NordEst

La Moschea che divide il Trentino

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Il Trentino si divide sulla moschea di Gardolo. La comunità islamica sta ultimando
l'acquisto di un capannone da destinarsi a centro culturale. La Lega nord insorge e chiede un referendum con una consultazione diretta dellla comunità locale.

Attimi di tensione a Rovereto 

Dopo le ronde e le proteste per la moschea, martedì mattina ci sono stati anche momenti di tensione, nel centro di Rovereto, per una manifestazione non autorizzata degli anarchici, che hanno fronteggiato e circondato il gazebo della Lega Nord.

I manifestanti si sono allontanati dopo l'arrivo delle forze dell'ordine, proseguendo però la manifestazione e accusando i leghisti di razzismo.

La struttura  al centro dell'attenzione

Si tratta di un immobile, della superficie di 500 metri quadrati situato in via Soprassasso, nel sobborgo trentino di Gardolo, che sarebbe destinato a luogo di
culto, oltre che a scuola sotto la gestione del centro culturale islamico di Trento guidato dall'Imam Aboulkehir Breigheche.

Potrà ospitare fino a 90 persone. Il Carroccio ha ricordato le migliaia di firme raccolte per dire di no a moscee in provincia. Commenti distesi sia da parte del sindaco Alberto Pacher che dal presidente della Circoscrizione Paolazzi. Secondo il primo cittadino di Trento, ora spetterà ai tecnici del comune verificare i requisiti della struttura, se tutto sarà i regola non ci saranno ostacoli da parte dell'Amministrazione.

L'ex proprietario dello stabile ha commentato: non ho venduto ai primi arabi ma a gente seria e qualche preghiera non farà male a nessuno. Secondo i leghisti però, potrebbe divenire ''un luogo a rischio e di forte impatto sociale''.

Padre Zanotelli sui Rom

Intanto continua il dibattito sulla presenza e l'accoglienza di stranieri in Italia. Secondo il padre Comboniano Alex Zanotelli ''si avvertono segnali
di pogrom (azioni violente contro appartenenti a minoranze). Lo ha detto intervenendo a Bolzano sulla questione dei rom.

''Ogni volta – ha detto il missionario comboniano – che la societa' si trova davanti a grossi problemi si cercano dei capri espiatori per incolparli della situazione. Ricordiamo che sotto l'olocausto tantissimi rom erano finiti uccisi nei campi di
concentramento''. Secondo lo stesso Zanotelli, ''non e' criminale chi e'
illegalmente in italia ma il sistema che li costringe a farlo''.

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