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Inaugurata a Siror la nuova sede dell’Associazione Artigiani di Primiero: 2017 tra luci ed ombre per le imprese locali (FOTO)

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Dopo la riunione dell’Esecutivo provinciale degli Artigiani svoltasi a Primiero, si è tenuta martedì l’inaugurazione della nuova sede nell’ex Municipio di Siror. Il decano don Giuseppe Daprà ha dato la sua benedizione ai nuovi uffici dell’associazione. Presenti all’appuntamento i vertici locali e provinciali degli Artigiani, oltre agli amministratori locali con tanti artigiani del territorio

Primiero (Trento) – L’Associazione Artigiani conta in zona 306 associati, il secondo più piccolo territorio del Trentino per numero di associati, ma il primo come adesioni.

“L’inaugurazione della nuova sede – spiega il presidente Nicola Svaizer – è un segnale in controtendenza verso il normale accentramento. Abbiamo scommesso assieme all’Amministrazione comunale, in cambio di spazi più adeguati alle nostre esigenze, di maggior tranquillità e di un contributo, mantenendo così l’abitato di Siror attivo.

Primiero e Vanoi sono due ambiti molto simili. I dati che vediamo in associazione – continua Svaizer – non sono confortanti e se letti in modo sterile non ci danno l’idea di una crisi passata. Il 2017 si chiude con diverse aziende artigiane storiche che fanno fatica a tenere il passo o che addirittura hanno chiuso i battenti. Nessuna nuova attività avviata. 

La situazione locale

Altro dato che fa riflettere sono gli artigiani che chiudono l’azienda perché vanno in pensione. Questa appare essere una visione distorta e che può far sorridere perché sembrerebbe la normalità, ma chi conosce bene il tessuto imprenditoriale artigiano sa bene che storicamente sono pochi gli artigiani che giunti alla pensione appendono definitivamente la tuta (che nel proverbio sarebbe la cravatta) al chiodo. Un dato in più che letto in modo sterile farebbe dire “Non c’è più lavoro la crisi non è passata”.

Agli occhi dei pessimisti questi dati appaiono come chiaro e lampante segnale che la crisi è ancora presente, io li interpreto invece come la difficoltà di una imprenditoria a lasciare un sistema storico e collaudato, che ora continua a rivelarsi inadeguato e infruttuoso. Per chi ha capito il nuovo paradigma del mercato, la crisi non è terminata perché non è mai iniziata. Abbiamo molti esempi nel Primiero e in Vanoi e a quelli dobbiamo guardare.

Aziende che hanno saputo adeguare il loro modo di lavorare, la loro organizzazione, hanno saputo difendere la propria qualità e autenticità personale. Aziende che hanno varcato i valichi della piccola vallata per far conoscere l’artigianato primierotto fuori e hanno avuto successo. Aziende che si sono reinventate trovando profitti su nuove lavorazioni o nuove tipologie di servizi. Questi sono gli esempi che ci fanno guardare al bicchiere mezzo pieno e per i quali affermo in modo convinto che la crisi è passata.

L’associazione è sempre presente nella vita dell’associato che la cerca: dalla formazione qualificante in ogni campo, soprattutto dell’innovazione, all’affiancamento serrato alla miriade di adempimenti burocratici quotidiani ai quali le aziende devono far fronte in modo crescente. Assistenza nei rapporti con il pubblico e il para pubblico per trovare assieme le formule più idonee per garantire qualità e economicità dei servizi con la giusta ricaduta sul territorio. Con queste attività siamo riusciti a concludere importanti azioni di colloquio e coinvolgimento di categorie intere di aziende. Collaborazione con i territori limitrofi di Fiemme e Fassa per la facilitazione degli scambi di esperienze e delle competenze”.

Le problematiche del settore

“Le problematiche generali sono le stesse degli altri territori – tiene a precisare Svaizer – scorporo degli appalti, rapporto con gli enti pubblici, difficoltà di accesso al credito. Internamente si registra una radicata difficoltà a far collaborare le aziende dei settori più in crisi quali l’edilizia e la sua filiera. La chiusura in se stesse delle aziende che necessitano di informazioni e preferiscono il fai da te invece che portare la propria situazione in associazione riconoscendole il ruolo di “luogo” dove poter condividere le stesse esigenze e cercare soluzioni comuni. In questo le nostre aziende dovrebbero fidarsi un po’ di più dell’associazione, dei propri rappresentanti e vederli come compagni di viaggio non come concorrenti.

L’attività messa in campo negli ultimi anni ritrovando unità tra i comparti economici nel rilancio del turismo secondo me è la principale novità positiva sullo scenario economico valligiano. Imprese e territorio Srl vede la partecipazione alla compagine sociale di oltre 100 aziende artigiane. Questo dato fa capire che il comparto crede nel turismo, in esso investe, resta attento e partecipe agli sviluppi e dopo un paio di stagioni dichiarate positive”.

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