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Confindustria: ‘Crisi come guerra, Italia e’ nell’abisso’

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"Siamo nell’abisso", sottolinea il capoeconomista di Confindustria, Luca Paolazzi, illustrando le stime sul Pil tagliate rispetto alle precedenti previsioni: per il 2012 al -2,4% (dal -1,6%); per il 2013 al -0,3% (dal +0,6%). La recessione è "più intensa", la ripresa è ora attesa "dalla seconda metà del 2013".
 
Il 2013 si chiuderà con un milione e 482mila posti di lavoro in meno dal 2008, inizio crisi (in termini di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno): era -1 milione e 276mila a inizio 2012. La disoccupazione salirà al 10,9% a fine 2012 e toccherà il record del 12,4% nel quarto trimestre 2013 (13,5% con la Cig). Lo stima Confindustria.
 
"A sei anni dall’inizio della crisi, nel 2013 l’Italia si troverà con un livello di benessere, misurato in Pil pro-capite, del 10% inferiore alla media 2007". Lo stima il centro studi di Confindustria, calcolando che è un calo "pari quasi a 2.500 euro in meno (prezzi costanti dal 2005)". Per gli economisti è "una perdita difficilmente recuperabile in assenza di riforme incisive che riportino il Paese su un sentiero di crescita superiore al 2% annuo come è alla sua portata".
 
La pressione fiscale effettiva , depurata dal sommerso, "schizzerà al 54,6%" nel 2013 dal 54,2% del 2012, secondo il Centro studi Confindustria. E’ al 51,1% nel 2011. Continua la corsa anche della pressione apparente, dal 42,5% del 2011 al 45,1% del 2012 fino al 45,4% del 2013. Le entrate fiscali sono "in forte accelerazione", +5,2% quest’anno, per poi rallentare al +2,6% nel 2013.
 
"In questo momento il Paese deve essere unito, solidale e determinato. E deve mantenere la calma nell’affrontare una crisi che ha portato l’Italia nell’abisso". il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi,  ha detto commentando le previsioni del centro studi.
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