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Dolomiti, ‘Incontri d’alt(r)a quota’ al Pradidali, tra le Pale di San Martino

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L’ultimo incontro dell’edizione di quest’anno della rassegna ‘Incontri d’alt(r)a quota’ proposto dalla Fondazione Dolomiti UNESCO si è svolto sulle Pale di San Martino

NordEst – Una quarantina di persone provenienti da più regioni d’Italia, hanno attraversato l’altopiano delle Pale, per poi dirigersi verso la val Pradidali in direzione dell’omonimo rifugio. Con una guida di grande competenza e generosità, Luciano Gadenz, i partecipanti all’incontro hanno potuto godere della straordinaria bellezza delle Dolomiti UNESCO e conoscere, attraverso la competenza di Maurizio Salvadori del Parco Paneveggio Pale di San Martino e del geologo Roberto Mazza dell’Università Roma Tre, di alcuni aspetti
geologici e botanici.

Protagonisti dell’incontro lo storico Matteo Melchiorre e il musicista Nelso Salton.
Lungo il percorso di attraversamento Luciano Gadenz ha illustrato le peculiarità del panorama che si proponeva agli occhi dei partecipanti e, da grande appassionato di storia e geologia, ha proposto racconti e approfondimenti di grande interesse.

D’altro canto anche la professionalità di Maurizio Salvadori ha donato al pubblico partecipante molte illustrazioni della fauna la flora delle Dolomiti con più di un’analisi rispetto all’importanza della tutela del Bene Naturale Dolomiti nonché del bene comune acqua. Il geologo Roberto Mazza, a questo proposito, ha proposto più di una riflessione e nuova conoscenza (monitoraggi dell’acqua delle montagne) attirando l’interesse dei partecipanti.

Lo storico Matteo Melchiorre, ha illustrato alcuni aspetti di uno dei suoi libri “La via di Schener”, Marsilio editore. Le persone giunte in Primiero attraverso l’attuale strada denominata Schener, hanno mostrato curiosità e interesse per
quella che, ad un’altezza superiore (all’attuale) di diverse centinaia di metri collegava, fino alla fine dell’Ottocento, il territorio di Primiero a Feltre. Giunti al Rifugio Pradidali il contrabbassista Nelson Salton ha accompagnato lo storico
Matteo Melchiorre nella lettura scenica del suo libro “Storia di alberi e della loro terra”, Marsilio editore.

L’accoglienza dei rifugisti Piera e Duilio Boninsegna ha poi riscaldato ulteriormente i cuori. Dopo la discesa dal Rifugio Pradidali verso la Val Canali la Fondazione Dolomiti UNESCO, ringraziando tutti i partecipanti, si è congedata da loro dando appuntamento alla prossima edizione. “Il bilancio della rassegna di quest’anno – ha detto il direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini”

Numerosa la partecipazione anche all’incontro che si è svolto in Comelico al Rifugio Berti – Vallon Popera. Anche in quell’occasione la generosità di Alessandro Gilmozzi, chef stellato, delle guide e dei produttori locali chiamati a riempire di contenuti l’incontro, ha fatto la differenza. Grande soddisfazione anche dal workshop fotografico a cura del fotografo sostenitore Moreno Geremetta nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

Dieci fotografi hanno esplorato con il loro obiettivo i Van de Zità, un’area di grande eccellenza geologica e paesaggistica lontana dalle rotte turistiche più frequentate. Purtroppo il geotrekking programmato al Rifugio Cava Buscada, in Val Zemola nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, è stato posticipato all’anno prossimo per maltempo.

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