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Legambiente denuncia: alcune zone del Piave trasformate in discariche a cielo aperto

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Zaia: “Il rispetto di uno straordinario microcosmo naturale come quello del Piave è una questione di civiltà”

Cattura

Venezia – “ Dovrebbe essere meta di scampagnate e gite immerse nel verde ma soprattutto dovrebbe essere lasciato sempre nelle condizioni ideali per questo tipo di fruizioni. Non posso credere che i veneti, e i trevigiani in particolare che sono ai primi posti in Italia per la raccolta differenziata dei rifiuti, non sentano la necessità di tutelare questa preziosa risorsa del nostro territorio. Ma nei confronti di chi non ha rispetto non può che esserci tolleranza zero”. .

Non trova scusanti il presidente della Regione Luca Zaia nei confronti di chi sta trasformando alcune zone del Piave in discariche a cielo aperto, secondo quanto denunciato sulla stampa dai rappresentanti di Legambiente che si dicono disposti a dare una mano per contrastare il fenomeno.

“Ho già detto in altre occasioni – continua il presidente – che il Piave avrebbe tutte la carte in regola per essere meta turistica di prima grandezza. E’ la vera spiaggia dei trevigiani, che vivono il Piave come parte integrante della loro storia, della loro cultura e della loro vita. Potrebbe essere ulteriormente valorizzato con la realizzazione di zone lungo il corso del fiume che permettano una balneazione sicura e con l’allestimento di aree attrezzate proprio per facilitare la raccolta dei rifiuti”.

“Ma se vogliamo che il Piave sia davvero un valore aggiunto – conclude Zaia – dobbiamo essere noi i primi a tutelarlo. La Regione nella sua pianificazione prevede ulteriori iniziative di educazione ambientale. In ogni caso, non possiamo tollerare che un’area di pregio come il Piave sia deturpata dall’inciviltà di pochi che, quando individuati, vanno pesantemente sanzionati. In quest’azione di tutela è benvenuto l’apporto di chiunque sia disposto ad impegnarsi”.

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