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Dolomiti Meteo e Ambiente, Concentrazione CO2: superata l’asticella delle 400 ppm

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La notizia è passata nella quasi totale indifferenza dei media nazionali ma si tratta certamente di un aspetto di grande importanza

orsi

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – In pochi lo sanno, ma martedì 25 ottobre è una data che rimarrà nella storia in quanto è stata superata la soglia della 400 ppm (parti per milione), ovvero abbiamo raggiunto una concentrazione tale di Anidride carbonica (CO2) che ci deve impensierire e non poco.

Le parti per milione (ppm) o le parti per milione in volume (ppmv) sono unità di misura che vengono impiagate per esprimere, ad esempio, le concentrazioni di sostanze inquinanti in atmosfera: maggiori sono le ppm, maggiore è la concentrazione della sostanza che stiamo analizzando.

Il dato, pubblicato dal WMO (World Meteorological Organization) è doppiamente preoccupante perché, per la prima volta, viene registrato lo sforamento della soglia nell’intero anno e su scala globale: in precedenza era già accaduto qualche superamento ma in singoli episodi isolati nel tempo e su aree ben delimitate.

Concentrazione dell’Anidride carbonica

eventi

Il fatto che si sia superata la soglia psicologica della 400 ppm nella concentrazione dell’Anidride carbonica indica che i tanti protocolli firmati fino ad ora sono serviti a ben poco. Altrettanto poco conta dare la colpa alla corrente oceanica conosciuta come El Niño (che ha stravolto il clima al punto tale da favorire una importante siccità nelle zone tropicali) dato che questo stravolgimento è dovuto all’azione dell’uomo che con le sue emissioni industriali e civili ha sconvolto gli equilibri del pianeta.

Se a queste anomalie climatiche aggiungiamo la deforestazione, artificiale ma anche naturale (quest’ultima indotta da vasti attacchi parassitari e funginei), ci accorgiamo che i cosiddetti “pozzi di assorbimento di CO2” rappresentati dalla vegetazione nelle sue molteplici forme e dagli oceani potranno raggiungere in futuro livelli di saturazione tali da non riuscire più a contrastare le emissioni umane.

Si diceva che poco sono serviti i protocolli firmati fino ad ora (a cominciare da quello di Kyoto) se tra il 1990 ed il 2015 la differenza netta tra l’energia entrante e quella riflessa dalla terra (il cosiddetto forcing radioattivo) è aumentata del 37% (e ciò è dovuto all’incremento nella concentrazione dei principali gas serra, ovvero della CO2, del metano – CH4 e dell’ossido di diazoto – N2O). Nutro poche speranze che l’Accordo di Parigi sul clima faccia una fine più gloriosa di quelli che lo hanno preceduto, ma forse il superamento delle 400 ppm di C2O può rappresentare quel punto di svolta che tutti ci attendiamo.

Eventi naturali estremi

Di questo e di come anche nelle Valli di Primiero e nelle Dolomiti, si possano individuare gli effetti delle modificazioni nel clima, si parlerà a Palazzo delle Miniere alle 20.30 di venerdì 26 ottobre durante la presentazione del libro Eventi Naturali Estremi – Cambiamenti climatici nella Valli di Primiero di Ervino Filippi Gilli, edito da LaBottegadelNordEst.

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