NordEst

“E’ allarme mafia in Veneto”

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L’allarme e’ partito da Stefano Pellicciari, presidente di Ance Veneto (l’associazione dei costruttori), secondo il quale se Governo e Regione non interverranno a breve ‘ci troveremo con tanti Toto’ Riina in giro per la nostra regione’. Una situazione per la quale, spiega, ‘ci sono gia’ decine di segnalazioni alle autorita’ competenti’.

I costruttori della regione, denunciano che a causa del blocco dei pagamenti dovuto al patto di stabilita’ le imprese edili ‘hanno ormai spalancato le porte alla mafia’.

In due anni nel settore edile veneto sono fallite 2500 attività, 50mila disoccupati: per l’Ance, “come se in Veneto si fossero abbattute 35 Termini Imerese”.

E’ il grido d’allarme dei costruttori veneti che denunciato la gravità della situazione in ci si trovano molte aziende costrette a lavorare sotto costo per non perdere gli appalti.

È una denuncia a più voci e come funziona il meccanismo lo spiega il segretario della Filca-Cisl Salvatore Federico: per non perdere gli appalti le aziende hanno cominciato a lavorare sottocosto, ma poiché la crisi continua queste aziende ora "si sono dovute rivolgere alle associazioni mafiose".

Preoccupati sono anche Franco Mognato, di Legacoop, per il quale le cooperative che stanno sostenendo il disavanzo degli enti pubblici non ce la fanno più, e Paolo Fagherazzi di Confartigianato edilizia, il quale sottolinea che del piano casa del governo le aziende "non hanno visto ancora un solo euro".

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