NordEst

Il patto di ferro tra Galan, Durnwalder e Dellai

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Venerdì faceva caldo nell'aula magna dell'Istituto Artigianelli di Trento, ma non solo per l'afa opprimente di fine estate. A scaldare il folto pubblico sono state le dichiarazioni al fulmicotone uscite a ripetizione dalle bocche dei tre governatori presenti: Dellai, Durnwalder e Galan. L'occasione per mettere assieme i tre ormai storici leader politici di Trentino, Alto Adige e Veneto l'ha data la presentazione del libro di Lorenzo Dellai, "Il mio Trentino" (Edizioni Curcu & Genovese), scritto a quattro mani con il giornalista Gianpaolo Tessari.

Naturalmente l'oggetto del contendere e della discussione è stata l'autonomia speciale. Il Governatore veneto ha esordito domandandosi per quale oscuro motivo la provincia di Belluno oggi non gode degli stessi privilegi di Trento e di Bolzano. "Evidentemente" ha detto Giancarlo Galan "nel 1946 qualcuno ha dormito".

Durnwalder, irruente e spontaneo come sempre, ha tuonato contro le altre province italiane che non si rimboccano le maniche così come fanno gli altoatesini. "Non capisco perché dobbiamo lavorare noi per loro" ha detto il vulcanico Luis. Lorenzo Dellai lo ha subito stoppato, ricordandogli che a imporre una solidarietà nazionale è a stessa costituzione italiana, oltre che le personali e civili coscienze.

Le battute finali al veleno, Galan le ha dedicate ai suoi "colleghi" di Forza Italia che hanno stigmatizzato la sua presenza a Trento, volta secondo loro a sponsorizzare la candidatura di Dellai. "Io sono un uomo libero" ha detto Galan. "Quando accadono queste cose è perché l'ideologia ha prevalso e ha ucciso la politica".

(CCOM)

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