NordEst

Cogo si dimette dal Pd, pronta a lasciare la Regione

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La lettera era già pronta. L'ha presentata ai colleghi del Pd con le idee molto chiare su quanto avrebbe dovuto fare. Dopo la bufera che l'ha cooinvolta in queste ore, 'si dice tranquilla e respinge ogni addebito.

Cogo da Dellai – "E' solo – ha ribadito Cogo – una vicenda legata al clima di guerre interne del vecchio gruppo dirigente dei Ds ed e' mio interesse chiarire la vicenda al piu' presto''. Venerdì, ha incontrato il presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai e nei prossimi giorni incontrerà il presidente della Regione, Luis Durnwalder e gli altri componenti delll'esecutivo. Fino ad oggi, nessuno le ha chiesto infatti di dimettersi dal suo incarico in Giunta regionale. L'inchiesta è in corso e sarà quindi la giustizia a dare il suo verdetto.

Le indagini sul documento – Durante le elezioni proviciali di ottobre in Trentino, era stata una delle notizie che più avevano fatto scaldare l'animo degli ex diessini. In questi giorni il caso "Cogo", torna a far discutere la Sinistra trentina già molto provata da svariati dissidi interni. L'ex vicepresidente della Giunta provinciale di Trento, oggi Assessore regionale, Margherita Cogo, è indagata per falso in atto pubblico. L'esponente politico, è finita nei guai per un vecchio rendiconto della Regione.

Secondo quanto sostiene l'accusa, l'assessore avrebbe consegnato ai Ds un prospetto documento che sarebbe stato modificato per poter pagare quote inferiori al partito. Dalla comparazione di due documenti del 2004 e del 2006, viene alla luce come una cifra (il due per l'esattezza) sia scomparso facendo ridurre l'importo da corrispondere al partito da 28mila a 8mila euro. L'Assessore Margherita Cogo, si dice comunque tranquilla che tutto si chiarisca al più presto.

Il rendiconto – Al centro dell'attenzione sarebbe un rendiconto della Regione che da una parte, nella documentazione contabile del partito, quantificava l'indennità di fine rapporto di Margherita Cogo in 8.040,64 euro, ma in realtà sull'originale la cifra sarebbe di 28.040,64. Guarda il documento nella bufera, pubblicato da L'Adige

Le perquizioni – Sono state setacciati la casa di Tione e gli uffici del partito democratico, del noto esponente politico trentino. Viene ipotizzato dalla Procura il reato di falso in atto pubblico.  

Esposto alla Procura – Le indagini potrebbero essere partite da un esposto, ma non esiste la conferma ufficiale. Tutto è stato reso pubblico nella giornata di giovedì quando sono state effettuate le perquisizioni condotte dalla Squadra mobile di Trento.

Gli agenti cercavano in particolare la documentazione relativa al caso, a partire dal documento originale, interessato dalla probabile "sbianchettatura". Ora sarà la Procura a chiarire quanto è realmente accaduto.

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