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Credito cooperativo, quale futuro a NordEst?

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Si entra in una fase decisiva per trovare una soluzione unitaria di sistema

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NordEst – Un Comitato “politico” di fusione supportato da un Comitato “tecnico” di manager dovranno costituire un tavolo di sintesi per proporre contenuti e tappe della riforma del credito che potrebbe dar vita ad un unico Gruppo Bancario Cooperativo Italiano. L’annuncio a Trento, durante  Il confronto avviato con Iccrea Holding entra pertanto in una fase decisiva.

“La posta in gioco è alta – ha ricordato il Presidente Giorgio Fracalossi –  una sfida certamente impegnativa ma necessaria se vogliamo che il nostro sistema di banche continui  a svolgere un ruolo strategico all’interno del mondo economico nazionale al servizio di imprese e famiglie. Servono tempi certi e ravvicinati. Entro fine maggio la condivisione progettuale per gettare le basi della “rifondazione” del Credito Cooperativo Italiano. L’assemblea dei soci di Centrale Finanziaria del NordEst ha approvato i bilanci d’esercizio e consuntivo del 2015 e rinnovato le cariche sociali per il triennio 2016-2019;  il Consiglio di Amministrazione passa da 21 a 13 componenti; tra i nuovi eletti 3 sono indipendenti.

“La convergenza dei due poli industriali, Iccrea Holding e Cassa Centrale Banca –ha ricordato Giorgio Fracalossi- rappresenta una condizione imprescindibile per l’unificazione del Credito Cooperativo e consentire lo sviluppo di percorsi di efficentamento e stabilità complessiva”. L’obiettivo è dar vita ad un grande Gruppo Bancario Nazionale. Il movimento ha bisogno di slancio, impulso, nuovo entusiasmo ma anche stabilità; ha bisogno di recuperare competitività e prevenire situazioni di criticità delle singole BCC. E’ un percorso non privo di ostacoli ma è una scelta dettata dal senso di responsabilità nei confronti dell’intero movimento.  Cassa Centrale pur consapevole di aver saputo costruire un gruppo forte e industrialmente solido ha accettato l’invito di far nascere un progetto di rifondazione per costituire un unico Gruppo Bancario Cooperativo Italiano. La riorganizzazione dovrà avere la propria carica innovativa nella ricerca di un equilibrio tra i valori fondanti della cooperazione di credito e le logiche di mercato dei capitali. Dovrà rendere possibili le prerogative tipiche del grande gruppo bancario salvaguardando l’autonomia “responsabile” delle singole BCCAl centro sono e rimangono le BCC – CR. Elemento costitutivo ed essenziale del Gruppo Bancario Cooperativo sarà il “contratto di coesione” che rappresenta lo strumento normativo fondamentale attraverso il quale il sistema a rete evolve e si sviluppa.

Per questo Cassa Centrale Banca,  condividendo con Iccrea Holding e Federcasse la necessità di accelerare la definizione di un progetto unico,  ha annunciato di voler costituire un tavolo di sintesi per proporre contenuti e tappe del progetto medesimo da sottoporre al Movimento delle BCC – CR.

Le linee strategiche dovranno rappresentare realistiche ipotesi evolutive per le BCC-CR che sono e dovranno rimanere centro del sistema. Le tappe, con scadenze molto ravvicinate, porteranno alla costituzione di un Comitato Politico di fusione supportato da un Comitato di Manager  per raccogliere, utilizzare e razionalizzare il lavoro svolto nei mesi scorsi da Gruppi bancari, Federcasse e Federazioni per approfondire e strutturare le linee di indirizzo fondanti del progetto del Gruppo Bancario Cooperativo Italiano.

Per Giorgio Fracalossi le linee fondanti di indirizzo sulle quali si concentrerà il lavoro del comitato di fusione sono:

  • Modello del Gruppo Bancario Cooperativo (Patto di coesione, modello risk based);
  • Centralità delle BCC-CR: valorizzazione dell’autonomia come stimolo per le BCC-CR virtuose che sono la trave sulla quale costruire la rifondazione;
  • Cultura di impresa: valorizzazione e al tempo stesso obiettivo irrinunciabile è che le Società del Gruppo siano imprese che dimostrino di essere competitive. Priorità alle BCC-CR, ma anche capacità di aprire nuovi mercati (no all’autoreferenzialità;
  • Mappatura e gestione criticità BCC-CR: condivisione con i Fondi e Federcasse del piano di mappatura e gestione delle BCC-CR in crisi. Presentazione alle BCC-CR del fabbisogno stimato, dei piani di copertura e di gestione;
  • Riorganizzazione del Sistema e piani industriali, condizioni necessarie per la competitività del Gruppo:

                         I° livello: BCC-CR;

                        II° livello: bancario, informatico, servizi;

                        III° livello: associativo è piano controlli di Gruppo.

  • Definizione delle tappe, delle modalità e della governance di Gruppo

La scadenza proposta per verificare la convergenza rispetto alle linee fondanti, è tra fine maggio e la prima decade di giugno. A seguire si aprirà il confronto con le BCC/CR per l’ottenimento del loro consenso e avviare i necessari passaggi con Banca d’Italia e BCE.

All’Assemblea di Cassa Centrale Banca hanno partecipato 65 soci, su 88 corrispondenti al 99,369% delle azioni totali

Per il socio  DZ Bank ha preso la parola Claudio Ramsperger, capo divisione crediti.

Il rappresentante del partner tedesco di CCB ha fatto il punto del processo di fusione fra WGZ BANK e DZ BANK che dovrebbe essere definitivamente approvato dalle rispettive assemblee verso fine giugno e che porterà alla nascita del terzo gruppo bancario tedesco. Nel suo intervento ha auspicato che il processo di convergenza verso un Gruppo Bancario Cooperativo Unico a livello nazionale possa vedere la luce in tempi ravvicinati. Occorre salvaguardare le specificità e i valori industriali creati nel tempo dall’esperienza del Nord Est.

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