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“Dinomiti: rettili, fossili e dinosauri nelle Dolomiti”

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Dal 21 giugno al 31 ottobre in mostra al Museo Geologico di Predazzo

dinomiti

Predazzo (Trento) – Il museo geologico di Predazzo è, per la Fondazione Dolomiti che si occupa della governance del Bene Naturale iscritto quattro anni fa a Siviglia nella lista Unesco, un punto di riferimento fondamentale. Infatti la mostra che si inaugura venerdì 21 alle ore 17 a Predazzo è promossa dalla Fondazione oltrecché dalla Rete del patrimonio geologico provinciale, dal MUSE (a cui appartiene il museo), dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, da quello Friulano di Storia Naturale, dal Museo delle Regole d’Ampezzo (Cortina), dal Museo C. Cazzetta di Selva di Cadore e dal Museum Gherdeina di Ortisei.

Una promozione sinergica che rispecchia lo spirito con cui lavorano (di concerto) i territori dove si ergono maestose e magnifiche le Dolomiti (Provincia autonoma di Trento, di Bolzano e le regioni del Veneto e del Friuli). Una mostra “DinoMiti, rettili fossili e dinosauri nelle Dolomiti” che ci racconta, attraverso i rinvenimenti fossili, quanto interessante sia stata la vita di quelle che ora chiamiamo Dolomiti. In esposizione reperti di eccezionale bellezza e di importanza scientifica particolarmente significativa.

I reperti esposti sono molto rari. La mostra è corredata di informazioni sulla storia dell’evoluzione dei rettili dalle prime tracce durante il Carbonifero-Permiano fino alla scomparsa dei dinosauri sul finire del periodo geologico noto come Cretacico. La mostra è dotata di un catalogo guida dedicato ai non vedenti con linguaggio Braille.

Fino a trenta anni fa, nessun paleontologo avrebbe mai pensato di poter trovare tracce della presenza di dinosauri nell’area dolomitica e le conoscenze acquisite sino ad allora sulla geologia delle Alpi meridionali raccontavano di ambienti del tutto inadatti a ospitare i grandi e “temibili rettili”. Oggi, sappiamo invece che una incredibile varietà di rettili terrestri, volanti e marini popolarono, per milioni di anni, le nostre terre e i nostri mari.

Nelle rocce che costituiscono l’ossatura delle Dolomiti sono state infatti scoperte le più antiche orme di anfibi delle Alpi e le più lunghe camminate di dinosauri di tutta Europa, l’eccezionale Tridentinosauro e i più antichi rettili volanti del mondo. Questi ritrovamenti, assieme a numerosi resti di piante fossili, hanno consentito la ricostruzione dettagliata degli ambienti di vita e dell’evoluzione del clima dalla fine del Paleozoico a tutto il Mesozoico, contribuendo a rendere le Dolomiti un’area chiave per comprensione dei più drammatici eventi della storia della vita sulla Terra.

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