Primo Piano Valsugana Tesino Primiero Vanoi Belluno

IL DIBATTITO/”Quale futuro per Primiero?” 2 Dopo Fiorenzo Simion è Roberto Galbiati a sollecitare uno sviluppo locale sostenibile

Share Button

Spazio aperto a tutti, vicini e lontani, per guardare oltre la comunità locale con il coraggio dell’innovazione. Potete inviare i vostri contributi a redazione@lavocedelnordest.it o via whatsapp

di Roberto Galbiati*

Primiero (Trento) – Fiorenzo Simion, con profondo amore per la Valle, scrive che “la situazione socio-economica della Valle di Primiero, sebbene assai migliorata rispetto ad un passato relativamente recente, sembra tuttavia essere destinata a rimanere inalterata. Non si intravvedono infatti significativi segnali per un ulteriore sviluppo socio-economico di questo lembo orientale del Trentino”.

Unità amministrativa

E propone con forza: “bisogna raggiungere l’unità amministrativa unica su tutto il territorio, perché si possa pervenire ad una intelligente pianificazione urbanistica ed economico-sociale di rilievo”.

Io frequento la Valle da oltre 60 anni e ne sono diventato residente dal 2014. Concordo sull’opportunità socio-economica di costituire un unico Comune per l’intero territorio, ma la mia valutazione sul futuro del Primiero/Vanoi/Mis è meno ottimistica, perché sono molto preoccupato di alcuni fattori che si stanno presentando, senza che le Amministrazioni diano segnali di sensibilità e di lungimiranza.

Il cambiamento climatico

Sono preoccupato per le conseguenze del cambiamento climatico in corso che, certamente, entro i prossimi venti/venticinque anni non porterà più la neve sotto i 1.700 mt di altezza, con evidenti conseguenze per il turismo invernale (il periodo “grasso” per l’economia locale), e non vedo ancora alcun impegno a studiare soluzioni integrative per creare un nuovo modello di sviluppo economico per garantire un futuro sicuro ai nostri giovani, proponendo nuovi progetti da verificare per tempo nella loro fattibilità concreta.

Per la verità, non vedo neanche le dovute reazioni politiche agli inaccettabili ritardi della realizzazione del progetto del collegamento San Martino-Rolle, a consolidare i progetti avviati, dopo tanti anni di stasi, per mantenere il livello economico attuale.

Sono preoccupato per la riassegnazione delle concessioni per le piccole concessioni idroelettriche e la disciplina delle grandi derivazioni, che comporterà una minore “ricchezza” per i dieci Comuni proprietari dell’ACSM e, in particolare per il Primiero e gli altri comuni della Valle e del Vanoi.

Acqua ed energia sono ‘oro bianco’

Sulla base della nuova legge, infatti, la Provincia assegnerà 17 concessioni, di cui una già scaduta il 31 dicembre 2018 mentre le altre 16 scadranno il 31 dicembre di quest’anno: tutte andranno comunque assegnate entro il 31 dicembre del 2023. Concessioni con nuovi canoni di utilizzo (maggiorazioni tariffarie) per creare le risorse fondamentali per il bilancio provinciale dei prossimi anni, con conseguenti riduzioni di disponibilità nei bilanci comunali.

Sono, infine preoccupato per le battaglie di retroguardia che si combattono nella nostra Valle, circa la riapertura della discarica di Imer. Premesso che credo sia stata una scelta a lungo ponderata dalla Provincia, credo che l’atteggiamento da prendere, in primis dai nostri Amministratori, sia di trovarvi un aspetto positivo.

Profitto dai residui organici

Oltre alle grandi iniziative di città con Amministratori che hanno saputo guardare al futuro e al bene dei loro cittadini, già da oltre dieci anni esistono in Italia, iniziative nel mondo dell’agricoltura per mettere a profitto i residui organici degli animali e gli scarti dei prodotti agricoli che, a seguito di fermentazione producono biogas.

Il biogas è formato al 60% – 70% da metano: il metano può essere usato per produrre energia. Gli impianti di biogas si rivelano utili, come fonte energetica alternativa/integrativa, che può essere utilizzato per l’illuminazione e il riscaldamento, e dai residui si ottengono ottimi fertilizzanti.

Una centrale a biogas costruita nella discarica di Imer potrebbe essere alimentata dai residui umidi della differenziata e dal taglio, sfalcio e decespugliamento dell’erba, e disboscamento degli arbusti.

E nei periodi fuori stagione, senza l’apporto dei residui dei turisti, l’alimentazione potrebbe essere integrata da una serie di pannelli solari termici. L’acqua calda prodotta potrebbe essere introdotta nel sistema del teleriscaldamento, per aumentarne la quantità in circolo a servizio di una utenza più numerosa e, quindi, riducendone i costi di produzione.

E da ultimo, parte dell’energia elettrica prodotta da tali fonti rinnovabili a basso impatto ambientale, potrebbe essere stoccata sotto forma di idrogeno e potrebbe essere riutilizzata per alimentare i veicoli pubblici di tutto il comparto.  Come mettere a reddito i residui alimentari del Primiero, utilizzando i fondi del PNRR, che sono in gran parte destinati a efficientamento della gestione rifiuti ed economia circolare.

 

*Roberto Galbiati – Esperto di informatica e di Sistemi organizzativi

 


Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *