Belluno

Leggi di stabilità, Zaia: “Uccidono il welfare e le regioni virtuose”

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“30 miliardi risparmiabili tagliando sprechi, non i servizi. Inevitabili le barricate”

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Venezia – “Così come si sta delineando, la legge di stabilità da 30 miliardi di Renzi strangolerà irrimediabilmente le Regioni prime di tutti e taglierà pesantemente ancora una volta la sanità. Il Veneto ha già raschiato il fondo del barile, non ci resterà che fare le barricate per difendere i diritti dei cittadini ai quali con una mano si dà 10 e con l’altra si vuol togliere 20. Taglino gli sprechi e invece di 6 miliardi faticosamente raggranellati si ritroveranno di colpo fra le mani 30 miliardi tondi tondi”.

Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le indicazioni che stanno arrivando sui contenuti della “manovra” del Governo che sta per vedere la luce, dicendosi “indignato e gravemente preoccupato”.
“Da molto prima di Renzi – incalza Zaia – diciamo sì al taglio dell’Irap che strangola le nostre imprese e i nostri artigiani, una tassa che colpisce stalinisticamente chi ha la sola colpa di fare fatturato e dare lavoro, ma guai a chi tocca la sanità. Lo sanno Renzi&Padoan che il solo gettito Irap del Veneto è di 2,8 miliardi l’anno e che il 99% va a finanziare il Servizio sanitario nazionale? Trovino i soldi dove vogliono ma non tocchino la salute della gente. E non è una questione di schieramenti, perché ad esempio fui io a ricorrere contro i ticket nazionali imposti dal Governo Berlusconi”.
“Dovremmo anche tagliare – aggiunge il Governatore del Veneto – 2 dei 4 miliardi necessari per sostenere il Tfr in busta paga; e autorevoli fonti già parlano di tagli ‘quasi lineari’: seconda rapina ai virtuosi e ai cittadini che perderanno servizi e assistenza. Non si ha il coraggio di fare l’unica cosa giusta – attacca Zaia. Costi standard per tutti e subito, e i 30 miliardi salterebbero fuori come d’incanto”.
A Zaia fa eco l’Assessore alla Sanità Luca Coletto, che è anche coordinatore di settore degli Assessori delle Regioni italiane.
“Non ci siamo proprio – dice. La sanità sarà colpita duramente, al punto da mettere in forse il principio costituzionale dell’assistenza universalistica dicendo addio all’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Inevitabile anche la disdetta degli impegni assunti nel nuovo Patto Nazionale della Salute, rispetto al quale il Governo smentisce sé stesso e vanifica l’impegno e la lealtà con cui le Regioni hanno agito a quel tavolo”.

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