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Giallo di Trieste: il corpo di Liliana Resinovich riconosciuto dal fratello

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Resta il mistero sui motivi della scomparsa di Liliana Resinovic e sulle cause della morte

NordEst – E’ di Liliana Resinovich il corpo ritrovato in due sacchi neri a Trieste lo scorso 5 gennaio. A riconoscere il cadavere è stato il marito, Sebastiano Visintin. La 62enne, scomparsa nel nulla il 14 dicembre scorso, è stata ritrovata in un’area boschiva del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Il riconoscimento fotografico è avvenuto in questura.

E’ stato il fratello della donna, Sergio, a effettuare il riconoscimento di Liliana.  La Tac effettuata sul corpo della donna trovato nei giorni scorsi in un boschetto di Trieste nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Liliana Resinovic, non ha risolto l’enigma dell’identità del cadavere, né soprattutto ha individuato le cause della morte. Lo ha reso noto il Procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo in un comunicato precisando che l’esame è stato compiuto sabato scorso, come annunciato.

La Procura ha anche fatto sapere che nell’ambito delle investigazioni, condotte dalla Squadra mobile di Trieste e coordinate dalla pm Maddalena Chergia, la polizia scientifica esaminerà tutti gli oggetti che sono stati rinvenuti sul corpo della donna. Gli investigatori auspicano che da questo esame possano emergere elementi utili per la comprensione di quanto accaduto.


In breve

Il sostituto procuratore Lucia Baldovin, titolare delle indagini sulla morte di Robert Trajkovic, ha chiesto al Gip la convalida del fermo nei confronti del giovane ventunenne di origini marocchine, fermato dai carabinieri, e contestualmente la relativa custodia cautelare in carcere. Lo rende noto il Procuratore della Repubblica, Antonio De Nicolo, in un comunicato. La Procura ha anche reso noto che sul corpo di Robert sarà effettuata l’autopsia.

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