che ora funzionano come devono funzionare.
    In quanto al servizio sanitario pubblico mi pare che esso voglia delegare le prestazioni che ci spettano di diritto e che debbono essere erogati dallo stesso, alle persone di “buona volontà” (cioè al volontariato) e che, tutto sommato, i malati e gli anziani debbano in qualche modo arrabattarsi come possono.

    Rispondo ad Ambra.
    Ma poi perché lamentarci tanto? Abbiamo tante cose buone e belle gestite anche queste da volontari privati ( a cui va tutto il merito e tutto il mio plauso).
    Accontentiamoci dunque delle feste, e siamo orgogliosi di avere persone famose universalmente anche se per espletare i nostri bisogni e le nostre necessità quotidiane (sottolineo quotidiane, cioè 365 giorni l’anno, perché anche a Canal San Bovo l’anno ha 365 giorni) dobbiamo dannarci l’anima, sempre nella speranza che qualche anima buona ci dia una mano visto che le strutture pubbliche sono carenti.

  18. @annalisa
    Brava Annalisa, non la penso come lei ma la ringrazio per aver sollecitato il dibattito, mettendoci la faccia
    (anzi auguri!!!)
    Personalmente… Le priorità non sono le malghe, la mostra, la tv, gli orari…

    Ma quale futuro per questa nostra meravigliosa valle…come facciamo restare i ns giovani? Come farli lavorare?
    Il biodistretto è una delle belle idee…ma troviamone altre e osiamo…

    Vedo molti nuovi giovani che si impegnano nelle pro loco, nelle istituzioni…

    E questo è il segnale più bello in un momento di crisi per tutti!

    W il Vanoi

  19. Premesso che 3/4 della lettera si basa essenzialmente su aria fritta, parlando di un disservizio sanitario che non c’é.
    Vabbé, tralasciamo…

    – E’ vero che in paese c’é un bar (privato) che si è un po’ spento negli ultimi anni, ma è altrettanto vero che ce n’è uno di fronte che ultimamente ha acquisito decisamente vivacità e si dà da fare!

    – Negozio di alimentari: anche qui, è vero che nel centro di Canale il negozio apre 5 giorni su 7, ma è altrettanto vero che a poche centinaia di metri, a Lausen, che fa comunque parte dell’abitato di Canal San Bovo, esiste un Supermercato che praticamente non chiude MAI durante l’anno, unico a Primiero!!

    – TV, … fondamentale per lo sviluppo del Vanoi…Discorso che si sente nei bar da sempre, problema che esiste da sempre, e che sentiremo per sempre…

    Sig.a Pasqualetto, mi sembra un po’ eccessivo chiudere la lettera con “…senza mai restituire nulla in termini di servizi e prestazioni.”

    Bisogna ammettere che il Vanoi, a partire dagli anni ’60, è stato completamente drogato dalla provincia attraverso assunzioni “no limits”, e questo assistenzialismo sfrenato lo si paga ora, con tutto l’apparato pubblico in crisi e con una politica a livello provinciale “discutibile”, che si atteggia con politiche da metropoli urbana basate sui puri numeri, dimenticandosi che in realtà lavora in un territorio montano, detto Trentino, in cui le vere ricchezze stanno nelle Valli (stesso discorso lo possiamo usare anche per le Rurali e per la Posta).

    Però, anch’io, come altri, vedo anche cose positive e che qualcosa, forse, si muove.

    Non lo vedo nei muretti, nelle fogne, nei cartelli, nei lampioni…lo vedo scavando un po’ più sotto, nel sistema di ragionare e di lavorare per il FUTURO, lo vedo guardando negli occhi alcuni giovani (e anche meno giovani) che hanno voglia di fare e di mettersi in gioco, per una nuova idea di Vanoi.

  20. @ambra
    quanto ‘buonismo’… se non ricominciamo a parlare e a confrontarci seriamente, tra pochi anni Canal San Bovo rischia di diventare l’ultima delle frazioni di Primiero San Martino.
    Il problema non è una mostra…anzi… Il problema è che non può essere la priorità locale, in piena emergenza occupazionale…a preoccupare non sono gli orari del medico, ma i servizi in continuo calo…

    Ricominciamo a parlare, a dialogare e a confrontarci nella diversità…nelle difficoltà…ma basta ‘populismo’ a tutti i costi! Basta dormire sugli allori…

    Ben venga il sabato degli altri mondi, elogiamo il territorio se vuoi, ma non chiudiamo gli occhi…

    La lettera di Annalisa solleva problemi molto seri per giovani e anziani: vogliamo affrontarli o continuare a nascondere la testa sotto la sabbia?

    W le nuove ditte, bravi i giovani che restano…ma purtroppo non basta più!e vedrete quanto cambierà ancora la valle nei prossimi mesi…

    Ognuno di noi ha la propria responsabilità…

    @ambra
    #bastapopulismo
    #vanoialzatiecammina

  21. A me il Vanoi piace. Piace il Vanoi di chi lo abita. Il Vanoi del volontariato che c’è dovunque (e non ha nulla da invidiare alle zone limitrofe, anzi!). Piace il vanoi delle giovani e nuove imprese che nascono: non solo quelle elencate qui sopra… ma anche un’autofficina nuova di zecca, una segheria da poco funzionante, giovani agricoltori che si stanno impiantando, nuovi artigiani che stanno crescendo pian piano…gente che non aspetta il posto pubblico e soprattutto che non si piange addosso, lavora e vive in silenzio. Gente di cui nessuno parla, ma che la società vera (non quella telematica) conosce e riconosce. Ho un’età per dire che le lettere come queste si leggevano anche trent’anni fa, vent’anni fa…Lamenti su lamenti che non hanno portato a nulla. Stesse cose, trite e ritrite. Allora si parlava addirittura di “Biafra”, non pensando che queste sparate, davvero poco costruttive, danneggiano e hanno danneggiato la Valle.
    Il Vanoi ha ristoranti e agritur di grande spessore strapieni ogni sabato e domenica estivi. Basta farsi un giretto.
    Una Cooperativa-supermercato a Lausen con i controfiocchi, sempre aperta e ben fornita. Altre cooperative e negozi privati sparsi ovunque nelle frazioni. Tre bar a Lausen, e in centro a Canale due (di cui uno con edicola fornitissima): uno chiude alle 20 e l’altro alle 24. Fatevi un giro altrove, in zona, e vedete a che ora chiudono i bar. Poi ne riparliamo. Ogni estate ci sono manifestazioni e intrattenimenti un po’ ovunque…molto assortiti. E vedo gente, giovani, che si spendono e hanno voglia di fare nei vari settori sociali. C’è il Punto Informazioni APT e c’è un Ecomuseo con sempre nuove proposte, oltre ad una bella ed accogliente Biblioteca con accesso internet gratuito. C’è una bella società sportiva, parchi giochi e aree feste ovunque, chiese tirate a lucido, parcheggi, cestini e panchine, c’è l’asilo nido, una Casa di Riposo unica in Trentino, e così per molti altri servizi…Guardate che altrove paesi così piccoli non stanno così bene e non sono tenuti così.
    Le difficoltà ci sono, come in ogni paese di periferia. Ma ci sono anche enormi vantaggi. Appreziamo ciò che abbiamo e cerchiamo di essere costruttivi.
    Infine. Anch’io ero tra le 100 e passa persone presenti alla mostra sui profughi. Il curatore ha spiegato molto bene come è stata ideata e realizzata, il perché dell’inox e il senso della disposizione delle foto (con le provocazioni artistiche installate). Tutto molto interessante, che chi non c’era non può sapere… E’ un peccato scendere a questi livelli di discussione ma si sappia che il fabbro che ha lavorato le installazioni così bene (attività che nessuno, a quanto so, svolge in Vanoi), come moltissimi in zona sanno, non è un extraterrestre o un appestato, ma è un noto frequentatore del Vanoi, ha casa in Vanoi, paga le tasse e spende in zona e da anni collabora con gente del Vanoi. Forse molto più di altri, pseudo residenti. E da suo amico, mi sento piuttosto rammaricato per quanto scritto qui sopra.
    Tanta serenità, buon Vanoi a tutti.

  22. @giorgio
    Non sono assolutamente d’accordo su gran parte delle cose dette da Giorgio. Io vivo in questa valle tutto l’anno e da quasi 50 anni, quindi sono in grado di ricordare e constatare quanto sia peggiorata la qualità dei sevizi specialmente negli ultimi 15 anni. Non mi si parli di conti in perdita, specialmente alle Poste, dove – se non altro – posso smentire ogni dato su conti in rosso e fregnacce varie.

    Mai stati così floridi gli attivi come in questo periodo. Ma si sa bene come funziona nel mercato: se guadagni 100 perché non provare a guadagnare 200? Tanto chi si lamenta? Gli anziani contano come il 2 di coppe quando la briscola è spade. E se qualcuno si lagna è subito pronta la tiritera e il piagnisteo sulla crisi che non permette più di garantire i servizi minimi, naturalmente continuando a pagarli per intero, come se ci fossero.

    E la scelta politica delle chiusure a giorni alterni e ad orari ridotti ha indotto chi ha un’urgenza e può (perché ha la macchina e la patente) a recarsi fuori valle per qualunque necessità. Scelta ad hoc per poter giustificare in seguito le chiusure causate inevitabilmente dalla riduzione della clientela.

    Del resto è evidente che, se c’è la necessità di rivolgersi ad un servizio o aver bisogno di fare la spesa, non è possibile per tutti, soprattutto per gli anziani, connettersi ad Internet per sapere se é il giorno giusto e l’orario giusto: ci si mette meno a salire in macchina e recarsi già dove si ha la certezza di trovare ciò di cui si ha bisogno.

    Lo sa il signor Giorgio quante persone anziane sole e quante vedove nel Vanoi non hanno la patente e quindi devono adattarsi agli orari e a tutte le limitazioni?

    In Alto Adige (dove evidentemente la crisi non è mai arrivata) la politica è attiva proprio per garantire il presidio anche di un singolo maso e di tutte le realtà montane. Ridurre il tutto ad una mera logica economica, con dati nemmeno veritieri, per garantire il maggior profitto possibile, condanna inevitabilmente le piccole Valli ad una lunga agonia, allo spopolamento ed alla morte.

  23. Buongiorno a tutti. Parlo da persona che purtroppo è costretta a lavorare lontano ma che a Canale ci torna sempre.. Appena può. Ed infatti le mie tre settimane di ferie le passerò tutte a casa a Canale.
    Si tende sempre a polemizzare ed a puntare il dito su questo o su quell’altro… Partirei a parlare del medico… Voi non avete le vostre ferie? Ecco allora come tutti potete sfruttarle così è giusto che il nostro medico di famiglia si goda il suo riposo.. La sanità è in crisi in tutta Italia, in estate si chiudono reparti per far fronte a carenze di personale che si rispecchiano inevitabilmente anche nell’assistenza di base. Capisco che sia poco garantire due pomeriggi ma non è un problema solo nostro… L’origine è ben lontana dalla provincia di Trento.
    In secondo luogo vorrei parlare delle attività che sostengono l’economia del paese e la vita quotidiana… Come ho già letto in un commento è facile puntare il dito contro alla coop che ad esempio a canale è aperta solo la mattina (ricordo che a lausen-via di canale- la coop è aperta giornalmente) … Se tutti ci andassimo a fare la spesa.. Senza preferire il tosano di turno sicuramente i problemi economici che costringono le filiali a fondersi…. Si ridurrebbero. I bar aprono sempre anche quando ci sono giorni nei quali ci sono 2 persone che li utilizzano e basta. Grazie alla loro costanza e perseveranza. L’apsp è il nostro fiore all’occhiello e da lavoro a molte persone. Per non parlare poi delle associazioni in valle che permettono grazie al volontariato di creare manifestazioni degne di nota (l’ultima, in ordine cronologico, il sabato nel mondo che ha portato minimo 120 persone a cena soltanto con l’idea di condivisione e che ha creato sicuramente un ritorno ai due bar , ad esempio). Poi alla gente piace polemizzare… Senza dubbio.
    La mostra sul Col è un’idea nuova, geniale. Il tema affrontato denota una grande sensibilità ed attenzione ai temi di attualità estrapolati e contestualizzati nel territorio nel quale viviamo. Le strutture sono state fatte così per dei motivi semplici: non necessita’ di manutenzione (pensate che sono pannelli che stanno sotto il bello è cattivo tempo!) e basso impatto sul panorama… Se fosse stato presente al giorno dell’inaugurazione lo avrebbe saputo. Il problema secondo me è che non siamo mai contenti di niente, che quello che non abbiamo lo vogliamo e che non siamo ancora capaci di vedere quanto di buono di semplice e costruttivo c’è nelle cose che banalmente facciamo e vediamo tutti i giorni. L’ecomuseo, la biblioteca, la libreria quattro sass, la sarta, il negozio di Claudia, due parrucchiere, un geometra, due bar, la cooperativa, la cassa rurale, la posta, frutta e verdura con il camion, il piccolo mercato del sabato, il negozio di zoccarato, la casa delle associazioni con le varie risorse presenti… Solo in via Roma.
    Ho visto posti dove c’era molto di più e gente essere infelice è preoccupata comunque. Il cambiamento parte da noi.

  24. Tutti che si lamentano delle chiusure uffici, negozi e servizi. Ma quanti di voi usano effettivamente quei servizi? Quanti abitano 300 gg l’anno? Quanti fanno la spesa regolarmente alla cooperativa o prendono regolarmente un giornale?
    Perché, dati alla mano mostrati dalle poste e dalle banche, gli sportelli periferici erano pressoché deserti. Quindi…
    Per le ferie del medico non capisco che colpa abbia la provincia. La Provincia (e non solo) ha ben altre colpe…l’aver puntato sull’impiego pubblico per decenni in zona. Ed ora che è saltato il meccanismo è chiaro che si è in sofferenza. di medici in ferie ce ne sono ovunque, da sempre.
    Detto questo, ci sono anche imprese e ditte che aprono: una sartoria, un geometra, e altri artigiani. E gente che vive il paese e tiene aperte le attività con grande professionalità tutto l’anno (ristoranti, bar, ecc) e non alla bisogna.
    Ps. ho assistito all’inaugurazione della mostra sui profughi, splendida tra l’altro. Visto chi l’ha curata (un noto artista LOCALE di alto spessore e fama internazionale) eviterei di parlare di “figuraccia artistica oltre confine”. E’ proprio vero che internet ormai da voce a chiunque… Per fortuna il mondo reale è un pochino diverso.
    Godiamoci l’estate, e w il Vanoi..che c’è chi sta molto peggio di noi in giro.

  25. Comodo scriverlo, abitando fuori valle 300 giorni all’anno. Venga ad abitare nel Vanoi tutto l’anno con un metro di neve e le strade da spalare… e se ne renderà conto. Vuole che parliamo di scuola?e di possibili rischi chiusura? Parliamo di che sarà la valle tra 5 anni, perchè nessuno se lo chiede?

    Vi rendete conto che oggi la prima azienda che produce reddito nel Vanoi (grazie che ci sei!) è la Casa di riposo seguita da Comune, PromoVanoi e Croce rossa? Seguite da poca roba nel privato? Quindi?

    Che sarà dei nostri giovani?
    A voi l’amara riflessione…

  26. Abito a Trento da tempo ma sono in valle molto spesso… Il suo grido d’allarme è cio’ che in zona si ripete da tempo… e ormai sta dievntando sempre più insistente tra i pochi giovani rimasti ad abitarci.

    Lei dimentica però… la recente chiusura delle Poste a Caoria… la chiusura delle filiali della Rurale (società cooperativa!) ma anche nel vicino Primiero…per non dire delle coop, costrette a fondersi per sanare situazioni al limite.

    E poi la crisi sempre più pesante del turismo… con una Azienda di soggiorno inesistente per il Vanoi e ditte storiche ormai chiuse da mesi… edili, artigiani, trasporti ma non solo…ma qui tutto tace… esistono ancora gli amministratori locali, quelli che un tempo si battevano per la propria terra a testa bassa senza se, senza ma?

    Ciliegina sulla torta…solo per fare un esempio concreto di cui si parla in valle in queste settimane… con la crisi di lavoro che incombe anche per gli artigiani di casa, la sensibilità locale di affidare la struttura metallica (4.880 euro!!!) di una mostra culturale a Canal San Bovo, ad una ditta di Zero Branco (Tv) e nemmeno su questo….
    nessuno dice niente!!!
    Qualcuno se ne è accorto?
    http://giscoservice.it/albOnline/canalsanbovo/upload/20160080G.PDF
    Nulla contro gli artigiani (bravissimi!) trevigiani, anzi, ma forse se il legno prendesse il posto del metallo saremmo un po’ più ‘green’ ed eviteremmo qualche uscita oltre confine! 😉

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