Senza “chiacchiere, frappe, crostoli o bugie” non sarebbe davvero Carnevale, ma attenti alla linea
NordEst – Chiacchiere, frappe, cenci o bugie? Comunque li si chiami, questi tipici dolci di carnevale non sono certo prodotti dietetici. Li abbiamo portati in laboratorio per calcolare il loro contenuto calorico e abbiamo scoperto che tra quelli “normali” e quelli “al forno” la differenza non è poi molta.
Le differenze tra le chiacchiere di carnevale non stanno soltanto nel nome utilizzato per indicarle. A seconda delle regioni, infatti, il tipico dolce di carnevale viene chiamato seguendo le variazioni più fantasiose: frappe, cenci, bugie, solo per citare le più comuni.
Anche per la ricetta esistono in realtà alcune differenze: c’è chi utilizza la grappa e chi altri liquori, chi aggiunge la scorza di limone, chi le cosparge di zucchero a velo e chi preferisce quello semolato.
La cottura è un’altra variabile che ne contraddistingue il gusto, ma meno l’apporto calorico. La friabilità tipica delle chiacchiere è data dalla frittura, anche se è stato trovato l’escamotage della cottura al forno. In realtà si tratta di chiacchiere ugualmentefritte e poi passate al forno, dove acquisiscono un aspetto e un gusto più biscottato.
I contenuti calorici
In laboratorio abbiamo portato chiacchiere e tortelli (o castagnole) per verificare il loro contenuto calorico. Dal momento che esistono differenze nelle ricette da un produttore a un altro, precisiamo che i valori sono indicativi. Tra le chiacchiere fritte e quelle al forno esistono differenze minime in termini di quantità di calorie fornita. Una porzione di chiacchiere da 40 grammi (circa 4 pezzi) fornisce circa 210 kcal.
Se passate al forno, le chiacchiere hanno qualche caloria in meno rispetto a quelle semplicemente fritte, ma non è sufficiente per ritenerle una variante dietetica della versione tradizionale. Infine abbiamo ipotizzato una porzione di 4 tortelli, corrispondenti a una merenda. Quelli vuoti, più leggeri, forniscono 120 kcal, contro le 290 kcal della versione farcita con crema.
Preparare i dolci in casa, i consigli per la frittura
La frittura non è certo il metodo di cottura più sano, ma qualche eccezione si può fare. Per esempio friggendo a casa, anche a carnevale. L’olio di oliva, con il suo 80% dell’acido oleico e l’assenza di colesterolo, è la scelta più indicata. Va bene anche l’olio di arachide, che resiste bene al calore perché ricco di acidi monoinsaturi (acido oleico).
Gli altri oli di semi, ricchi di acidi grassi polinsaturi, sono invece sconsigliati. In teoria, lardo, strutto e burrosarebbero i grassi più adatti a friggere perché, essendo ricchi di acidi grassi saturi, resistono bene alle alte temperature, senza provocare la formazione di sostanze tossiche.
Purtroppo sono anche ricchi di colesterolo; inoltre i fritti con lardo e strutto sono pesanti da digerire, mentre il burro, che contiene acqua, si scalda meno e rende la frittura più chiara e meno croccante. Fai attenzione ai prodotti venduti come oli speciali per frittura: leggi l’etichetta e controlla che siano composti effettivamente da oli adatti alla frittura.