NordEst

Il Crocefisso in classe non e’ indottrinamento

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L’Italia ha vinto la sua battaglia a Strasburgo: la Grande Camera della Corte Europea per i diritti dell’uomo l’ha assolta dall’accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche. Una battaglia che l’aveva vista soccombere in primo grado, iniziata 8 anni fa da due genitori di Abano Terme, la finlandese Solile Lautsi ed il marito Massimo Albertin, che contestavano la presenza del crocifisso nella scuola pubblica dei figli. ‘Il pronunciamento di Strasburgo mi delude molto perchè la prima sentenza era clamorosamente chiara’ ha detto Albertin". 
"Questa volta stiamo con convinzione dalla parte dell’Europa: il crocefisso è un fatto di civiltà, di storia e d’identità popolare che non poteva in alcun modo essere interpretato come una violazione di un diritto".
 
Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta con soddisfazione la sentenza della Grande Camera della Corte Europea per i diritti dell’Uomo, che ha assolto l’Italia dall’accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche.
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