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Covid, in Trentino Alto Adige nessun decesso. Gimbe: ‘Salgono i casi, +36% in 17 province’

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A Bolzano bandiere a mezz’asta a Palazzo Widmann per gli oltre 1.400 morti altoatesini durante la pandemia covid. Ancora zero classi in Dad in Trentino

Hub vaccinale anti-covid 19 [ufficioComunicazioneApss]

Trento/Bolzano – Il bollettino giornaliero dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento sul Covid-19 registra 393 nuovi contagi, di cui undici rilevati con i tamponi molecolari (su 324 test effettuati) e 382 con gli antigenici (su 3.786 test effettuati). Non si riportano nuovi decessi. 

I casi attivi in provincia salgono di 192 unità a 3.325. Risultano in lieve calo i ricoveri ospedalieri. Attualmente i pazienti sono 38 (uno in meno di ieri), di cui uno in rianimazione (-1). Nella giornata di ieri sono stati registrati sette nuovi ricoveri e otto dimissioni. Le vaccinazioni somministrate sono arrivate a 1.197.817, di cui 426.008 seconde dosi e 321.976 terze dosi.

 

Il punto in Alto Adige

Non ci sono decessi nel bollettino Covid altoatesino di giovedì 17 marzo a Bolzano. I nuovi positivi sono invece 642. Crescono, da 3 a 5, i ricoveri in rianimazione. I laboratori dell’Azienda sanitaria nelle ultime 24 ore hanno effettuato 804 tamponi PCR e registrato 45 nuovi casi positivi. Inoltre 597 test antigenici positivi.

Le rilevazioni della Fondazione Gimbe

La curva dei contagi punta verso l’alto facendo registrare un +36% di casi in 7 giorni, e frena la discesa dei ricoveri in area medica (-3,5%) mentre rimane stabile quella di terapie intensive (-16,4%) e decessi (-18,7%). Lo rileva il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe che evidenzia pure come siano 17 le province con un’incidenza pari a oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti.

Nella settimana 9-15 marzo, Gimbe registra dunque un incremento dei nuovi casi (+379.792) a fronte di un lieve aumento dei tamponi (+8,4%). E salgono a 66 le province con incidenza superiore a 500 casi per 100.000 abitanti.

Calano i ricoveri in terapia intensiva (-90), in area medica (-303) e i decessi (976 vs 1.201). “Dopo cinque settimane di calo e l’arresto della discesa la scorsa settimana – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimb – si inverte nettamente la curva dei nuovi casi settimanali, che si attestano intorno a quota 379mila, con un incremento del 35,9% e una media mobile a 7 giorni che sale da circa 40 mila casi dell’8 marzo ad oltre 54 mila il 15 marzo (+30,3). Un’inversione di tendenza che riconosce diverse cause: dal rilassamento della popolazione alla diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, dal calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione alla persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso”.

La campagna vaccinale è “in stallo, nonostante ci siano quasi 4,6 milioni di italiani vaccinabili con prima dose e 2,9 con booster”. Lo rileva il monitoraggio Gimbe relativo alla settimana 9-15 marzo 2022,. E’ ancora in calo nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (441.837), con una media mobile a 7 giorni di 63.120 somministrazioni/die: si riducono del 6,6% le terze dosi (n. 320.925) e del 22,3% i nuovi vaccinati (23.783).

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