NordEst

La Provincia vara il piano per la convivenza

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Si tratta nel concreto, di un piano di interventi in materia di convivenza approvato dalla Giunta provinciale trentina, come strumento che coinvolge tutti i soggetti interessati dell'immigrazione e della convivenza fra culture diverse, pubblici e privati, pensato per favorire l'integrazione e le relazioni interculturali, mettendo al centro al tempo stesso la persona e i suoi bisogni specifici.

L'impegno del Trentino in questo settore, da parte di soggetti pubblici e privati, è ben noto. Esso ha trovato compiuta sistemazione anche nel documento programmatico per la XIV legislatura, in cui si parla di "autonomia come modello di convivenza, di coesione, di innovazione sociale e culturale." Nel documento si considera inoltre "ormai strutturale e necessaria per il nostro sviluppo la presenza di cittadini stranieri regolari, i quali devono rispettare le regole e i doveri verso la Comunità che li ospita e ai quali si devono garantire i diritti di cittadinanza".

Da qui scaturiscono diversi percorsi per una responsabile e positiva convivenza, che si traducono a loro volta nelle 21 azioni che con il Piano provinciale approvato oggi si prevedono di attivare, suddivise nei seguenti ambiti di lavoro: operazione ascolto; studi a supporto della convivenza; attività di informazione e di formazione; incontro delle culture; accoglienza.

Le parole chiave del nuovo Piano sono le seguenti: informazione, accoglienza, ascolto, formazione, multiculturalità, sussidiarietà, dialogo, identità.
Alcuni degli obiettivi che si intendono raggiungere sono in particolare: favorire l'ascolto tra istituzioni, enti, associazioni, migrantes e autoctoni, allo scopo di sviluppare relazioni positive tra i diversi attori e di raccogliere e diffondere utili suggerimenti per sostenere la convivenza; ricercare e studiare modalità di relazione tra le culture presenti in Trentino allo scopo di individuare e acquisire regole e valori comuni, pur nel rispetto della differenza, attraverso incontri e dibattiti tra i diversi soggetti portatori di interesse; favorire il dialogo tra le diverse culture, identità e religioni consente l'individuazione di punti di incontro che possano stimolare ulteriormente la comunicazione a diversi livelli, per superare reciproche diffidenze e paure infondate.

Dal punto di vista del metodo si intende attuare il Piano convivenza lavorando in modo integrato con il territorio per permettere di stabilire maggiore coerenza tra gli interventi pubblici e i progetti del privato sociale.

Sul versante operativo l'adozione dei provvedimenti eventualmente necessari per la realizzazione del Piano sono demandati al Cinformi (Centro informativo per l'immigrazione) unità operativa del Servizio politiche sociali e abitative.

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