La Provincia di Trento ha deciso di potenziare il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) aumentando il numero di medici da 108 a 124. In questo modo si verifica un abbassamento del rapporto medico-popolazione residente da uno a 5.000 residenti a uno ogni 4.350, riaprendo le sedi che erano state soppresse quattro anni fa, sottolinea la Giunta
Trento – Il costo aggiuntivo previsto, a carico del Servizio sanitario provinciale, è di un milione di euro circa. Oltre alla crescita del numero dei medici convenzionati, la decisione – sottolinea la Provincia – permetterà di riaprire le sedi di continuità assistenziale di Ledro e Pieve Tesino, soppresse nel 2015, “in attuazione delle priorità strategiche della nuova Giunta provinciale in tema di sanità e di valorizzazione delle esigenze delle popolazioni presenti nelle località periferiche della provincia”. Fra pochi giorni l’Azienda sanitaria provvederà alla pubblicazione degli incarichi carenti di continuità assistenziale.
Il costo aggiuntivo previsto, a carico del Servizio sanitario provinciale, è di 1.000.000 euro circa. Oltre alla crescita del numero dei medici convenzionati la decisione permetterà la possibilità di riaprire le sedi di continuità assistenziale di Ledro e Pieve Tesino, soppresse nel 2015, in attuazione delle priorità strategiche della nuova Giunta provinciale in tema di sanità e di valorizzazione delle esigenze delle popolazioni presenti nelle località periferiche della provincia.
Nelle sedi riattivate le attività verranno riorganizzate modulando l’accesso ambulatoriale sia in relazione agli specifici bisogni della popolazione di riferimento, sia in funzione del reperimento dei medici, e con conseguente possibilità di adottare soluzioni diversificate tra una sede e l’altra, nonché di variare l’intensità della risposta assistenziale in funzione del grado di risposta della popolazione al ripristino del servizio. Fra pochi giorni l’Azienda sanitaria provvederà alla pubblicazione degli incarichi carenti di continuità assistenziale.
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