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ESCo Primiero, Il CdA si presenta

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L’iniziativa – Lo scorso 9 dicembre 2009 si è ufficialmente costituita ESCo Primiero srl (Energy Service Company). La società, a maggioranza di soci privati, ha come obiettivi la realizzazione di interventi e la prestazione di servizi in campo energetico ed ambientale, mirati alla compressione dei consumi, all’uso razionale dell’energia e all’impiego delle risorse energetiche rinnovabili, ivi incluse la conservazione ed il miglioramento del patrimonio immobiliare, ambientale e naturale diretti al conseguimento di uno sviluppo sostenibile del territorio.

In fase di start-up sono stati coinvolti attori presenti sul territorio appartenenti alle categorie degli artigiani e dei professionisti, la Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi, Energy Service, Polo Tecnologico per l’Energia, Habitech – Distretto Tecnologico Trentino e come socio pubblico A.C.S.M. Primiero (Azienda Consorziale Servizi Municipalizzati).

  • Il Consiglio di Amministrazione è così formato:
Luigi Boso (professionisti del territorio)
Sebastiano Nicoletto (artigiani del territorio)
Renzo Bortolotti (Energy service)
prof. Maurizio Fauri (Polo Tecnologico-Università)
Lorenzo Debertolis (Cassa Rurale di Primiero)

Che cosa sono? – In economia, l’esistenza di una “terza via”, tra libero mercato e gestione pubblica dei beni comuni (boschi, laghi, pascoli, ambiente, fonti energetiche,…), è la teoria che ha portato al Nobel per l’economia 2009 la professoressa E. Ostrom. Perno della teoria è il concetto che un bene, come l’ambiente, che non è di nessuno tende ad essere sfruttato eccessivamente fino ad essere depauperato e danneggiato.

Nel settore ambiente ed energia la mano pubblica ha dimostrato di non essere e non poter esprimere una soluzione, tanto meno lo ha fatto la mano privata; il continuo spostamento in avanti delle scadenze per la soluzione dei problemi ambientali ed energetici (summit delle Nazioni Unite sul Clima – Copenhagen 2009) ne è la conferma.

Da qui la ricerca di strumenti e meccanismi che attivino la teoria di una terza via, tra Stato e mercato che, equilibrando diritti e doveri nella gestione di un bene da parte di una comunità, si dimostri essere più vantaggiosa di entrambi. Gli studi della Ostrom hanno provato che ci sono casi in cui, i beni comuni, sono gestiti al meglio dalla democrazia partecipativa, dove le persone si adoperano alla gestione di un bene della comunitá senza necessariamente ricavarne un tornaconto economico diretto, ma conseguendone, comunque, uno indiretto, la riduzione dei “costi esterni” derivante dalla salvaguardia del bene comune.

È la filosofia che ha portato la comunità in Primiero a dotarsi dello strumento della ESCo come base per le proprie politiche ambientali ed energetiche. Per capire la diversità di questa iniziativa rispetto alle numerose altre analoghe, bisogna anzitutto ricordare che una ESCo (Energy Service Company) è in grado di attivare
interventi nel campo del risparmio energetico, e della valorizzazione di fonti energetiche alternative, con interventi a costo di investimento zero per l’utente/cittadino; è la ESCo, infatti che finanzia e realizza l’intervento tecnico, recuperando l’investimento sui risultati conseguiti. Un cittadino può così installare una nuova caldaia, un impianto solare o fotovoltaico, una cogenerazione, senza metter mano al portafoglio, col solo obbligo di
retrocedere il risparmio concordato.

Quella del Primiero, nelle premesse, sarà una ESCo diversa, è la prima in Italia nel suo genere, per le modalità di funzionamento dei rapporti Pubblico/privato previsti, per la sua genesi e per gli obbiettivi che si è data. Una ESCo che punta alla creazione di una rete di interventi, presso i soggetti pubblici e privati, all’interno di una politica ambientale ed energetica per la sostenibilità, attivando le teorie della Ostrom e i concetti, e gli strumenti,
già inseriti nel Piano Energetico Provinciale del 2003.

Costruita intorno alla Direttiva Europea n. 32/2006, ESCo Primiero, aggrega il 90% di capitale privato, frazionato tra operatori del territorio e professionisti locali, oltre che a strutture di engineering di valore nazionale ed internazionale quali il Polo Tecnologico per l’Energia di Trento, con il 10% di capitale pubblico in mano ad ACSM. È lasciato al partner pubblico il solo diritto d’indirizzo, per accompagnare e concretizzare le politiche ambientali ed energetiche del territorio, senza che questo generi posti in Consiglio di Amministrazione, organo che rimane interamente nel controllo dei privati.

I patti parasociali, e ancor più il Protocollo per l’ambiente e l’energia proposto all’altro soggetto pubblico interessato, la Comunità di Valle, tutelano l’interesse pubblico e il diritto del mercato, creando un sistema di pesi e contrappesi, cui deve corrispondere Dr. Fernando Savorana l’equilibrio tra interesse pubblico e interesse privato, senza con questo compromettere la possibilità di “accelerare” le sinergie insite nel modello stesso.
Per dirla con Roberto Pinter,allora assessore all’energia, nella introduzione al libro sulle ESCo dell’aprile 2003:

“L’apertura a strumenti finanziari innovativi può avere un effetto moltiplicatore ed acceleratore sull’opera di risanamento ambientale. La provincia di Trento ritiene quindi necessario ed utile, prima in Italia, porsi quale interprete attivo di uno sviluppo di questi strumenti contrattuali e finanziari, con la ESCo abbiamo l’occasione di risparmiare energia e ridurre le emissioni inquinanti, e tutto questo senza moltiplicare la spesa pubblica e creando finanza, affinchè ognuno possa sostenere l’investimento iniziale…

C’è solo da sperare che si concretizzino” In Primiero si è iniziato un percorso, la cui realizzazione sarà la conferma di una possibile terza via per l’economia, una risposta alle comuni esigenze sollevate dalle fibrillazioni di meccanismi che hanno ampiamente dimostrato non rispondere più ai mutati assetti e alle necessità dei cittadini. Una via che abbandona il capitalismo selvaggio senza con questo cadere nello statalismo come soluzione dei problemi, una via in cui pubblico e privato possono operare in modo nuovo e diverso perseguendo l’interesse del territorio.

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