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Covid, 9 morti in Trentino e 11 decessi in Alto Adige. Boccia: “Sci riapre quando epidemia raffreddata”

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La situazione in Trentino Alto Adige

Trento/Bolzano – Sono 9 i decessi per coronavirus nelle ultime 24 ore in Trentino. L’età media dei nuovi deceduti è di 84 anni. I nuovi positivi sono 297, in aumento, su 4.323 tamponi molecolari analizzati. Fra i positivi 34 fra operatori e ospiti di Rsa. Gli attualmente positivi sono 2.461 (-104); 1.591 quelli a domicilio.

I nuovi ingressi in ospedale sono stati 39; le dimissioni 33. I pazienti ricoverati pertanto sono al momento 460: di questi, 43 hanno bisogno delle terapie intensive. La cifra relativa ai guariti è di 392 persone che portano il totale a 11.768.

Sono cresciuti i casi rilevati fra ragazzi in età scolare: il rapporto dell’Azienda sanitaria provinciale ne indica 40 e le prossime ore diranno se gli approfondimenti sui singoli episodi consiglieranno di mettere in quarantena le rispettive classi (ieri erano 77).

I nuovi casi a Bolzano

I laboratori dell’Azienda sanitaria altoatesina nelle ultime 24 ore hanno effettuato 2.104 tamponi e registrati 292 nuovi casi positivi, 11 i decessi che da inizio pandemia salgono a 509. 280 persone sono ricoverate, altre 40 in terapia intensiva.

Sono inoltre 154 i pazienti Covid-19 ricoverati nelle strutture private convenzionate e 94 rimangono in isolamento nelle strutture di Colle Isarco e Sarnes. Le persone in isolamento domiciliare in Alto Adige sono 9.681, delle quali 11 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna o Malta. Le persone guarite ad oggi in totale sono 11.601, così l’Azienda sanitaria. 

Impianti aperti dopo raffreddamento epidemia

“Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire”. E’ quanto riferisce il ministro Boccia alle Regioni, secondo quanto si apprende.

“La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza – ha aggiunto Boccia-. Anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza, nella consapevolezza che – ha detto il ministro Helge Braun – ‘davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo’ .

 

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