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«Innovarea», ecco il primo identikit delle aziende venete che hanno sconfitto la crisi

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L’obiettivo è fare in modo che le imprese leader del Nordest permettano a tutto il sistema industriale territoriale di “rinascere”

impresa

Padova – Si è svolta a Padova, nella sede della territoriale di Confindustria, la conferenza stampa di presentazione dell’evento firmato Innovarea in programma giovedì 23 nello show room della Lago di Villa del Conte (Pd). È stata l’occasione per raccontare l’identikit delle 410 aziende individuate dal team di ricercatori di Ca’ Foscari capitanato da Carlo Bagnoli, docente di Innovazione strategica Università Ca’ Foscari Venezia, come “aziende antifragili”, quelle, cioè, che non solo non hanno patito gli anni di crisi, ma che sono riuscite persino a crescere. Oltre a Bagnoli sono intervenuti anche Maria Luisa Coppola, Assessore Regionale all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione e Giampaolo Pedron, Direttore di Confindustria Veneto.

Si sta delineando, infatti, il profilo delle imprese che ce l’hanno fatta. L’obiettivo del progetto Innovarea che vede schierate, insieme, Università Ca’ Foscari di Venezia, Regione Veneto e Confindustria Veneto, è fare in modo che le imprese leader del Nordest permettano a tutto il sistema industriale territoriale di “rinascere”. Dall’analisi strettamente economica dei ricercatori universitari sta emergendo il “segreto del successo” delle aziende più performanti, un segreto da condividere.

Se ne parlerà nel corso dell’evento “Il Veneto che vince la crisi crede nell’innovazione” in programma giovedì 23 ottobre nella cornice volutamente informale dello show room Lago di Villa del Conte, nel Padovano, attraverso un “talk show” inedito in cui i giovani imprenditori a capo di 5 aziende esemplari – Tapì, Altana, Loison, Berto’s e, naturalmente, Lago – saranno intervistati da Alessandro Milan giornalista di Radio 24.

All’appuntamento di giovedì 23 interverranno: Maria Luisa Coppola Assessore Regionale all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione; Michele Bugliesi Rettore Università Ca’ Foscari Venezia e Roberto Zuccato Presidente di Confindustria Veneto.

Fra le 410 imprese individuate come antifragili, se ne contano solo 163 che durante la crisi hanno migliorato l’efficienza sia della gestione delle vendite che quella complessiva dell’impresa. Il risultato è una solida situazione di crescita e potenzialmente in ulteriore miglioramento, si tratta del 39,76% del campione “aziende antifragili”. Parlando di numeri: sul gruppo di 410 imprese antifragili, 188 hanno un fatturato compreso tra i 5 e i 10 milioni di euro e 222 un fatturato superiore ai 10 milioni di euro.

A sbirciare la carta d’identità di quelle che ce l’hanno fatta, ci si potrebbe soffermare, ad esempio, sulla data di nascita. Si scoprirebbe così che registrano un’interessante performance economica le imprese nate negli anni ’90 (150 sulle 410), aziende “nate pronte” per così dire, che fanno pensare a come un’interiorizzazione di base del mondo ICT le abbia predisposte all’internazionalizzazione e quindi all’ancora di salvezza dell’export.

“L’economia del Veneto – ha detto l’assessore Coppola – è portante non solo per la nostra regione, ma è ricchezza e apporto per l’intero “sistema Paese”. E’ però fondamentale che le nostre imprese abbiano consapevolezza di essere questo valore aggiunto per l’Italia”.
“Vogliamo dire grazie – ha aggiunto – alle imprese antifragili, individuate con questa ricerca nell’ambito del progetto Innovarea, perché hanno saputo affrontare questo difficile periodo di crisi. Lo hanno fatto in maniera “silente” facendo crescere la nostra regione e diventando la pietra angolare su cui ricostruire e guardare con fiducia al domani”.
“La nuova programmazione europea – ha concluso l’assessore Coppola – ci chiede, tra l’altro, di definire il DNA delle imprese e Innovarea diventa, in questo senso, una cartina di tornasole delle aziende venete entrando nel cuore della nostra economia. I risultati servono anche per orientare i provvedimenti della Regione e dare un messaggio di fiducia alle nuove generazioni”.

“Quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni, dal 2008 in poi, non è una crisi ma un cambiamento epocale. – ha detto Pedron – Per questo il progetto di Innovarea è fondamentale perché rappresenta una lente attraverso cui studiare e valorizzare quelle imprese e quegli imprenditori che hanno saputo cogliere il grande cambiamento in atto e si sono meglio posizionati rispetto ad esso. L’innovazione, per questo, è un atteggiamento, un modo di essere, più che singole azioni. Innovatori sono quegli imprenditori animati da un’ansia continua di posizionamento, che sono perennemente in cammino e per questo rappresentano un esempio da seguire”.

“I settori tradizionali stanno deflagrando, – ha spiegato Bagnoli – alla base delle crisi nelle nostre imprese c’è un problema culturale, l’incapacità di affrontare un mondo che è cambiato. La storia delle crisi economiche del XX secolo ci insegna che sono sempre più frequenti e ravvicinate. Chi pensa che la soluzione sia attendere la fine della tempesta è destinato ad uscire dal mercato. Stiamo analizzando più da vicino una selezione di 410 aziende performanti, ‘antifragili” attraverso una task force costituita da cinque gruppi di lavoro dei ricercatori universitari: catene di fornitura, competenze di leadership, modelli di business, innovazione di prodotto e innovazione in generale. Ci saremmo aspettati una risposta più pronta dalle 410 aziende antifragili. Devo, purtroppo, segnalare che una risposta collaborativa è arrivata solo da una cinquantina di loro. L’appello alle restanti 350 è di aprire le proprie porte ai ricercatori universitari per capire e condividere il segreto del loro successo. Favorire la rinascita, anzi, il ‘Rinascimento’ dell’imprenditoria nordestina su larga scala non può che giovare a tutti”.

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