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Il Tar lazio sospende il provvedimento di chiusura dell’ufficio postale di Candide

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L’assessore regionale veneto, Caner: “Ottima notizia, ma non abbassiamo la guardia”

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NordEst – “La decisione del Tar del Lazio di sospendere il provvedimento, assunto tempo fa da Poste Italiane spa, di chiusura dell’ufficio postale di Candide, non può che essere salutato con soddisfazione e dà speranza anche agli altri Comuni che hanno chiesto il giudizio del Tribunale amministrativo sui tagli subiti dalla stessa società. Ma se da una parte questa notizia ci incoraggia a proseguire nell’azione di difesa dei territori montani e di opposizione allo smantellamento dei servizi ai cittadini, dall’altra dobbiamo avere la consapevolezza che la battaglia è ancora lunga e non possiamo assolutamente abbassare la guardia”.

Con queste parole l’assessore regionale al turismo e all’economia e sviluppo montano, Federico Caner, commenta l’accoglimento da parte del Tar del Lazio del ricorso presentato del Comune di Comelico Superiore (Bl) contro la scelta di Poste Italiane di chiudere l’ufficio di Candide.

“Mi complimento con il sindaco e la comunità di Comelico Superiore – prosegue Caner – per la determinazione, oggi premiata, di non arrendersi di fronte all’azione di impoverimento dei servizi pubblici decisa dall’alto e calata sul territorio trascurando, in modo anche arrogante, i bisogni legittimi dei cittadini. E’ evidente che Poste Italiane non si rende conto di quanti disagi possa procurare la soppressione di un ufficio come questo nella realtà montana, dove le piccole comunità che ancora presidiano i territori hanno bisogno di essere aiutate e non ulteriormente private di servizi”.

“La sospensiva è un buon viatico – conclude l’assessore Caner – ma la decisione definitiva verrà assunta nel giudizio di merito previsto per la metà del prossimo anno. In vista di questa importante scadenza, confermo l’impegno a sostenere l’azione dei Comuni e se ritenuto opportuno, a promuovere un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti e gli enti interessati”.

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