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Consiglio provinciale di Trento, Le risposte alle interrogazioni

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Le interrogazioni a risposta immediata:

L’esame delle question time ha aperto i lavori del Consiglio in aula:

Dove collocare gli inerti delle aziende edili della Valsugana?
Siccome in Valsugana le aziende del settore edile lamentano la mancanza di un deposito per lo smaltimento di materiali inerti, Marco Depaoli (Upt) ha chiesto al’esecutivo «se intenda fornire informazioni precise in merito a questa esigenza diffusa, e se preveda soluzioni concrete e tempestive rispetto a questa necessità». L’assessore all’ambiente Alberto Pacher ha riconosciuto che il problema è reale, assicurando l’individuazione di luoghi in cui effettuare lo smaltimento. Depaoli ha ringraziato e auspicato che si realizzi la soluzione prospettata dall’assessore.

Quale gestione per la pernice bianca?
Contro la minacciata sospensione della caccia alla pernice bianca, Claudio Eccher (Civica per Divina) si è rivolto alla Giunta perché chiarisca la propria posizione nei confronti della gestione di questo volatile e affinché mantenga il prelievo venatorio contenuto e controllato come avviene da anni, evitando “pregiudizi e condizionamenti ideologici”. Nella sua risposta il presidente della Giunta Lorenzo Dellai ha dichiarato che a fronte del decremento in atto di questa specie, la caccia, pur non essendo la causa principale del calo incide comunque negativamente. “Abbiamo perciò deciso di proporre la sospensione tecnica dell’attività venatoria. Si tratta di un’ipotesi che discuteremo con tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di favorire il più possibile la conservazione della pernice bianca. “Non sono soddisfatto – ha replicato Eccher – perché un prelievo venatorio di appena 20 capi all’anno è un’inezia e impedire per questo la caccia risponde ad una strumentalizzazione del problema. Il problema non va ideologizzato ma studiato e monitorato”.

A chi segnalare i siti inquinati?
Con un’apposita question time Mauro Ferretti (Civica per Divina) ha voluto sollecitare l’individuazione di una struttura della Provincia alla quale poter segnalare anche in modo anonimo l’esistenza di siti industriali o artigianali da bonificare. L’assessore Pacher ha ricordato che la segnalazione da parte del proprietario va inviata alla Provincia, all’Appa e al Commissariato del governo. Altre strutture abilitate a raccogliere segnalazioni da altri soggetti sono il Corpo forestale l’azienda provinciale per i servizi sanitari, il servizio minerario, le polizie locali, il Comando delle locali stazioni dei carabinieri e il Noe (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri), da contattare anche con i numeri brevi per denunciare situazioni di inquinamento ambientale. Ferretti ha replicato lamentando la cattiva pubblicità al Trentino dovuta a documentari dedicati all’ambiente e alle discariche mandati in onda dalla web tv e dal canale 130 di Sky visti da milioni di persone oltre a vari siti italiani. L’indagine della terza commissione avrebbe dovuto occuparsi anche di questo problema.

Ponte Arche: non è forse opportuno deviare per un anno il traffico pesante?
Considerato il probabile ulteriore aumento del già intenso passaggio di veicoli pesanti da Ponte Arche, Roberto Bombarda (Verdi) ha chiesto di valutare l’ipotesi di una deviazione lungo la SS 421 per quest’anno, evitando così di intasare la località turistica, e di essere aggiornato sui lavori della SS 237 e sul progetto della variante. L’assessore Pacher ha risposto che “c’è la sensazione di un incremento del traffico pesante. Chiederemo ai servizi un bilancio puntuale del transito per contenere l’effetto dovuto alla deviazione. Nella sua replica Bombarda ha evidenziato il problema del gran numero di camion in transito dovuto all’apertura del tratto della nuova bretella del Caffaro.

Siae. Perché non si agevolano le associazioni di volontariato?

Dal momento che spesso le associazioni di volontariato che organizzano manifestazioni hanno difficoltà nel versare alla Siae cifre elevate, Luigi Chiocchetti (Ual) ha chiesto quali iniziative sono state intraprese o si vogliono adottare per agevolare a queste realtà il pagamento dei diritti d’autore. L’assessore alla cultura Franco Panizza ha sottolineato che il problema è noto da anni alla Provincia. “Me ne sono già occupato, soprattutto per il calcolo dell’imponibile. Purtroppo però incontri, lettere e interventi hanno avuto poco effetto perché il responsabile della sede Siae di Trento non ha dato la disponibilità a rivedere la base imponibile. Questo rende difficile l’organizzazione delle manifestazioni da parte delle associazioni di volontariato. Abbiamo perciò deciso di intervenire presso la direzione generale nazionale della Siae con alcune lettere e, se neppure questa iniziativa andasse a buon fine non escludo la possibilità di intervenire anche per via politica. Chiocchetti ha ringraziato l’assessore sostenendo però che “la Provincia ha la possibilità di agevolare questi adempimenti fiscali e tributari”.

Pozzi inquinati dal percolato a Pratosaiano di Arco?

Claudio Civettini (Lega Nord) ha chiesto se l’inquinamento dei pozzi privati a Pratosaiano di Arco sia dovuto ad una tracimazione del percolato dalla sovrastante discarica della Maza o a che cos’altro, come sia stato smaltito negli ultimi anni il percolato e in che quantità. Nella sua riposta l’assessore Pacher ha premesso che pur essendo il controllo della qualità dell’acqua dei pozzi obbligatorio per i proprietari. “Ciò nonostante l’unità operativa di igiene dell’Azienda sanitaria ha monitorato la qualità dell’acqua dei pozzi collocati a valle della falda della discarica appurando che non risultano problemi di contaminazione chimica dovuta a percolato. Lo smaltimento del percolato – ha concluso – avviene con il pompaggio delle autobotti e conferito nelle discariche provinciali”. Civettini ha sottolineato la necessità di “non minimizzare” ma di prevenire il problema per non scoprire in futuro un inquinamento delle falde. E ha ribadito la richiesta di “una documentazione completa per capire come si è operato negli anni e cogliere le cause dell’inquinamento dei terreni attorno alla Maza”.

È prevista una verifica della sicurezza strutturale dell’ospedale S. Chiara?

A fronte delle risorse già spese o stanziate per la la ristrutturazione e la messa in sicurezza di alcuni reparti dell’ospedale S. Chiara, Giuseppe Filippin (Lega Nord) ha chiesto «se sono state previste “opportune indagini” per valutare le caratteristiche strutturali e la resistenza del sistema fondazionale. L’assessore alla sanità Ugo Rossi ha risposto che “allo stato attuale, nell’ambito di un programma di controlli, l’azienda ha in corso indagini sulle strutture più vecchie del Santa Chiara per accertarne l’idoneità statica con prove di carico che non hanno evidenziato anomalie. Sono comunque disponibili i calcolo statici”. Filippin ha così replicato: “oggi scopriamo che la staticità del S. Chiara è in via di accertamento. L’importante è che i materiali utilizzati siano idonei e non cemento depotenziato”.

Ricordo delle foibe. Quali iniziative nelle scuole?

In occasione del “Giorno del Ricordo” di cui la Repubblica Italiana ha stabilito per legge la celebrazione il 10 febbraio di ogni anno per conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe, Franca Penasa (Lega Nord) ha chiesto quante e quali iniziative sono state organizzate nelle scuole e nelle classi del Trentino. Domanda ripresa un un’analoga question time da Giorgio Leonardi (Pdl).
L’assessore all’istruzione Marta Dalmaso ha risposto a entrambi precisando di aver trasmesso il 9 febbraio scorso a tutte le istituzioni scolastiche una circolare relativa al Giorno del Ricordo indicando le iniziative da attuare. “Iniziative che – ha ricordato – rientrano peraltro nell’autonomia di ogni istituto, per cui ho chiesto con una nota quali attività sono state realizzate. Appena avrò questi dati ne darò comunicazione agli interessati”. Sia Penasa che Leonardi hanno replicato evidenziando che la diffusione di una circolare alla vigilia del Giorno del Ricordo la dice lunga sull’attenzione prestata dalla Provincia alla commemorazione di una tragedia non certo di poco conto come questa. “L’autonomia – ha polemizzato Penasa – serve agli istituti per introdurre corsi nei quali imparare a preparare la macedonia nella scuola elementare, ma non a conoscere la verità storica”. Leonardi ha espresso sconcerto per la risposta dell’assessore: “le vittime delle foibe – ha protestato – non possono essere ignorate. Ricordarle è un atto dovuto, sollecitato sia dal presidente della Repubblica Napolitano sia dall’onorevole Veltroni”.

Diritti umani violati in Cina. Perché la Provincia cerca legami?
A fronte delle atrocità e della violazione dei diritti umani compiute in Cina anche con oltre 1000 campi di concentramento (Laogai), Mario Casna (Lega Nord) ha chiesto perché la Provincia finanzia il progetto Piano giovani in questa nazione e per quale ragione non sospende in segno di protesta i gemellaggi e campi estivi organizzati in località cinesi. Il presidente della Provincia Dellai ha risposto ricordando che la Provincia ha sempre dato centralità al tema dei diritti umani, anche con iniziative promosse in occasione delle Giornate della Memoria e del Ricordo (“non accettiamo quindi rimbrotti e pistolotti al riguardo”). Quanto ai giovani “non possiamo negare loro esperienze conoscitive anche nei confronti di Paesi che violano i diritti umani”. “Nessun governo occidentale ritiene che la rottura dei rapporti con la Cina sia uno strumento per favorire il rispetto di questi diritti. Più circolano le idee e maggiori spazi di libertà si creeranno anche in Cina”. Casna ha dichiarato di condividere in pieno la risposta del presidente pur invitando la Provincia a sostenere preferibilmente progetti di solidarietà verso i Paesi più poveri del mondo, ad esempio del continente africano.

Negozi aperti la domenica: quale tutela per i lavoratori?

Visto che la riforma del settore distributivo preannunciata dalla Giunta prevede fino a 40 domeniche e festività in cui i negozi dei comuni ad attrazione commerciale potranno rimanere aperti, Bruno Firmani (Idv) ha chiesto come l’esecutivo intende tutelare i lavoratori cui viene talvolta negato il diritto alla giornata di pausa e agli straordinari. L’assessore al commercio Alessandro Olivi ha ricordato che il disegno di legge appena approvato dalla Giunta non innesca un processo di estensione indiscriminata delle domeniche aperte (“deroghe”), ma conferisce ai singoli comuni maggiore responsabilità nell’indicare, in rapporto allo status scelto (turistico o commerciale), il numero delle deroghe da prevedere nell’ambito del proprio territorio, attraverso la concertazione con le categorie e gli organizzazioni dei lavoratori. Gli enti locali potranno innescare in tal modo “una contrattazione più duttile” anche a favore della tutele delle legittime esigenze dei lavoratori. Firmani ha preso atto delle precisazioni manifestando l’esigenza di un monitoraggio delle diverse situazioni per evitare aperture di varie decine di domeniche nei negozi, a danno della qualità della vita dei lavoratori.

Riduzione di servizi all’ospedale di Mezzolombardo?
Se è vero che, come la Giunta ha dichiarato, all’ospedale S. Giovanni di Mezzolombardo i posti letto dell’hospice raddoppieranno (da 6 a 12), Rodolfo Borga (Pdl) ha chiesto quali altri servizi subiranno un’inevitabile riduzione o soppressione. Nella sua risposta l’assessore Rossi ha ricordato che le decisioni sull’ospedale di Mezzolombardo sono frutto di un processo di condivisione con le amministrazioni locali e non sulla stampa. “La realizzazione ex novo della struttura migliorerà gli spazi, per cui la Giunta si è impegnata a ripristinare la funzionalità del presidio e di tener conto delle esigenze locali per assicurare la qualità dei servizi offerti. Vi sono già stati due incontri con le amministrazioni locali. Abbiamo definito un quadro che prevede questi obiettivi qualificanti: la riattivazione e l’ampliamento dell’hospice, l’ampliamento dell’ambulatorio del punto di primo intervento, la riattivazione e il potenziamento delle attività di radiodiagnostica, il mantenimento dell’attività chirurgica ortopedica e l’aggiunta di funzioni specialistiche oltre a quelle già presenti”. È previsto anche un nuovo progetto per l’assistenza primaria, specialistica, di urgenza e degenziale a favore dei malati postacuti. Insoddisfatto Borga, che ha sottolineato di non aver ottenuto risposta alla sua domanda riguardante “i servizi di cui si prevede la soppressione”.

Perché non definire con l’Agenzia delle entrate verifiche fiscali più adeguate?
Visto il gran numero di verifiche fiscali effettuate in Trentino al punto da assumere un profilo vessatorio, Pino Morandini (Pdl) ha chiesto alla Giunta di interfacciarsi con l’Agenzia delle Entrate per predisporre politiche di controllo più realistiche rispetto al contesto contributivo locale e considerato l’attuale “riassestamento dell’economia”. Nella sua risposta il presidente della Provincia Dellai si è riconosciuto nella preoccupazione di Morandini. “Fino a pochi mesi fa – ha spiegato – la Provincia non aveva strumenti per intervenire essendo il fisco di competenza dello Stato. Con la riscrittura del titolo VI dello Statuto la situazione è cambiata perché la definizione dei macro-obiettivi del governo è subordinata ad un’intesa anche operativa con le due Province che il ministero deve recepire”. “Anche il direttore dell’Agenzia di Trento Beffera ha ammesso che qualcosa non funziona nel rapporto tra imprese e controlli. Inoltre mi ha informato dell’avvio di un processo di riorganizzazione degli uffici dell’Agenzia che dovrebbe concludersi riportando le verifiche fiscali nell’ambito della ragionevolezza e della moderazione. L’obiettivo non è solo il bilancio pubblico ma anche il ripristino di un rapporto di fiducia tra sistema tributario e contribuenti”. Morandini ha ringraziato Dellai della risposta “che ha colto la ratio dell’interrogazione”. “Le aziende che operano onestamente vanno tutelate da controlli eccessivi perché non siano messe ingiustamente in difficoltà”.

Si può impedire la realizzazione del centro commerciale di Lavis?
In merito alla futura costruzione del nuovo centro commerciale di Lavis, di cui la popolazione e gli esercenti locali discutono da tempo, Alessandro Savoi (Lega Nord) ha chiesto a che punto è l’iter del progetto, se vi siano procedure con cui impedirne la realizzazione ed eventualmente con quali penali verso le imprese già impegnate. L’assessore all’industria Olivi ha risposto che la procedura per la verifica istruttoria dell’insediamento della grande struttura di vendita a Lavis è attualmente sottoposta alla Valutazione di impatto ambientale. Ciò anche perché i metri quadrati assegnati alla superficie di vendita erano 1.203 nel 2003 mentre il progetto ne prevede oltre 7.000. In ogni caso non vi è la possibilità di fermare la procedura né di conoscere le penali derivanti alle aziende da un’eventuale interruzione dell’iter. Savoi ha ricordato che la Lega è sempre stata critica e contraria a grandi complessi commerciali come questo, “che danneggiano i piccoli centri” e contro i quali sono state raccolte 800 firme.

Sostegno alle imprese. Perché non fornire i bandi per le domande in un sito?
Visto che spesso i bollettini informativi raggiungono le aziende interessate dopo la data ultima entro la quale è possibile presentare le domande di contributo, Luca Paternoster (Lega Nord) ha chiesto perché la Giunta non attivi un sito internet in cui pubblicare tutti i bandi con scadenze, moduli e finanziamenti concessi. Il presidente della Giunta Dellai ha ricordato che già esistono due siti (www.appalti.provincia.tn.it e www.modulistica.provincia.tn.it) in cui sono pubblicati tutti gli appalti di gara e la modulistica. Ha aggiunto che entro il 2010 l’Agenzia per i contributi della Provincia inizierà ad intrattenere online tutti i rapporti con le aziende per aggiornare sullo stato dell’arte di ogni pratica, semplificare ed eliminare la carta nei rapporti con la pubblica amministrazione. Paternoster ha ribattuto che non ne sapeva nulla e ha rilanciato la proposta di un unico sito internet.

Apicoltura. Cosa aspetta la Giunta ad attuare la legge approvata due anni fa?
A due anni dall’introduzione della legge provinciale 11 marzo 2008 a favore dell’apicoltura, dal momento che la Giunta non ha ancora emanato i regolamenti di attuazione, Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) ha chiesto i motivi del ritardo sollecitando ad intervenire prima possibile. L’assessore all’agricoltura Tiziano Mellarini ha risposto segnalando che un primo regolamento è già stato sottoposto al consiglio delle autonomie e ora lo sarà anche alla commissione consiliare competente. Siamo quindi prossimi all’approvazione. Un altro regolamento sarà pronto entro marzo. Ha poi evidenziato la spaccatura verificatasi nella categoria degli apicoltori con la nascita di una nuova associazione (“Valsugana e Lagorai”). Giovanazzi ha segnalato di aver condiviso la question time con il consigliere Bombarda che ha presentato un’interrogazione al riguardo. “La divisione degli apicoltori non giustifica la Giunta che poteva comunque emanare i regolamenti “due anni dopo l’approvazione di una legge voluta e condivisa da tutte le forze politiche. Il ritardo è vergognoso”.

Sono state verificati i pozzi delle case vicine alla discarica della Maza?
Dal momento che per l’approvvigionamento di alcune abitazioni si attinge a pozzi privati situati nei pressi della discarica della Maza, Mauro Ottobre (Patt) ha chiesto se, dopo le ripetute infiltrazioni di percolato nei terreni circostanti è stata verificata, dal punto di vista sanitario, la potabilità dell’acqua di questi pozzi. L’assessore Pacher ha ripreso la risposta data al consigliere Civettini: dalle verifiche effettuate sui pozzi privati (tre di abitazioni civili e due di aziende agricole) potenzialmente interessati a fenomeni da inquinamento non emergono evidenze che vi siano inquinamenti da percolato. Ottobre ha ringraziato l’assessore, ma ha chiesto che la Giunta dia periodicamente più informazioni alla popolazione per aggiornare sull’iter delle attività di monitoraggio.

Piano antirabbia e vaccinazioni del bestiame. Cos’ha previsto la Giunta?
Per contrastare la diffusione della rabbia in Trentino, Walter Viola (Pdl) ha chiesto alla Giunta se in vista dell’alpeggio estivo dei bovini intende accollarsi il costo delle vaccinazioni per le aziende agricole e le associazioni di volontariato che si occupano di animali randagi, e se pensa a piani di pronto intervento e vaccinazione per le persone. Sempre in tema di rabbia anche Renzo Anderle (Upt) ha chiesto all’esecutivo quali campagne di informazione si vogliono attivare in particolare per i proprietari di cani. Nella risposta l’assessore alla sanità Rossi ha ricordato le ordinanze del presidente della Provincia e le delibere adottate in questi ultimi due mesi dalla Giunta per la vaccinazione dei cani e la creazione di un coordinamento affidato a un tavolo di lavoro che coinvolge tutti i servizi competenti (dalla sanità alla protezione civile) con funzioni di indirizzo per tutto il territorio. “La vaccinazione dei cani – ha aggiunto – è responsabilità diretta dei proprietari. La Provincia copre le spese vive delle vaccinazioni nei canili e degli animali da pascolo. “In ogni caso – ha concluso – la situazione epidemiologica non desta preoccupazioni”. Viola Anderle hanno entrambi sottolineato l’importanza di una buona informazione su questo tema, “che oggi scarseggia”, specie a favore delle associazioni di volontariato che si occupano di animali e di randagi, nonché degli allevatori, perché diversamente “le risposte della Provincia è come se non ci fossero”. Anderle ha suggerito di utilizzare l’anagrafe canina per informare i proprietari delle disposizioni emanate..

Perché non sollevare dagli obblighi fiscali le associazioni culturali no profit?
Caterina Dominici (Patt) ha chiesto alla Giunta di rendersi parte attiva presso l’Agenzia delle Entrate perché i circoli e le associazioni culturali “no profit”, che vivono solo delle quote dei soci iscritti e di contributi pubblici per iniziative occasionali, non siano obbligati a trasmettere i dati di rilevanza fiscale relativi alla propria attività. L’assessore alla cultura Panizza ha risposto che il riferimento è alla comunicazione da effettuare entro il 31 dicembre all’Agenzia delle entrate. “Ci stiamo preoccupando di come agevolare la trasmissione di questa documentazione, dovuta solo in parte dalle associazioni no profit, segnalando agli uffici dell’Agenzia delle entrate che questi soggetti non praticano attività commerciale e non hanno entrate di questo tipo”.

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