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Crisi allunga di un anno la vita: vizi addio

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Negli anni della crisi è aumentata la vita media degli italiani di oltre un anno e due mesi per gli uomini e di piu’ di otto mesi per le donne

anziani

NordEst – E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti per verificare gli effetti della crisi sul benessere degli italiani in base ai dati Istat. Nel 2013 si è raggiunto un nuovo record per gli italiani che hanno una speranza di vita alla nascita di 79,8 anni se sono uomini e di 84,6 anni per le donne, tra i valori piu’ elevati a livello internazionale. Oltre al contributo della scienza – sottolinea la Coldiretti – tra i fattori che incidono di piu’ sulla durata della vita ci sono i comportamenti individuali come quelli legati all’alimentazione, all’attività fisica e ai vizi che molti italiani sono stati costretti a limitare per effetto delle difficoltà economiche.

Al contrario negli anni della crisi – continua la Coldiretti – è cresciuta l’attenzione alla qualità dell’alimentazione con la spesa green che vola e raggiunge un fatturato record di quasi 20 miliardi nel 2013, in aumento del 65 per cento rispetto all’inizio della crisi nel 2007, con sempre piu’ italiani che mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero, cibi biologici che non sono trattati con la chimica e specialità a denominazione di origine che rispettano rigidi disciplinari di produzione.

Quindici milioni di italiani nel 2013 hanno fatto la spesa dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica con un aumento del 25 per cento rispetto all’anno precedente e un fatturato complessivo della spesa a chilometri zero stimato in 3 miliardi di euro, che garantisce stagionalità e freschezza dell’offerta. Positivo è anche bilancio per gli acquisti di alimenti biologici con un fatturato che sale a 3,1 miliardi con un aumento dell’8,8 per cento dei consumi nel corso del 2013 durante il quale ben il 45 per cento di italiani hanno messo cibi biologici nel carrello regolarmente o qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

A fare però la parte del leone negli acquisti green degli italiani è sono però senza dubbio i prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica (Dop/Igp) tutelati dall’Unione Europea sulla base di uno specifico disciplinare di produzione che garantisce il legame territoriale e la sicurezza alimentare. L’Italia ha la leadership europea con 262 Dop/Igp riconosciuti che generano un fatturato vicino ai 13 miliardi di euro e riguardano specialità di nicchia, ma anche di largo consumo come – conclude la Coldiretti – i prosciutti di Parma e San Daniele e i formaggi Parmigiano Reggiano e Grana Padano che finiscono nel carrello di quasi la totalità degli italiani.

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