Due segnalazioni nella guida Osterie d’Italia 2017 edita da Slow Food

Primiero Vanoi (Trento) – Ci sono anche due ristoranti del Primiero Vanoi tra i 1570 indirizzi selezionati nell’edizione 2017 della Guida Osterie d’Italia di Slow Food: luoghi semplici, dove non solo si mangia bene ma si sta bene, cucine dove le materie prime locali sono proposte in piatti che guardano tradizioni antiche ad un prezzo accessibile a tutti.

Nella guida che da oltre 25 anni accompagna in giro per l’Italia gli amanti della cucina autentica del territorio è stato riconfermato il Ristorante Cant del Gal, antesignano nella ristorazione in Val Canali. Nicola e Marzia Cemin, affiancati dal cuoco Marco Salvadori, da anni ricercano per i loro piatti sempre nuovi ingredienti tra i produttori di Primiero e delle zone confinanti (le altre valli del Trentino, il Bellunese, l’Alto Adige), con grande attenzione alla qualità: carni, formaggi, farine, verdure, salumi, vini e birre.

Questa ricerca è stata premiata: quest’anno al Cant del Gal è stata infatti assegnata l’ambita Chiocciola, riconoscimento che indica i locali che si sono distinti in modo speciale.

Si conquista per il primo anno la presenza nella guida il Santa Romina, agriturismo nell’alta valle del Lozen, non distante dal Lago di Calaita. Nel vecchio maso di famiglia ormai da tempo, risistemato con attenzione e gusto, Mirella ai fornelli e Luigi Zortea in sala (ma anche nei campi di ortaggi e piccoli frutti) propongono un menu sapientemente strutturato, dove la battaglia con la stagionalità di montagna è combattuta con l’intelligente utilizzo di prodotti spontanei, cacciagione e conserve. Le erbe aromatiche, passione che Mirella coltiva tra corsi di formazione ed il grande orto sotto all’agritur, attraversano tutto il menu. Uno dei pochi luoghi dove gustare la tosela a latte crudo.

Eccellenze del territorio

” Due belle storie che la Condotta Slow Food di Primiero è orgogliosa di raccontare e sostenere – spiega Antonella Faoro, Fiduciaria Condotta Slow Food Primiero – nella speranza che l’attenzione per materie prime stagionali e di prossimità si diffonda e conquisti altri cuochi e ristoratori. La nostra condotta  è convinta che le eccellenze del territorio vadano raccontate.

Abbiamo la speranza che si possano pian piano generare meccanismi virtuosi che consentano di avvicinare sempre più chi offre ristorazione a produttori agricoli ed allevatori. Scegliendo un ristorante per la cena, ognuno di noi può scegliere anche di sostenere aziende agricole locali, che mantengono il territorio, conservano saperi tradizionali, preservano sementi e varietà antiche”.