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Coronavirus: allentamento graduale, ipotesi stop almeno fino a Pasqua

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Premier lavora alla proroga delle chiusure e in queste ore è stato ricevuto dal Papa

La Sala Stampa vaticana ha dato notizia dell’incontro in Vaticano tra il Papa e il premier (Vatican Media)

NordEst – “Nella riunione del Comitato tecnico scientifico svoltasi lunedì, è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione”. Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il prossimo decreto – ha detto il ministro per i Rapporti con in Parlamento Federico D’Incà a SkyTg24 – arriverà “prima delle scadenze del 16 aprile, perché le aziende si ritroveranno di fronte a nuove scadenze fiscali.

Davanti a questo dobbiamo arrivare con un nuovo dl che permetta di poter sospendere e rinviare, aiutare per aprile le partite Iva, gli autonomi, le tante aziende che hanno bisogno di fondi di garanzia per guardare al futuro con sicurezza. Lo Stato c’è. Saranno almeno altri 25 miliardi di euro, mi auguro che possiamo avere ancora più risorse disponibili”.

Via libera ai fondi per gli indigenti messi in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Quattrocento milioni per comprare immediatamente beni di prima necessità e distribuirli tramite le associazioni di volontariato agli indigenti che non hanno altro sostegno pubblico.

L’ordinanza n. 658 della Protezione civile segnala che il ministero dell’Interno entro il 31 marzo 2020 disporrà il pagamento di 400 milioni di euro, ripartiti per 386.945.839,14 in favore delle regioni a statuto ordinario, delle regioni Sicilia e Sardegna e per 13.054.160,86 euro in favore di Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano. Saranno contabilizzate nei bilanci degli enti a titolo di misure urgenti di solidarietà alimentare.

Bandiere a mezz’asta nei Comuni il 31 marzo

Martedì bandiere a mezz’asta nei municipi italiani. L’Associazione nazionale dei Comuni italiani ha proposto un importante gesto simbolico per ricordare le vittime e per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari.

La fase più acuta del virus

Siamo nella fase più acuta” dell’emergenza. “È difficile fare previsioni esatte. Gli esperti sono ancora cauti, ma è ragionevole pensare che siamo vicini al picco. Sabato abbiamo superato le 10mila vittime e questo ci fa molto male e dovrebbe allertare la comunità internazionale”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a ‘El Pais’, sottolineando che “se potessi tornare indietro, farei di nuovo tutto allo stesso modo. Ora è il momento dell’azione e della responsabilità poi verrà quello delle critiche”. “C’è un grande dibattito pubblico in Italia, ma nessuno ha proposto una soluzione alternativa a quelle che abbiamo adottato che abbia avuto una base e un supporto reali”, ha precisato Conte.

Per Conte, “il problema non è quando uscire da questa recessione, ma uscirne al più presto. Il tempismo è la chiave, c’è la massima urgenza”. Sui modi per uscire dalla crisi economica, ha proseguito Conte, “non penso a uno strumento particolare, possiamo ricorrere a un’ampia varietà. Ma è tempo di introdurre uno strumento di debito europeo comune che ci consenta di superare questa guerra il più presto possibile e rilanciare l’economia”.

“Nessun paese, inclusi quelli che ora credono di soffrire un impatto minore, è escluso da questa grave crisi. L’Europa deve rispondere alle sfide del mercato globale – ha aggiunto – La reazione unitaria permetterà di competere meglio”.

“In questo momento in Europa si gioca una partita storica. Non è una crisi economica che ha toccato alcuni Paesi meno virtuosi di altri. Non c’è distinzione che ha a che fare con i sistemi finanziari. Questa è una crisi sanitaria che ha finito per esplodere in campo economico e sociale. È una sfida storica per l’intera Europa e spero davvero, con un forte spirito europeo, che sappia affrontare questa situazione”, ha dichiarato Conte. “Stiamo limitando i diritti costituzionali dei nostri cittadini e l’Europa deve reagire evitando tragici errori“, ha precisato Conte.

“E’ evidente in rischio” che questa crisi possa alimentare l’antieuropeismo. “Gli istinti nazionalisti, in Italia, ma anche in Spagna e altrove, saranno molto più forti se l’Europa non è all’altezza del compito”, ha aggiunto. All’Europa, ha rimarcato il presidente del Consiglio, è richiesta un’azione unitaria “per uscire da questo tsunami economico e sociale. E chiunque senta l’Europa nel cuore deve sostenere questa causa”.

E’ “prematuro” dire quando saranno allentate le restrizioni in Italia, ha aggiunto il premier, ma ciò dovrà avvenire “in modo molto graduale” nel momento in cui il comitato scientifico riterrà che la curva dei contagi ha iniziato a scendere.

Messe e riti solo in diretta, non registrati

Anche i riti della Settimana Santa e della Pasqua si svolgono a porte chiuse e con particolari modalità per i sacerdoti e i fedeli, secondo le indicazioni della Cei. I fedeli possono seguire le celebrazioni in radio, tv e internet o celebrare una liturgia domestica.

Come spiega una nota a firma del vescovo di Bolzano, Ivo Muser e del vicario generale Eugen Runggaldier – anticipata nei giorni scorsi da una riunione dei vescocvi del NordEst – , nella Settimana Santa e a Pasqua i fedeli sono invitati a unirsi alla preghiera nelle proprie abitazioni o a pregare individualmente. Per la preghiera familiare e personale specifici sussidi sono a disposizione sul web della Diocesi.

Inoltre è possibile seguire la liturgia attraverso emittenti parrocchiali e diocesane o altri mezzi di comunicazione (la celebrazione va trasmessa in diretta e non può essere registrata e trasmessa in differita).

Ogni sacerdote dovrebbe presiedere soltanto un’unica celebrazione, preferibilmente nel luogo in cui risiede. In diocesi tutte le campane suonano all’inizio del Triduo, il Giovedì Santo alle 18, per la durata di 10 minuti. Lo stesso vale per la Veglia pasquale alle 22 e per la Domenica di Pasqua alle 12.

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