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Il Parco Paneveggio Pale San Martino consiglia “Birdwatching casalingo” e “Tour virtuali nell’area protetta”

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Intanto in queste settimane è ripresa anche la pubblicazione del Bollettino dei pollini

Foto di Nicola Partel

Primiero (Trento) – In queste giornate, spiegano gli esperti del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, in cui dobbiamo rimanere a casa, possiamo prenderci un po’ di tempo per porre attenzione a quello che ci circonda e che raramente, per quella frenesia insita nelle nostre vite, ci è consentito fare.

Dalla finestra, per chi dispone di un piccolo giardino o di una siepe, è possibile avvistare in questo periodo molte specie di uccelli che, dal mese di marzo, si stanno organizzando per riprodursi.

Una ventina le specie da ammirare

Sono, infatti, una ventina le specie che si possono osservare da casa in questo momento; da quelle che ci hanno accompagnato durante tutto il corso dell’inverno.

La ballerina bianca (Motacilla alba), il cardellino (Carduelis carduelis), la cinciallegra (Parus major), la cinciarella (Cyanistes caeruleus), la cornacchia, sia nera che grigia, (Corvus corone), il fringuello (Fringilla coelebs), il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus), il merlo (Turdus merula), la passera d’Italia (Passer italiae), la passera mattugia (Passer montanus), il pettirosso (Erithacus rubecula), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), la tortora dal collare (Streptopelia decaocto) e il verdone (Carduelis chloris), ad altre che si sono rifatte vive con tempistiche differenziate a partire dai primi del mese di marzo e provenienti da zone di svernamento poste in climi più clementi.

Tra queste troviamo la capinera (Sylvia atricapilla), il codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus), il codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), la rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), lo storno (Sturnus vulgaris) e il verzellino (Serinus serinus).

Altre, quali il balestruccio (Delichon urbicum), il cuculo (Cuculus canorus), la rondine (Hirundo rustica) e il rondone comune (Apus apus), sono in arrivo e potremo iniziare ad osservarle nei prossimi giorni o settimane.  Piccole creature alate che con la loro presenza allietano il nostro vivere quotidiano. (Foto di Nicola Partel)

I tour virtuali del Parco

Nel sito del Parco è possibile esplorare virtualmente alcuni dei contesti naturalistici più interessanti e spettacolari dell’area protetta. È possibile scoprire, attraverso i panorami a 360° realizzati da Matteo Visintainer, le meraviglie del Parco. I Sentieri sono anche su Google Street view in collaborazione con Dolomiti UNESCO.

Con il Trekker il Parco ha potuto riprendere alcuni dei più suggestivi contesti naturali dell’area protetta: il Sentiero che da Malga Fosse porta a Malga Pala, il 701 della Rosetta e il 709 del Pradidali. On-line anche il Sentiero “Le Muse fedaie”, in Val Canali e gli interni del Centro Visitatori di Villa Welsperg.

Un viaggio virtuale in Val Canali, nei pascoli di malga Bocche e Passo Lusia, sul deserto pietroso dell’altopiano delle Pale di San Martino e nei dintorni del lago Calaita. Il progetto, finanziato nell’ambito di un bando FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), si basa su delle riprese fotografiche a 360°. Il viaggio è accompagnato da alcune informazioni che raccontano gli habitat, le specie vegetali e animali, la storia locale.

Gli ampi pascoli di malga Bocche e Passo Lusia con gli eleganti cembri, il deserto pietroso dell’altopiano delle Pale di San Martino con il laghetto proglaciale della Fradusta, la Val Canali ed il lago di Calaita sono i quattro ambienti trattati, e rientrano negli obiettivi del bando come aree già interessate da una certa frequenza turistica, ma nei confronti delle quali sarebbe importante decentrare i flussi di visitatori verso periodi dell’anno a minore affluenza. Per questo motivo le riprese sono state eseguire in due diverse epoche dell’anno: estate ed autunno, estate ed inverno per l’altopiano delle Pale. Particolare attenzione viene posta ai biotopi, a quelle aree sempre poco considerate, ma che le normative, anche quelle comunitarie, considerano come luoghi importanti per la conservazione della diversità biologica. E poi i prati, belli come quelli di Villa Welsperg. E poi ancora le Dolomiti.

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