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Lavoro, occupazione ai livelli del 2002: peggio di noi solo la Grecia

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I nuovi dati di Eurostat sugli occupati italiani non inducono certo all’ottimismo

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NordEst – Nella fascia compresa tra i 20 e i 64 anni, infatti, i livelli dell’occupazione tornano al 2002; nel 2013, infatti, si sono raggiunti i 59,8 punti percentuali, dal 61 per cento dell’anno precedente.

Il fattore non scendeva sotto la soglia del 60 per cento dal 2002. Allora, la percentuale di occupati si attestò sul record negativo del 59,2 per cento. Non solo siamo ben distanti dalla media dell’Ue a 28, pari al 68,3 per cento (in calo di soli 0,1 punti percentuali rispetto al 2012) ma abbiamo fatto meno peggio solamente della Grecia. Atene, infatti, registra un tasso di occupazione pari al 55,3 per cento, con una riduzione di 2,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Tra gli altri grandi Paesi europei, la Spagna ha visto scendere il tasso di occupazione di 1,1 punti rispetto al 2012, arrivando al 58,2 per cento; la Francia si trova, invece, al 69,5 per cento, 0,1 punti in più dello scorso anno; la Gran Bretagna guadagna lo 0,7 per cento, raggiungendo il tasso del 74,9, mentre la Germania, con 0,4 punti in più, sale al 77,1 per cento.

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