Primiero Vanoi

IL DIBATTITO/”Quale futuro per Primiero?” 1: Fiorenzo Simion rilancia il dibattito locale sul Comune unico

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Dopo la nascita del nuovo Comune di Primiero San Martino – in seguito alla fusione dei Comuni dell’Alto Primiero -, il dibattito in valle si è completamente arenato. Nessun sondaggio tra i residenti di Imèr e Mezzano (più volte annuncato dagli amministratori). Oggi, in valle l’argomento sembra davvero archiviato. Ma è proprio così? Spazio aperto dalle nostre colonne alle nuove proposte. Ospitiamo il primo contributo di Fiorenzo Simion, storico locale ed amministratore di lunga esperienza in un momento in cui viabilità locale, sanità e grandi opere, sembrano procedere a passo lento: dal Rolle al Vanoi, con le elezioni provinciali 2023 ormai alle porte


di Fiorenzo Simion*

Primiero/Vanoi/Mis (Trento) –La situazione socio-economica della Valle di Primiero, scrive Fiorenzo Simion (nella foto), sebbene assai migliorata rispetto ad un passato anche relativamente recente, sembra tuttavia essere destinata a rimanere inalterata. Non si intravvedono infatti significativi segnali per un ulteriore sviluppo socio-economico di questo lembo orientale del Trentino.

Nelle comunità di Soprapieve un importante passo verso un’unità amministrativa territoriale è stato fatto nel 2015 con l’unione dei comuni di Fiera, Transacqua, Tonadico e Siror, ma ad esso non è seguito alcun altro atto politico che mirasse al raggiungimento di un’unità amministrativa unica su tutto il territorio del Primiero.


Nessuna innovazione

Le ultime elezioni amministrative del 2020 non hanno fatto che sancire lo status quo. Non hanno portato a nessuna importante innovazione in campo amministrativo. Ancora all’atto della presentazione delle liste nei comuni di Sottopieve, di Canal San Bovo e di Sagron-Mis si sono evidenziate enormi difficoltà solo nel raggiungimento del numero minimo di candidati per lista.

Si pensi che per tutta la valle del Vanoi, che comprende gli abitati di Canal San Bovo, Caoria, Ronco, Prade, Cicona, Zortea e Gobbera, si è riusciti a presentare a stento una sola lista alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, stessa cosa ed ancora più scontata per il comune di Sagron Mis.

A Mezzano una seconda lista si è potuta presentare con immane fatica unicamente per l’iniziativa isolata ed ostinata di un unico cittadino e cioè del sottoscritto. Anche a Imèr si è faticato a mettere insieme due liste.

Nonostante tale evidente dimostrata situazione di disaffezione sociale e politica delle popolazioni locali verso la cosa pubblica, la volontà popolare si è chiaramente espressa per il non cambiamento, per il mantenimento della situazione attuale.

Voler mantenere oggi ancora in vita su un territorio ristretto come la valle di Primiero, con le sue convalli del Vanoi e del Mis, un’impalcatura amministrativa sostanzialmente chiusa, di natura prettamente campanilistica, a mio parere, è anacronistico e controproducente.


“Nessun rischio, nessun miglioramento”

Peccato, a mio modo di vedere. Vuol dire che la gente è contenta così e non vuole personalmente, né rischiare, né metterci la faccia, per cercare di migliorare le proprie condizioni sociali di vita.

La viabilità principale di accesso alla valle attraverso lo “Schéner”, come è evidente a tutti, risulta ancora estremamente insicura ed insufficiente. Stesso discorso vale per il collegamento del fondovalle con san Martino e Rolle.

Fiera è ancora priva di circonvallazione e continua ad essere penalizzata da un pesante e sempre più inquinante traffico stradale. E’ ormai l’unico centro capoluogo di vallata del Trentino ad essere privo di circonvallazione.

La Valle del Vanoi langue in un inesorabile declino, sia demografico che economico-sociale. I trasporti pubblici interni all’intero territorio, ad eccezione di quelli scolastici, lavorativi e turistici, risultano ancora di difficile utilizzazione per i comuni cittadini, perché la mobilità privata risulta assai più sciolta e comoda.

La discarica dei rifiuti urbani ai Masi di Imer, su di un territorio limitato come il nostro, è ormai più che satura ed è, anche per vari altri motivi di ordine sanitario e di opportunità ambientale, insostenibile continuare ad usarla e ad aumentarne il carico.


Verso un Comune unico?

Di fronte a queste macroscopiche carenze presentate dal territorio, la prima cosa da fare, a mio avviso, è mettersi insieme, per cercare di risolvere i principali problemi che ci assillano e ciò vuol dire costituire sull’intero territorio un comune unico, senza se e senza ma.

E’ vero che esiste già una Comunità di Valle, che in certa misura tenta di coordinare e di soddisfare le esigenze dei vari comuni e le attese dei loro abitanti, ma i suoi effettivi interventi, al di là dei servizi di ordine sanitario e scolastico e di quelli relativi allo smaltimento dei rifiuti, risultano ancora sporadici e lontani dall’ottimizzazione delle condizioni ambientali presentate dal territorio.

I cosiddetti Comuni di Soprapieve sono già accorpati, ma ciò non basta, per poter cambiare in meglio la qualità di vita di tutte le popolazioni del Primiero. Bisogna raggiungere l’unità amministrativa unica su tutto il territorio, perché si possa pervenire ad una intelligente pianificazione urbanistica ed economico-sociale di rilievo.


Cismon, Vanoi e Mis: uniti per crescere

Il mondo, come ognuno può constatare, è diventato piccolo ed io credo che sia giunto il momento di fare veramente un salto di qualità nell’amministrare il nostro territorio, unendo tutti i comuni delle valli del Cismon, del Vanoi e del Mis, per creare tutti insieme una comunità unica, numericamente più forte, capace di pianificare sull’intero territorio delle politiche economiche e sociali in grado di soddisfare le attese di tutti i suoi abitanti.

Il futuro nuovo auspicabile comune dovrebbe essere denominato semplicemente Primiero, denominazione in cui tutti i Primierotti dal passo Rolle a San Silvestro e da Sagron-Mis a Caoria universalmente si riconoscono.

Il nuovo comune verrebbe a contare quasi 10.000 abitanti e a quel punto diverrebbe, per il numero della sua popolazione, il quinto comune del Trentino, dopo Trento (117.000), Rovereto (39.000), Pergine Valsugana (21.000) e Riva del Garda (17.000). A quel punto potremmo avere la forza di chiedere di più alla nostra Provincia Autonoma di Trento.

Potremmo chiedere, ad esempio, senza nel contempo rinunciare a perseguire nel tentativo di migliorare costantemente la viabilità verso il Veneto, che costituisce da sempre e resta per noi la via principale di comunicazione con l’esterno, di aprire una nuova strada di collegamento tra Primiero e la valle di Fiemme attraverso la catena del Lagorai. Da sempre l’apertura di nuove vie di comunicazione ha portato per l’umanità nuovi sviluppi.

Si darebbe in tal modo in primo luogo nuovo fiato alla valle del Vanoi, che si sta sempre più spopolando e si aprirebbe la possibilità per tutto il Primiero di far confluire in esso un nuovo afflusso turistico proveniente, sia da nord che da sud, dalla vicina autostrada del Brennero.

Con l’apertura della nuova arteria ci si potrebbe, inoltre, servire in tempi rapidi anche dell’ospedale di Fiemme, amministrativamente dipendente dalla Provincia Autonoma di Trento, che si vedrebbe in tal modo potenziato dalla nuova utenza del Primiero e che si potrebbe così trasformare in una struttura ospedaliera all’avanguardia, capace di soddisfare le esigenze sanitarie di tutte e tre le valli dolomitiche del Trentino orientale (Fiemme, Fassa e Primiero).

Il comune unico di Primiero potrebbe, tra l’altro, ideare sul proprio territorio, a vocazione prevalentemente forestale, un centro nazionale diffuso di ricerca botanica, mettendo a disposizione dei centri di ricerca universitari nazionali i vari immobili, adeguatamente ristrutturati, di proprietà comunale, attualmente inutilizzati (si pensi ai numerosi edifici scolastici dismessi per mancanza di alunni o alle canoniche chiuse, presenti in molte località delle nostre tre vallate).

Il comune unico potrebbe ancora pianificare una intelligente rete di trasporti pubblici urbani in alternativa al traffico privato, con l’adozione di mezzi di trasporto poco ingombranti e compatibili con la sostenibilità ambientale, capaci di attraversare ad ogni ora del giorno ogni centro abitato del Primiero.

Sono questi alcuni esempi di ciò che si potrebbe fare di nuovo nell’interesse di tutti sul nostro territorio, per migliorare le condizioni di vita dei suoi abitanti.

Ci sarebbero, è ovvio, molti altri problemi territoriali locali da esaminare e da affrontare, ma ad essi si potrebbe dedicare spazio singolarmente di volta in volta in un confronto con i rappresentanti delle singole comunità locali.


Non si tratta di sognare

La possibilità di cambiare in meglio le condizioni di vita degli abitanti di Primiero sono concrete. Sta a noi fare le scelte più appropriate e portarle avanti con determinazione.

Se qualcuno può avere delle perplessità nel far confluire il proprio comune di appartenenza nell’auspicabile nuovo comune unico di Primiero, si tranquillizzi, perché nessuno dei servizi comunali che attualmente vengono erogati ai singoli cittadini, alle famiglie ed all’intera comunità, verrebbe tolto e perché le attività e gli eventi ricreativi e culturali proposti da ogni singola comunità locale verrebbero comunque mantenuti e valorizzati.

Non dobbiamo avere paura nel costruire una comunità amministrativa più vasta e coesa sul nostro territorio, perché, come dice il proverbio, che tutti conosciamo, è l’unione, e non la divisione, che fa la forza!

Chi si trovasse in sintonia con quanto suesposto e si volesse spendere per un futuro diverso e migliore per l’intero territorio di Primiero, sarebbe auspicabile che, insieme a coloro che condividono l’opportunità dell’unione di tutti i comuni delle nostre tre vallate, tentasse di costituire da subito un comitato con tale finalità.


C’è bisogno di coraggio…

Io, se fossi più giovane, mi troverei in prima fila nel tentare di raggiungere questo scopo, ma sono ormai al tramonto della mia avventura terrena. Mi mancano le energie ed inoltre, da solo, è evidente, non sono in grado di fare nulla.

C’è bisogno di persone convinte – conclude Simion – che si facciano carico di portare a compimento quanto prima l’unione di tutti i comuni del Primiero. C’è bisogno di coraggio, di energie vitali, determinate, possibilmente anche giovani e nuove. Io spero che ci siano, che si facciano avanti, che si organizzino e che si spendano generosamente per il bene di tutti…”


*Fiorenzo Simion
Storico locale ed Amministratore comunale


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