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Il Fronte racconta: “Trincee di Pace” al lago Calaita, “Voci dalle Vette” sull’Alpe Vederna

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Dopo la bella giornata di sabato 6 agosto con i Cori Vanoi e Pever Montan al lago di Calaita in “Trincee di pace”, dove è stata inaugurata anche una interessante mostra presso la “ex porcilaia” (I Negativi e Pro Loco), il Coro Sass Maor ha animato la festa della Madonna della Neve al Vederna in “Voci dalle vette”. Weekend tra cronaca e storia

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di Ervino Filippi Gilli

Primiero (Trento) – “Si parte da Imèr alle ore 11 con sulle spalle una granata per obici da 149, la quale pesa 32 kg.… Passata la valle si entra in una via mulattiera che di sentiero in sentiero sempre ripida e boscosa tanto a destra che a sinistra saliamo a circa 1880 metri sul livello del mare. Alla sinistra della detta mulattiera vi è una gola tanto pericolosa e ripida, con un torrente rumoroso che scorre nella sua base da potersi chiamare addirittura burrone. Lungo il tragitto abbiamo incontrato poche casette e molte immagini sacre una delle quali bella e ben custodita con molti santini […] ed alcune croci e lapidi di età medioevale e moderna di alpinisti che in questi luoghi miseramente perirono. Per circa metà della strada che è stata percorsa da noi in fila indiana, carichi delle granate del non piccolo peso già detto abbiamo sofferto la sete …

A metà del tragitto troviamo un minimo letto d’acqua che per la piccola quantità che ne versa siamo costretti a bevere uno dopo latro e così dissertarci. Dopo di ciò tiriamo avanti e un reparto del 7 reggimento genio e alcuni borghesi che lavorano alla costruzione di trincee  […] più avanti un reparto del 36 fanteria con uno del 4° Fortezza [4° reggimento di artiglieria da fortezza] trasciniamo a forza alcuni pezzi delle pesanti artiglierie che vengono forzate sul monte Vederna da dove dominano gran parte del Trentino. Alle ore 4 ¾ dopo gran fatica si giunge sul detto Vederna dove lasciamo le granate insieme a molte già ivi trasportate dal 2 battaglione del mio reggimento. In questo monte vi sono vasti prati che si vengono falciando e come da per tutto boschi di abete. L’albergo del Pavione quasi alla sommità del detto monte è l’unico ritrovo e in questo deserto luogo sul quale ora si danno convegno gli ufficiali del battaglione 2 bis che si trova ivi attendato. Sul Vederna fervono grandi e febbrili lavori di fortificazione ai quali sono impiegati dei reparti delle nostre truppe.”

 L’interno dei una delle gallerie che sbucano sul versante settentrionale delle Vederne

L’interno dei una delle gallerie che sbucano sul versante settentrionale delle Vederne

Tra cronaca e storia

Questa è la descrizione fatta dal bersagliere Flavio Petrassi della sua salita a Morosna il 30 giugno 1915: lo stesso tracciato abbiamo percorso in tanti per giungere sui prati prospicienti l’Albergo Pavione sulla Vederna. Ascoltando i discorsi di alcuni vecchi “armeroi” (abitanti di Imer) incontrati lassù e leggendo quanto ha scritto dal soldato, mi è venuto da pensare a cosa abbia visto il bersagliere arrivando verso Morosna: sicuramente non i pochi prati che ormai sono rimasti, ma un ambiente completamente diverso con ampie zone erbose e ben poco bosco, ovvero tutto il contrario di come è ora!

Tornando però al perché domenica scorsa siamo saliti fino in Vederna, possiamo considerare sicuramente ben riuscita e con grande partecipazione di valligiani ed ospiti la festa della Madonna della Neve che si tiene ogni anno: ad arricchire la festa, oltre la messa ed il “pranzo alpino”, la bella iniziativa del Coro Sass Maor che, assieme a quello di San Romedio della Val di Non, hanno allietato il pomeriggio di domenica 7 agosto presso gli “Stoli” (le postazioni di artiglieria incassate nella roccia) di Morosna a Imèr nel Primiero.

Il repertorio di entrambi i cori era composto da lettere dal fronte musicate in occasione del centenario della Grande Guerra ed hanno toccato il cuore a più di un presente. Quella degli “Stoli di Morosna” è una gita che invito tutti a fare, magari anche grazie al fatto che fin sulle Vederne per chi non se la sente di farla a piedi, è possibile giungere in auto fin sulle vederne e da qui, in circa 40 minuti, è possibile giungere agli stoli percorrendo una strada forestale.

L’intervento di restauro conservativo e valorizzazione messo in atto dal Comune di Imèr merita sicuramente un plauso: l’aver reso accessibili gli stoli ed averli dotati di illuminazione elettrica, permette al visitatore di portarsi su una delle terrazze panoramiche più belle di Primiero. La vista spazia dalla Valle dello Schener a quella di Primiero e, grazia anche alla cartellonistica esplicativa, è possibile capire i motivi tattici che hanno spinto l’esercito italiano a realizzare quest’opera campale; ad arricchire il tutto, una mostra bella fotografica durata dall’Associazione “I Negativi”.

Alcuni elementi del Coro Sass Maor: sullo sfondo le Pale di San Martino

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One Reply to “Il Fronte racconta: “Trincee di Pace” al lago Calaita, “Voci dalle Vette” sull’Alpe Vederna

  1. Ringraziamo l’autore dell’articolo per la citazione dei diari di guerra di nostro nonno.
    Cogliamo l’occasione per segnalare a chi fosse interessato il sito dove pubblichiamo gli scritti del Bersagliere Flavio Petrassi, giorno per giorno, a 100 anni esatti dalla loro stesura.
    http://www.idiaridiguerra.com

    Cordiali saluti
    Fabrizio e Francesca Petrassi

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