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Fari e piccole isole, al via il nuovo bando: 17 ‘gioielli’ da valorizzare

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Coinvolte per la prima volta nuove regioni, come Liguria e Marche, e piccole isole della laguna veneta

L’isola di San Secondo a Venezia

 

NordEst – Presentato a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata nel porto di Civitavecchia, il terzo bando di gara per l’assegnazione in affitto dei Fari nell’ambito dell’iniziativa “Valore Paese-Fari”, che “oltre a consentire allo Stato di garantire la tutela e il recupero di questi ‘gioielli del mare’ offre una opportunità per sviluppare impresa e generare un ritorno economico e sociale”.

Si tratta in tutto di 17 strutture di cui otto fari in gestione a Difesa Servizi e altri nove in gestione all’Agenzia del Demanio. L’edizione di quest’anno, presentata dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e l’amministratore delegato di Difesa Servizi, Fausto Recchia, ha visto la presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti e il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta.

Il bando si chiuderà il 29 dicembre prossimo, conferma la modalità di partecipazione alla gara pubblica, che prevede l’affitto delle strutture fino ad un massimo di 50 anni, e coinvolge per la prima volta nuove regioni, come Liguria e Marche, e piccole isole della laguna veneta.

“Alla terza edizione consolidiamo un progetto che ha una partecipazione molto significativa da parte di imprenditori sia italiani che stranieri che si sono avvicinati alle nostre proposte con grande interesse”, ha detto Reggi, snocciolando quindi una serie di dati: nel corso di due anni sono state assegnate 24 strutture, 9 fari con il primo bando 2015 e nel 2016 15 tra fari, torri ed edifici costieri. Lo Stato incasserà complessivamente 760.000 euro all’anno (15,4 milioni nell’intero periodo di concessione) con un investimento da privati di 6 milioni nel 2015 e di 11 milioni nel 2016, per un totale di 17 milioni di investimenti diretti e una ricaduta economica complessiva di 60 milioni, ha spiegato Reggi. “Positivo anche il risvolto occupazionale che conterà 300 operatori”, ha sottolineato il direttore dell’Agenzia del Demanio.

“Se si vuole le cose si possono fare”: ha affermato Pinotti. Il ministro ha sottolineato che il progetto “ha avuto successo già dal primo bando”. Infatti, si tratta di “una storia dove la squadra dello Stato ha fatto squadra, ha giocato insieme”, ha precisato il ministro. “L’idea di fondo era quella di creare valore, fare in modo che questi beni possano diventare un valore per il paese”, ha spiegato, e “tutto questo non è avvenuto per caso ma è frutto di una forte volontà politica che abbiamo avuto”, ha detto Pinotti. “Al tavolo si sono sedute amministrazioni diverse che hanno dialogato, e non è stato sempre così” e “sono state fatte delle norme e delle agevolazioni” per far partire il progetto, ha spiegato Pinotti.

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