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Feltre, in 21 intossicati da monossido a Mel: tutti fuori pericolo

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Accade nel bellunese, stanno tutti bene

NordEst – Ben 21 persone sono rimaste intossicate per il monossido di carbonio a Mel (Belluno) mentre partecipavano ad un incontro nella sede di una associazione. Lo ha comunicato la Ulss 1 di Belluno, sottolineando l’impegno profuso dal personale del pronto soccorso dell’ospedale di Feltre.

L’allarme è scattato quando due dei partecipanti, colti da malore, hanno perso i sensi quindi sono intervenuti i sanitari del Suem 118 e i vigili del fuoco che hanno portato in ospedale gli intossicati e messo sotto controllo lo stabile.

Sono stati curati e dimessi 21 pazienti. Di questi, 2 sono stati portati nella notte a Mestre per un trattamento in camera iperbarica e sono rientrati in Pronto Soccorso a Feltre in mattinata.

Per far fronte a questa urgenza e ad altre importanti emergenze in corso nella notte, sono stati richiamati in servizio gli infermieri e l’autista reperibili e si è potuto contare sul servizio di tre medici grazie alla disponibilità del personale, primario compreso. La situazione è tornata alla normalità alle 5 di questa mattina.

“L’accesso al Pronto Soccorso di Feltre del gruppo di persone intossicate dal monossido di stanotte si è aggiunto a codici rossi già in trattamento, con un notevolmente impegno per il personale del Pronto Soccorso e dei reparti coinvolti dell’ospedale di Feltre, coordinati e diretti dal primario del PS Edoardo Rossi.

Intossicazione da monossido, ecco come evitarla.

«Nel caso avvenuto sabato notte, l’equipaggio del 118 intervenuto, allertato per una sincope, ha dimostrato il suo valore grazie all’intuizione che ha fatto collegare i segni/sintomi al contesto e ha avviato degli approfondimenti diagnostici ricercando appena possibile il monossido nel sangue e utilizzando il rilevatore anche nell’ambiente dove si era verificato il fatto. L’èquipe infermieristica del 118 ha così contribuito sostanzialmente ad arrivare rapidamente ad una diagnosi ed ad attivare le terapie adeguate. Utile sicuramente anche il recente corso di formazione sulle maxi emergenze fatto dalla nostra Ulss che ha fatto crescere le competenze e la capacità di interpretare ciò che viene rilevato per discuterlo con la centrale operativa per una diagnosi tempestiva come previsto dai protocolli delegati di assistenza. Le competenze del personale infermieristico sono in costante crescita e sono un valore aggiunto che ci avvicina ai paesi anglosassoni dove la figura dell’infermiere ha un ambito di azione più ampio. Infine, ho rilevato con piacere che l’ospedale ha risposto in modo unitario e con senso di responsabilità dando una risposta rapida e la migliore possibile a una situazione di emergenza», conclude il direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni.

Stefania Peterle, dirigente chimico dello SPISAL dell’Ulss Dolomiti dà alcune utili informazioni in ambito preventivo per evitare la formazione di monossido di carbonio.

  • «Controllare gli impianti di combustione: è fondamentale che gli impianti brucino in maniera efficiente e quindi vanno controllate le integrità delle parti e il tiraggio, con regolare manutenzione secondo le indicazioni del costruttore , consigliabile almeno una volta all’anno; Controllare che il tubo di espulsione fumi non sia ostruito , e regolarmente pulito;
  • Controllare la tipologia di combustibile: la legna deve essere secca e vergine, cioè non contaminata da vernici, olii o altri componenti estranei;
  • Controllare che la ventilazione sia garantita, ovvero il locale abbia aperture in grado di garantire un apporto di aria dall’esterno;
  • Dotarsi di rilevatori di monossido di carbonio. L’organismo umano non è in grado di avvertire la presenza di CO in ambiente quindi è bene dotarsi di rilevatori di monossido. Sono dispositivi a costo contenuto che rilevano la presenza di gas nell’aria e avvisano il superamento di soglie pericolose per la salute».
  • In breve

Notte di lavoro straordinario per i carabinieri della provincia di Belluno. Assieme ai militari a partecipare alla notte di controlli anche gli uomini della polizia locale. Passata al setaccio è stata la statale 50, nel tratto che collega la città a Ponte nelle Alpi. Decine i veicoli fermati nel cuore della notte. Dieci le patenti ritirate, altre nove le contravvenzioni riscontrate nel corso dei controlli dei documenti. Cinque pattuglie, almeno una decina di uomini. Nucleo operativo e radiomobile, polizia locale.

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