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Imprese edili truffate, La Finanza scova la banda

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Gli uomini della Sezione di polizia giudiziaria del Nucleo di Polizia Tributaria di Trento in data odierna hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un sodalizio criminale composto da soggetti domiciliati in provincia di Lecce (Lecce, Copertino, Nardò) e di Bari (Putignano), indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

L’attività d’indagine scaturisce da alcune querele presentate da imprenditori trentini, vittime dell’attività truffaldina e si inserisce nella ordinaria attività di contrasto al mondo dell’economia sommersa, missione a tutela del mercato che da sempre vede impegnata con determinazione la Guardia di Finanza.
Durante le attività investigative è emerso che i responsabili hanno operato prevalentemente nelle Province di Trento e Bolzano, senza trascurare qualche “colpo” nella vicina Brescia.

Nel corso delle indagini, sviluppate inizialmente nella sola Provincia di Trento, sono stati individuati i responsabili ed è emerso che il sodalizio aveva aperto numerosi conti correnti bancari presso istituti di credito locali, affittando due uffici a Merano (BZ), un magazzino ad Andriano (BZ) ed un ulteriore ufficio/magazzino a Caldaro (BZ); quest’ultimo utilizzato anche quale saltuaria dimora. L’attività investigativa si è svolta anche in collaborazione con la Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Bolzano che aveva avviato autonome indagini sulla scorta di numerose querele presentate a quella sede da imprenditori altoatesini.

L’indagine si è sviluppata attraverso analisi testimoniali, esame di documentazione bancaria, ricerca delle tracce lasciate sul territorio regionale dai truffatori (trattative, locazioni, pernottamenti). Nello specifico, è stata accertata l’esistenza di una associazione a delinquere finalizzata alla truffa perpetrata tramite l’acquisto, da diversi fornitori del Trentino Alto Adige, di materiale da impiegare nel settore delle costruzioni. La citata merce è stata pagata solo per le prime forniture – sovente con assegni senza copertura o con pagamenti dilazionati non onorati alla scadenza – e poi fatta letteralmente sparire.

Al momento sono dieci gli imprenditori truffati. Allo stato il valore complessivo dei beni oggetto delle truffe perpetrate supera il milione di euro. In relazione a tali fatti il Gip di Trento ha emesso, su richiesta del Procura della Repubblica di Trento, cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei responsabili dell’illecito traffico mentre il Gip di Bolzano ha emesso analoga misura cautelare nei confronti di 4 soggetti. I responsabili, associati negli istituti di pena di Lecce e Bari, sono stati arrestati dai militari della Sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Trento coadiuvati da personale del locale Nucleo di Polizia Tributaria e da personale della Sezione di p.g. della Procura di Bolzano.

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